Il triplista frusinate appende le scarpette al chiodo dopo una lunga carriera ricca di successi. Tra le vittorie più importanti il bronzo olimpico, 2 titoli europei, l’oro ai Giochi del Mediterraneo e 23 campionati tricolori. E’ primatista italiano all’aperto ed indoor. In Nazionale ha collezionato 47 presenze ed è stato anche capitano. L’addio via social con tanto di video youtube e post su instagram.
Ha scelto un giorno delle Olimpiadi di Tokyo che hanno riconsegnato all’atletica leggera la gloria delle medaglie a distanza di 9 anni dal suo bronzo conquistato a Londra. Ha scelto il giorno del ritiro di un altro campione come Valentino Rossi. Ed ha scelto la via social con post e stories su instagram e video sul suo canale youtube. Fabrizio Donato ha fatto la scelta più difficile per un atleta: appendere le scarpette al chiodo. A quasi 45 anni ha deciso di smettere dopo una carriera lunga e ricca di successi. Partita negli anni ‘90 dall’amata Frosinone, come ha tenuto a precisare.
Lascia da primatista del salto triplo all’aperto (17.60) e indoor (17.73) (“E chi l’avrebbe mai detto”). Lascia senza rimpianti e con la serenità di chi ha dato tutto per lo sport. Avrebbe voluto chiudere a Tokyo per disputare la sesta Olimpiade e provare scrivere un’altra bella pagina di storia. “Il fisico non me lo ha permesso malgrado gli sforzi, anche se mi sarei aspettato da parte di qualcuno maggiore sensibilità e delicatezza ma ora non è il momento di parlare di queste cose”, dice sibillino.
L’ANNUNCIO SINGOLARE DI DONATO
Anche nel giorno dell’addio Fabrizio Donato non ha rinunciato alla vocazione social. E così il suo ritiro è diventato un suggestivo video pubblicato su youtube ed anticipato da post e stories su instagram.
Poco più di 8 minuti dove si è raccontato ripercorrendo i momenti più importanti della sua carriera. Filo conduttore un foglio bianco che pian piano si è riempito. “A tutto c’è un inizio… A tutto c’è una fine. E’ triste ma non si può fare nulla”, comincia così Fabrizio. I primi salti a Frosinone, le Fiamme Gialle, il rapporto con il tecnico Roberto Pericoli (“Siamo stati una coppia vincente per 21 anni”), i record, la Nazionale di cui è stato capitano, i titoli italiani ed internazionali, il bronzo alle Olimpiadi di Londra nel 2012, l’ultimo salto con tanto di rito (il taglio dei capelli da parte della figlia Greta) ed infine quelle scarpette appese al fatidico chiodo stretto dall’affetto della famiglia (la moglie Patrizia Spuri e le figlie Greta e Viola).
“Quanto è difficile smettere – sostiene Donato con un velo di malinconia – Lasciare la cosa più bella che la vita mi ha regalato ma che comunque sia mi sono goduto fino all’ultimo istante, all’ultimo salto. Smetto senza rimpianti, sono sicuro di aver dato il massimo senza lasciare nulla al caso. Ora mi aspetta una nuova vita, altre sfide che sono sicuro mi regaleranno le stesse emozioni del mio salto triplo”. (Leggi qui L’ultimo salto di Fabrizio Donato).
Donato si dedicherà a tempo pieno all’attività di allenatore che comunque ha già intrapreso.
UNA CARRIERA DA FAVOLA
Fabrizio Donato ha iniziato a praticare atletica leggera a Frosinone, la città dove è cresciuto e alla quale è rimasto molto legato. La sua prima società è stata l’Atletica Frosinone del presidente Roberto Ceccarelli che può ritenersi il suo scopritore. Le prime gare di corsa e poi il salto triplo seguito dal tecnico Tonino Ceccarelli.
Donato è la prova vivente che con il talento ed il sacrificio anche un ragazzo di provincia può arrivare in alto malgrado la carenza di strutture e le tante difficoltà. Per un periodo infatti Fabrizio si è allenato lungo la strada intorno allo stadio Casaleno considerando che il campo d’atletica “Zauli” era chiuso.
Dopo le prime vittorie a livello giovanile, Fabrizio è balzato alla ribalta. Le Fiamme Gialle non si sono fatte sfuggire un talento così puro. Nell’ottobre del 1995 è stato arruolato dal gruppo sportivo della Guardia di Finanza. E’ iniziata così la sua favola. Allenato da Roberto Pericoli, è diventato un vero campione. Il 17 giugno del 2000 ha messo a segno il record italiano con 17.60, mentre nel 2011 ha centrato il primato (17.73).
Oro ai Giochi del Mediterraneo del 2001, ha partecipato a 5 edizioni delle Olimpiadi con tanto di bronzo conquistato a Londra 2012. Sempre nel 2012 ha vinto il titolo europeo ad Helsinki. E’ stato anche campione europeo indoor a Torino nel 2009. Ha vinto 23 campionati italiani, vanta 47 presenze in Nazionale di cui è stato anche capitano. Per ben 35 volte ha saltato oltre i 17 metri. Numeri pesanti che parlano da soli.
Donato è stato un campione assoluto animato da quella tigna tipica dei ciociari. Probabilmente uno dei più grandi atleti che la provincia di Frosinone abbia espresso finora. Ma Fabrizio è un campione pure nella vita per umiltà e valori. Lascia il testimone alla figlia sedicenne Greta che allena e promette bene nel salto in lungo.