«M5S e Lega hanno tradito i lavoratori Fca»

Non è un caso che Nicola Zingaretti sia andato all’attacco su un tema come Fca di Cassino. Anticipa la strategia da segretario Dem: svuotare i pentastellati per sfidare quello che considera il vero avversario, Matteo Salvini

Non ha fatto distinzioni. Non ha voluto fare distinzioni, perché dalla prospettiva politica del centrosinistra, oltre che del Partito Democratico, non ci sono distinzioni da fare. E allora Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha affondato il colpo semplicemente. Così: “Ancora una volta le decisioni scellerate di Lega e M5S mettono in difficoltà l’economia del nostro Paese e le nostre aziende, infatti con l’introduzione dell’ecotassa il governo gialloverde tradisce i lavoratori di Cassino e Fca”.

Lo ha fatto all’indomani dell’endorsement di Romano Prodi, il “padre” dell’Ulivo, di una stagione politica di governo del centrosinistra, ma pure di un orizzonte culturale che, oltre ad essere condiviso, è alternativo e perfino inconciliabile con le posizioni del Carroccio e dei Cinque Stelle. (leggi qui Romano Prodi ed i sondaggi benedicono Zingaretti).

E lo ha fatto all’indomani della manifestazione che per la prima volta ha visto il Partito tornare davanti ai cancelli di una fabbrica. (leggi qui Il Pd torna davanti ai cancelli Fca: tomba e resurrezione del Partito). Dove però i lavoratori che un tempo erano la linfa vitale del Partito, non li hanno ‘riconosciuti’, non li hanno sentiti come i loro difensori, come i rappresentanti delle loro istanze, coloro che in Parlamento lavorano per migliorare i loro salari, per accorciare i tempi nei quali potranno andare in pensione. Tutt’altro: li hanno percepiti come ‘avversari’.

Un segnale d’allarme. Il centrosinistra, il principale Partito di quell’area, non può rinunciare alle proprie radici: è per questo che Nicola Zingaretti ha parlato. Ed ha parlato, contemporaneamente, al mondo delle imprese e ai lavoratori.

Ha detto infatti: “Fca molto probabilmente dovrà rimettere mano al suo piano industriale e rivedere le proprie scelte in modo da non dover soccombere a causa delle politiche disastrose di questo Governo e anche le parole del ministro Tria confermano i nostri timori. Avevo già espresso le mie preoccupazioni, in una lettera inviata al presidente del Consiglio Conte, per le possibili conseguenze di tali misure sul comparto produttivo nel settore automotive che rappresenta per tutto il sud della provincia di Frosinone e per l’intero Lazio un settore fondamentale, in termini di sviluppo, export e occupazione. Proprio le misure adottate potrebbero infatti ripercuotersi negativamente sul “Piano Italia”, il piano industriale di Fca per gli stabilimenti italiani del gruppo annunciato lo scorso novembre, con una revisione al ribasso degli investimenti e conseguenze molto pesanti sulla produzione negli stabilimenti sul nostro territorio. Siamo di fronte a uno scenario catastrofico che il Governo deve evitare a tutti i costi”.  

Nicola Zingaretti interviene come Governatore, ma è evidente che guarda già al dopo congresso. Confermando con questo intervento che si muoverà, da Segretario, per recuperare l’elettorato che ha scelto i Cinque Stelle. Non cercherà accordi con Di Maio e Di Battista, magari ricorderà che ad un passo dall’intesa è stato l’allora reggente Maurizio Martina, stoppato poi da Matteo Renzi nel corso della trasmissione di Fabio Fazio.

Il recupero di una parte importante dell’elettorato va inquadrato nell’ambito di una prospettiva di centrosinistra. In questi mesi sono nati movimenti, associazioni e iniziative perfino culturali che faticano ad essere inquadrate nell’ambito del Partito Democratico. Nicola Zingaretti guarda a loro, ma intanto torna a parlare di lavoratori e di operai, due parole chiave  nella sinistra italiana. La sfida del futuro è ben chiara: sarà con Matteo Salvini.