“Ma cosa ci faceva Pompeo con Peppe Sacco?”. Allarme rosso nel Pd.

Il presidente della Saf Lucio Migliorelli ha fiutato il pericolo. L’attacco è al cuore del sistema, dunque a Nicola Zingaretti. E Gianluca Quadrini tesse la tela per far saltare i punti all’ordine del giorno dell’assemblea della Società Ambiente Frosinone. Con il placet di Fazzone. Il 18 luglio sarà una guerra.

Il presidente della Saf Lucio Migliorelli, vecchia volpe della politica, abituato a fiutare l’aria con mesi di anticipo, ha capito che il “modello Roccasecca” può rappresentare un pericolo serio per l’assemblea dei soci della Saf, che si terrà il 18 luglio in seconda convocazione.

Perché ieri da Peppe Sacco c’erano diversi amministratori, anche di altri Partiti. (leggi qui Pompeo annuncia ai sindaci: «Presto la nuova discarica, Roccasecca ha già dato») E a Migliorelli, in particolare, non sono sfuggite due presenze. Quella dell’assessore all’Ambiente inviato in rappresentanza del Comune di Ceprano amministrato da Marco Galli (Pd), notoriamente ribelle. E quella di Antonio Pompeo, che non è soltanto il presidente della Provincia e dell’Upi Lazio, ma anche il sindaco di Ferentino. Lo stesso Pompeo che, meno di 24 ore prima, insieme a lui, a Francesco De Angelis e Marco Di Torrice, aveva recuperato la situazione all’interno del Partito Democratico, raggiungendo un compromesso per evitare di sconfessare l’operato politico del presidente della Regione Lazio e segretario nazionale Nicola Zingaretti. (leggi qui Se il nuovo Pd riparte dalla gestione dei rifiuti). Dicendo sì al trattamento dei rifiuti di Roma, sia pur con mille vincoli e tanti impegni messi per iscritto.

Nel Pd ieri sera la frase era una soltanto: “Ma cosa ci è andato a fare Antonio Pompeo a legittimare con la sua presenza i sindaci che ci vogliono mandare a gambe all’aria?”.

Perché se all’assemblea della Saf vengono bocciati il conto consuntivo e l’aumento di capitale, “salta” tutto il resto. A cominciare dalla trasformazione dell’impianto in Fabbrica dei Materiali. (leggi qui Inizia la chiusura di Saf, via ai lavori per la Fabbrica dei Materiali). Senza considerare la figura politica negativa irrimediabile agli occhi di Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Partito.

Ma quanti Comuni può riunire Peppe Sacco? Una quarantina, di partenza. Quindi significa che il Pd deve essere al gran completo. Non sarà facile.

Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale e consigliere provinciale di Forza Italia, è un altro lupo di mare (e monti) capace di fiutare l’aria con un anticipo notevole. Non a caso ha messo nero su bianco quello che è l’attacco al cuore del Pd, cioè a Nicola Zingaretti. Scrivendo: “è importante fare squadra e svincolarsi dai condizionamenti politici che spesso hanno pregiudicato il raggiungimento dell’unico obiettivo, ossia la tutela dell’ambiente, della salute e del territorio compresi senatori, deputati e consiglieri regionali del territorio eletti che devono levare gli scudi per difendere la Ciociaria. L’emergenza romana non può essere scaricata sempre sulle province. Invito il sindaco Sacco a predisporre un atto, come segnale forte, che possa ricevere il vaglio di tutte le giunte comunali, da sottoporre a tutti i sindaci per far approvare in giunta un documento contro il trasferimento dei rifiuti da Roma”.

Vuol dire ricorso al Tar. Ma vuol dire anche una lettera da inviare a tutti i sindaci nell’immediata vigilia del voto.

C’è poi l’altro fronte capace di minare il centrosinistra. Infatti Quadrini ha concluso: “controllerò in Provincia affinché il presidente Pompeo e l’Amministrazione provinciale individuino subito, così come si doveva fare da 4 anni a questa parte, il sito alternativo per la discarica di Roccasecca che fra qualche mese, come ha recitato il Consiglio dei Ministri, cesserà di avere spazio per ricevere rifiuti”. In pratica ha evidenziato che è per colpa della Provincia se ancora oggi si continua a scaricare l’immondizia a Roccasecca, perché è la Provincia a dover individuare i siti idonei a poter ospitare la nuova discarica provinciali. È la provincia a dover mettere a punto quell’elenco e doverlo poi girare a Roma in Regione per avviare l’iter di decisione.

Antonio Pompeo ha rintuzzato l’attacco garantendo che sta avviando l’iter per individuare quelle aree “Naturalmente tenendo conto dei sacrifici già fatti da questa parte del territorio“. Molti dei sindaci presenti hanno interpretato quella frase come se volesse dire “Il Sud della Provincia ha già dato e ora tocca al Nord”. Non è così e non può essere così. Perché, per una questione tecnica, più la discarica è vicina all’impianto e meno costa il trasporto delle immondizie lavorate nello stabilimento Saf.

L’attacco politico è globale. “Ma cosa ci faceva Antonio Pompeo a quella riunione?”. Nel Pd è scattato l’allarme rosso. Ed è già risuonato nelle stanze di Nicola Zingaretti. Il segretario nazionale è proprio curioso di vedere come andrà a finire.

Infine il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone ha telefonato a Quadrini. Dicendo: “Caro Gianluca, se mettiamo in difficoltà Zingaretti, ci prendiamo il Partito”.

La guerra è iniziata.

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