L’urlo green di monsignore, Spreafico: “Tutto è collegato”

Il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino dà il la all'enciclica di Papa Francesco che rimette al centro la cura dell'ambiente. E fa suo il grido di una terra che, con la Valle del Sacco, all'ambientalismo non puo' più permettersi di rinunciare.

Il Covid non ci lascia scampo: ha messo tutti di fronte ad una verità. E cioè che siamo connessi l’uno all’altro. In maniera indissolubile. Che ci piaccia o meno. Monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, ha suonato l’adunata agli ospiti della XV edizione del Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato. È l’iniziativa intitolata “Indietro non si torna. Un nuovo umanesimo alla luce della Laudato si’” e promossa da Greenaccord onlus a Montefiascone.

Spreafico e la mistica del Nuovo Umanesimo
Gli atti del Convegno

«L’ecologia, o meglio la cura della casa comune, non è solo una scienza umana che riguarda le condizioni dell’ambiente materiale in cui viviamo e in cui esiste l’universo. Ma ha a che fare anche con la fede. Solo questo stretto legame permette di scrivere per la prima volta un’enciclica che ha al suo centro il tema dell’ambiente».

Quella impugnata con le parole dal vescovo Spreafico è la mistica attiva del ‘Nuovo Umanesimo‘. la stessa che Papa Francesco ha indicato nella sua Enciclica ‘Laudato si’.

Uno strumento che non fa perno sulla contemplazione dei mali del mondo. Ma che ad essi attribuisce patente spirituale e possibile sconfitta. E che mette scienza e coscienza in relazione tra loro, l’una dipendente dall’altra, cementate dalla fede militante di chi opera.

Il ‘Nuovo Umanesimo’ green

Ambrogio Spreafico

L’intervento di monsignor Ambrogio Spreafico ha tenuto barra dritta e dotta sull’empirismo assoluto di una faccenda che riguarda terra e fede al contempo: necessità di preservare il mondo e bellezza nel riscoprirne i valori che lo fanno salvo.

E non sono solo valori terrigeni, ma ascendono verso un preciso obiettivo morale. Non poteva essere altrimenti, quando si impugna il pastorale a guardia di una terra che ha la Valle del Sacco in stanca agenda della politica da anni.

Monsignor Ambrogio Spreafico è uno che la Laudato Sì di Papa Francesco non l’ha solo letta. Non si è limitato ad interiorizzarla e metabolizzarla. L’ha applicata nella sua missione di ogni giorno nella diocesi di Frosinone. In che modo? Ha promosso cooperative sociali nelle quali ha messo insieme lavoratori della ex Videocon: assemblavano tv mentre ora il vescovo li ha messi a smontare queli apparecchi ed anche i monitor del computer, per riciclare i metalli pesanti. Gli stessi che stanno nelle cave al centro dell’Africa, talmente preziosi che la Francia ha mandato la Legione Straniera a proteggere gli operai.

E non solo. Ha promosso in ogni modo l’economia Circular, quella che riduce al minimo lo spreco di risorse, recupera le materie prima ottenendole da ciò che gli altri hanno scartato. (Leggi qui Cop 25 a Madrid, il mondo sta finendo. Spreafico: recepire la Laudato si’).

Fede e cura della casa comune

Papa Francesco

Che c’entra la Fede con l’Ecologia? Monsignor Ambrogio Spreafico lo ha messo in chiaro nel suo intervento. «L’ecologia, o meglio la cura della casa comune, non è solo una scienza umana che riguarda le condizioni dell’ambiente materiale in cui viviamo e in cui esiste l’universo, ma ha a che fare anche con la Fede. Solo questo stretto legame permette di scrivere per la prima volta un’enciclica che ha al suo centro il tema dell’Ambiente».

Il vescovo ha fatto notare che fino all’enciclica questo legame non era diventato neppure materia di riflessione compiuta per la Chiesa. E che già altre volte la Chiesa ha indirizzato il suo gregge verso un pensiero che cerca di rispondere ai segni dei tempi. Per restare agli ultimi cento anni o poco più, le encicliche ‘sociali’ sono forse gli scritti magisteriali che più hanno risposto alle domande del tempo in cui venivano prodotte. Per citarne solo alcune: dalla Rerum Novarum di Leone XIII (1891) che affrontava il tema della questione operaia, passando attraverso la Pacem in terris di Giovanni XXIII (1963), fino alla Populorum progressio di Paolo VI (1967), alla Centesimus annus di Giovanni Paolo II (1991) e infine alla Caritas in veritate di Benedetto XVI (2009).

Con la Laudato sì, «Papa Francesco all’inizio dell’enciclica inserisce la sua riflessione proprio all’interno della riflessione dei suoi predecessori, individuando nelle loro parole i prodromi di ciò che egli proporrà come pensiero articolato e nuovo».

Spreafico, tutto è connesso

Coronavirus, test e provette © Sara Minelli / Imagoeconomica

«I danni ambientali hanno conseguenze sull’essere umano e sul creato – ha osservato il vescovo Spreafico –. Scopriamo con chiarezza che ‘tutto è connesso’. Forse non ne eravamo del tutto consapevoli. La pandemia che ancora affligge il mondo ci ha resi più coscienti di questa verità».

Ha ricordato a tutti cosa è accaduto. «Un virus maligno ha attraversato il mondo, non ha chiesto il permesso di soggiorno a nessuno. Ha valicato confini di popoli e continenti, ci ha sorpreso nella nostra fragilità, indifesi, impreparati. Ci credevamo padroni e ci siamo ritrovati sottomessi, impreparati a rispondere nonostante il progresso della scienza».

Monsignor Spreafico ha ricordato anche «una delle conseguenze positive, forse poche, del lockdown», che «ha avuto come oggetto proprio il creato, la terra, i mari, i fiumi. I dati dicono che persino il movimento tellurico del suolo terrestre è diminuito in questo tempo del 50%. Proprio per la diminuzione del traffico e dell’attività umana. Spero non dovremo aspettare la prossima pandemia per capire la lezione che il creato ci ha dato».

E ha concluso: «La Bibbia ci proietta verso il futuro con speranza. Avanti al dolore del nostro tempo, alla malattia e alla morte, al gemito della creazione e dell’umanità, soprattutto dei più poveri. Nonché alle conseguenze sociali e economiche provocate. Non per allontanarci dalla sofferenza del presente, ma per indicarci una risposta spirituale che può davvero aiutarci a risollevare l’umanità».

Ricominciare, non riprendere

Monsignor Spreafico

«Perché sia davvero un nuovo inizio. E non solo, come si usa dire, una ripresa che lascia tutto come prima, o magari peggio di prima. La fede in questo senso può contribuire a una risposta spirituale, che aiuti a cercare non con egoismo, ma insieme quei giusti rimedi alla pandemia che affligge l’umanità, ma anche alla sofferenza del creato, di cui noi tutti siamo parte».

Il presidente Fabio Fabene ha dato il la al problema. «La bellezza del paesaggio del lago di Bolsena, che si ammira dall’alto del colle Falisco, ci aiuta a comprendere l’attualità e l’urgenza». Di Cosa? «Di attuare il messaggio della Laudato si’, che l’associazione vuole promuovere, accogliendo l’invito di Papa Francesco. Siamo chiamati a rifiutare la cultura dello scarto, l’economia che esclude e crea povertà. Siamo chiamati a custodire la casa comune e a riconnettere il rapporto tra l’uomo e la natura. Tra l’uomo e la società, per una rinnovata visione del mondo».

La fede ecologista secondo Spreafico

La giornata è stata declinata in una sessione di lavoro mattutina dedicata alla disamina del rapporto tra fede ed ecologia. E della relazione tra scienza, tecnologia ed ecologia, dei suggerimenti contenuti nella Laudato si’ sull’umanesimo integrale. La sessione pomeridiana è stata dedicata al tema dell’ecologia integrale e alle emergenze ambientali e sociali.

In serata si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso fotografico “L’uomo e il magnifico dono della Natura” e del conferimento del Premio giornalistico “Sentinella del Creato”, presentata dai giornalisti Roberto Amen e Romina Gobbo. Sono stati premiati tre giornalisti per la qualità del loro lavoro sui temi ambientali e alcuni personaggi alla carriera.

Tra questi ultimi Simona Roveda, responsabile comunicazione e fondatrice di Lifegate, Fulvio Cerutti, fondatore del portale “La Zampa”, Piero Bruni, presidente dell’associazione Lago di Bolsena. Infine Claudio Pagliaccia, produttore biologico. La serata e le due sessioni del Forum saranno trasmesse in diretta streaming.