L’unità di Mastrangeli, la divisione di Marzi e Vicano

La radicale differenza di strategie messa in campo da centrosinistra e centrodestra per le Comunali di Frosinone. La netta divisione tra Marzi e Vicano. Il dogma dell'unità per Mastrangeli e Ottaviani. Che è pronto a farsi da parte. Poi il suo ruolo è destinato a cambiare.

Si è fermato, in attesa dell’esito delle elezioni primarie del 27 marzo, che ha voluto in un modo assoluto. Nicola Ottaviani ha davanti gli ultimi tre mesi di un doppio mandato da sindaco durato dieci anni. Incurante delle critiche che arrivano dal centrosinistra: alle primarie ha sempre creduto perché servono a dare legittimità ad una scelta e solidità ad una coalizione che si allarga.

Le evidenze di partenza

Le evidenze dicono che Riccardo Mastrangeli è il grande favorito: per la profonda conoscenza della macchina elettorale (c’era lui nella cabina di regia delle due campagne vinte da Ottaviani). Per gli appoggi alla sua candidatura annunciati dai Partiti del centrodestra (è il coordinatore leghista Ottaviani ad averlo voluto; ha raggiunto un’intesa con Fabio Tagliaferri ed i suoi Fratelli d’Italia; lo sosterrà Adriano Piacentini con Forza Italia). Per il ruolo svolto in questi dieci anni nel risanamento dei conti.

Fondamentale è il contributo di sensibilità e di idee che in ogni caso arriverà da Rossella Testa, Maria Grazia Cestra, Sonia Sirizzotti e Raffaele Ramunto: la loro stessa partecipazione alle Primarie imporrà a Riccardo Mastrangeli di assorbire nel suo programma elettorale i punti qualificanti delle proposte dei suoi avversari. (Leggi qui La sfida per il Comune di Frosinone parte da un 5-0).

Il fattore unità

La sfida sembra concepita su un fattore centrale: fare in modo che la coalizione di centrodestra marci unita e su questo non sembrano esserci più dubbi. 

Nicola Ottaviani con Riccardo Mastrangeli

È un aspetto che pone lo scenario in netto contrasto con quanto sta avvenendo nel centrosinistra: lì una parte del fronte non vuole avere a che fare con il Pd e si è riunito nel nome del vice segretario nazionale Socialista Vincenzo Iacovissi; il Pd ha acclamato come candidato l’ex sindaco Domenico Marzi dopo avere registrato l’impossibilità di costruire un Campo Largo intorno all’ex Dg Asl Mauro Vicano; i due ora marciano contrapposti, alternativi l’uno all’alto, ciascuno con una visione diversa della città.

L’immagine della compattezza nel centrodestra invece sta diventando in queste ore quasi un totem. Al punto da fare sapere che nel momento in cui le elezioni saranno finite, Nicola Ottaviani non sparirà dalla scena politica frusinate e non sarà un ex sindaco ingombrante. Vera la prima, difficile da credere la seconda.

È innegabile però che sia lavorando affinché la squadra che ha caratterizzato il lavoro amministrativo di questi dieci anni sia unita: Riccardo Mastrangeli, Adriano Piacentini, Massimiliano Tagliaferri, Danilo Magliocchetti, Antonio Scaccia. Della stessa squadra ha fatto parte anche Fabio Tagliaferri, che potrà essere recuperato proprio perché Ottaviani non sarà più sindaco.

Il tris non è impossibile

Paolo Fanelli (Foto © IchnusaPapers)

Tre vittorie consecutive del centrodestra a Frosinone sarebbero un record per una coalizione che fino al 2012 non aveva toccato palla e quando lo aveva fatto (nel 1995 con Paolo Fanelli) si era disgregata quasi subito.

Toccherà poi a Riccardo Mastrangeli, qualora dovesse diventare sindaco, portare avanti l’azione amministrativa e tenere un quadro politico che potrebbe non essere proprio tranquillissimo. Questo però è un è problema che verrà affrontato dopo.

Nicola Ottaviani ha finito il suo ciclo da sindaco e lo sa bene. Viene da una scuola politica nella quale si insegnava che è distruttivo restare attaccato ad un ruolo che non si ha più. A ricordarglielo c’è almeno una mezza dozzina di casi eclatanti avvenuti in questi anni sul territorio provinciale: si può restare in Aula ma solo se si ha il coraggio di non fare ombra.

Come coordinatore provinciale della Lega avrà davanti altri appuntamenti e fra un anno si vota per le Politiche e per le Regionali. La situazione è aperta, non ha senso fare delle previsioni oggi: manca la legge elettorale, mancano troppi fattori che determineranno tra poco le scelte. Fra l’altro le candidature nei collegi parlamentari vengono ormai decise dalle Segreterie nazionali o al massimo regionali.

Per il momento si chiude il mandato da sindaco. Un buon finale, costruendo la sua perpetuazione: a questo sta pensando Nicola Ottaviani.