Il mercoledì di polemiche tra Pd e M5S

Un tranquillo mercoledì di gomitate tra M5S e Pd: nella sfida per le Regionali si aprono ben quattro fronti in una sola giornata.

Il caos rifiuti, i fondi per il microcredito, la nascita dei nuovi impianti Tmb: in attesa del candidato di Centrodestra, la campagna elettorale per le Regionali viene movimentata dal Movimento 5 Stelle e dal Pd.

Sono quattro i fronti aperti in una sola giornata.

 

I TRE IMPIANTI PER I RIFIUTI

Nel primo pomeriggio Luigi Di Maio è negli studi di Tgcom24. Annuncia che l’intenzione del M5S è quella di non fare andare  più i rifiuti fuori Roma.

«Rispetto a quelli di prima che facevano  business con Cerroni sui rifiuti stiamo costruendo tre impianti, tra  riciclo e tritovagliatura. Questo significa che da qui ai prossimi  anni con la costruzione dei tre impianti avremo risolto il problema di portare i rifiuti fuori Regione».

In serata dalla squadra di Nicola Zingaretti fanno notare che si tratta di una balla.

«Non solo non si sta costruendo nulla ma ad oggi il Comune di Roma non ha indicato alcun sito per avere la necessaria autorizzazione dalla Regione».

 

LE AZIENDE CON IL MICROCREDITO M5S

Il secondo fronte lo apre Roberta Lombardi, la parlamentare grillina candidata alla guida della Regione.

Lo fa andando a visitare la Wings Social Contact di Fiumicino. Spiega che l’azienda «si occuperà di vendita di prodotti elettromedicali nata grazie al microcredito del M5S, ovvero grazie al taglio dei nostri  stipendi. Hanno anche assunto altri loro ex  colleghi di Almaviva licenziati. È una cosa bellissima questa».

Il team di Nicola Zingaretti smentisce tutto. E rivela: «La Regione ha sostenuto la nascita di quell’impresa da parte di ex-dipendenti Almaviva con corsi di formazione, business plan e 45mila euro di risorse regionali assegnati attraverso bando».

 

IL PD BLOCCA I FONDI GRILLINI

Nel corso della stessa visita, Roberta Lombardi rilascia una dichiarazione secondo la quale «In Regione Lazio abbiamo 750 mila euro ricavati dai tagli degli  stipendi dei nostri consiglieri, congelati dalla giunta regionale Pd.  Li abbiamo destinati per aiutare la nascita di imprese laziali ma sono bloccati per un ricatto elettorale del Pd, che per pur di colpire il M5S fa male anche ai cittadini laziali e  alle persone che vogliono riscattarsi facendo impresa».

Il team di Nicola Zingaretti smentisce con una nota ufficiale e poi su Facebook pubblica anche il documento su carta intestata del M5S.

Spiega: «Come risulta da foto in allegato, l’ok all’avvio del procedimento da parte dei consiglieri pentastellati è arrivato solo l’8 gennaio 2018, ossia due giorni fa».


I SOLDI ALLA CANDIDATA

L’ultimo colpo di spillo parte dal fronte di Nicola Zingaretti.

Fanno notare che la capofila del progetto, che nel video della giornata dice “grazie al microcredito” è stata candidata consigliere per il Movimento Cinque Stelle al Comune di Guidonia.

La polemica è servita su un piatto d’argento: «Guarda un pò il caso. Mi sa che questo microcredito non è per tutti eh».