Ma un congresso proprio no?

Tutti cercano piattaforme digitale e progettano campagne acquisti. Eppure Partito Democratico e Forza Italia potrebbero aver bisogno di un confronto interno alla luce del sole sul piano provinciale. Nella Lega comanda solo Salvini e nei Cinque Stelle non c’è spazio per questi appuntamenti.

Piattaforme digitali da dominare, campagne acquisti da vincere, caselle da occupare. Nessuno parla più di congressi, men che meno a livello locale.

Nel Partito Democratico si farà quello nazionale: concorrerà Nicola Zingaretti, Matteo Renzi dice che lui non sarà della partita ma che non è scontato che voterà per il presidente del Lazio. Significa che sosterrà un altro. (leggi qui Renzi ‘scomunica’ Zingaretti: «Serve un leader con la spina dorsale»)

 

Per la segreteria regionale Francesco De Angelis non molla, ma neppure Bruno Astorre. (leggi qui Nelle retrovie di Cortona il Pd parla anche di De Angelis e di Mignanelli)

 

In provincia di Frosinone, invece, non si sa quando si celebrerà il congresso e neppure chi concorrerà per la segreteria. Ma per provare a rilanciare il Partito non sarebbe preferibile aprire subito la stagione congressuale locale sul piano della sostanza?

Per vedere chi nell’area Pensare Democratico vuole rimanere con Matteo Orfini e chi invece appoggiare Nicola Zingaretti?

Per verificare che fine ha fatto la componente di Francesco Scalia e dove si colloca? Se ancora con Matteo Renzi o con Zingaretti.

Non sarebbe meglio sapere attraverso percorsi di confronto democratico cosa intendono fare Simone Costanzo e Marino Fardelli?

 

In Forza Italia non sarebbe meglio avviare un dibattito nel quale disegnare la linea sul piano sia locale che nazionale? Per capire una volta per tutti quali sono gli equilibri tra la parte di Adriano Piacentini e Nicola Ottaviani e quella di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli?

 

La Lega si sta radicando nei vari Comuni con una classica campagna acquisti nei confronti degli alleati, di Forza Italia soprattutto. E’ vero che non si muove foglia che Matteo Salvini non voglia, però magari sarebbe importante capire quali sono le situazioni sul territorio.

Se ha una forza maggiore Carmelo Palombo rispetto a Domenico Fagiolo per esempio.

 

Nel Movimento Cinque Stelle i congressi non si fanno e dalle nostre parti è impossibile perfino sapere se i parlamentari eletti stanno con Luigi Di Maio piuttosto che con Roberto Fico o Alessandro Di Battista.

 

I congressi sono diventati reperti archeologici. Forse perché non si ha più nulla da dire e tutti alla fine preferiscono Partiti nei quali comanda (non governa) uno solo.