Maccaro vs Salera: ora è scontro frontale. Da Cassino fino a Roma

Fiamme sulle chat degli amministratori di Cassino. Nel mirino l'assessore di Demos Luigi Maccaro. E le sue recenti dichirazioni. parte un messaggio sul Gruppo sbagliato. Cancellato subito. Ma Terranova fa in tempo a leggerlo. E va via. Via pure Ranaldi per solidarietà. Lo scontro si sposta a Roma

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Un terremoto dopo l’altro. Per la giunta del sindaco Enzo Salera c’è un nuovo scossone. E questa volta i danni potrebbero essere decisamente maggiori. Se per il caso Venturi sono bastate poche scosse di assestamento per far tornare la situazione alla normalità (con l’assessore all’Urbanistica che proprio nel weekend scorso ha ritirato le dimissioni) oggi, con il caso Maccaro, gli scenari potrebbero essere completamente diversi. E avere un finale non per forza lieto. (Leggi qui Il week end porta la pace: Venturi resta).

Ma andiamo con ordine. Che cosa significa il “caso Maccaro”? L’assessore alla Coesione Sociale (e leader provinciale di Demos) dall’inizio del 2021 ha innescato un confronto con il sindaco sfidandolo su alcune tematiche amministrative; chiedendo maggiore collegialità; rivendicando i suoi spazi; spiegando che il “cerchio magico” intorno al primo cittadino non aiuta ad una maggiore inclusione. (Leggi qui Il vertice porta la pace in giunta tra Salera e Maccaro).

Nelle ultime settimane il nuovo scontro si è acceso invece su tematiche politiche. Perché Enzo Salera vuole vincere le prossime elezioni provinciali di dicembre quando verrà rinnovato il Consiglio. E vuole vincerle bene: per dimostrare di avere tutti i numeri necessari per poter rivendicare nel 2022 la candidatura a presidente della Provincia. Ma Luigi Maccaro gli ha fatto sapere che non deve contare ‘a scatola chiusa‘ sui due voti di Demos.

Non solo. Ha ricordato al sindaco ed a tutta la maggioranza che l’accordo per sostenere l’elezione in Consiglio del capogruppo Pd Gino Ranaldi alle Provinciali non è stato condiviso con tutti gli alleati. Peggio ancora: è stato un accordo che il sindaco ha preso con la lista del Pd, mentre agli altri lo ha soltanto comunicato.

La rivolta di Maccaro

Critiche che l’esponente di Demos ha fatto a viso aperto, anche e soprattutto sulla stampa. Lo ha detto nei giorni scorsi ad Alessioporcu.it. Lo ha ribadito anche nella giornata di ieri in un’intervista rilasciata al quotidiano L’Inchiesta. Dove però è andato anche oltre: in alcuni passaggi ha parlato con toni e accenti più consoni ad un esponente dell’opposizione, che non ad un assessore della giunta. Un esempio? Riferendosi ai primi due anni e mezzo di amministrazione dice: “Questa vittoria un po’ fortunosa deve essere trasformata in una coalizione forte, da allargare. Quanto al bilancio amministrativo, considerando il dissesto e la crisi pandemica, è tutto sommato positivo. Ma l’azione di rilancio della città ancora non c’è stata”.

Luigi Maccaro

Sulle provinciali affonda il coltello: “La coesione di una maggioranza non si ottiene imponendo le scelte fatte in maniera riservata. Ma con la massima condivisione delle scelte. Non so che scelta faranno i consiglieri comunali di Cassino, compresi quelli di Demos bisogna chiedere ad Alessandra Umbaldo e Bruno Galasso – : certo è che le indicazioni del sindaco si seguono più volentieri quando il sindaco condivide le scelte”.

Non basta? Maccaro è un fiume in piena. Prende le distanze dalle critiche più severe di Renato De Sanctis ma al contempo dice: “I risultati faticano a vedersi, credo, a causa del dissesto. In ogni caso una maggiore frequenza negli incontri della maggioranza potrebbe rendere più armonica l’azione degli assessorati”.

La rivolta nelle chat

Parole che non sono piaciute ai consiglieri di maggioranza, ed è montata la ribellione. Dove? Sui gruppi whatsapp, intanto. Gli esponenti del Pd e della lista “Salera sindaco” hanno chiesto al sindaco di fare una riunione di maggioranza senza Demos per valutare le azioni da intraprendere. Perchè a questo punto – hanno spiegato gli esponenti del Pd al sindaco – il problema non è più se Demos sostiene o non sostiene Gino Ranaldi alle Provinciali. Il problema è capire se Demos vuole continuare a stare in maggioranza oppure no.

Il capogruppo del Pd Gino Ranaldi fa fatica a tenere a freno le polemiche dei consiglieri Dem. Questa volta anche quelli di solito poco inclini alla polemica, alzano la voce. E con chiarezza fanno notare: “Il problema non è quello che ha detto Maccaro, il problema è che lui è un assessore di questa giunta. Sarebbe opportuno ricordagli, qualora non si trovi più a suo agio, che esiste l’istituto delle dimissioni: farebbe bene a seguire l’esempio di Venturi e Delli Colli”.

Il sindaco Salera, fuori Cassino per impegni privati, si vede costretto a silenziare la chat. Una, intanto, si silenzia da sola: è quella dei capigruppo. La capogruppo di Demos Alessandra Umbaldo aveva da poco chiesto al sindaco una riunione di maggioranza per martedì. Per sbaglio parte un messaggio, non indirizzato a quella chat, che vede nel mirino Edilio Terranova, capogruppo della lista “Salera Sindaco”. Il messaggio verrà poi cancellato: ma Terranova fa in tempo a leggere e abbandona la chat. In solidarietà con lui abbandona la chata anche il capogruppo del Pd Gino Ranaldi.

Guerra fredda? No, caldissima

Paolo Ciani (Demos). Foto © Benvegnu’ e Guaitoli / Imagoeconomica

Appare evidente che le Provinciali non sono più il fine, ma il mezzo per combattere la battaglia politica. Non si può parlare neanche più di guerra fredda: le temperature, adesso, sono sotto lo zero. E il gruppo ristretto dei fedelissimi del sindaco inizia a pensare di cambiare strategia: basta cercare accordi con Luigi Maccaro. Ovvero?

Già c’è stata una crisi con Maccaro nei mesi scorsi, sembrava rientrata. Adesso perché cerca lo scontro? Questo interrogativo verrà posto direttamente a Paolo Ciani, fondatore e consigliere regionale di Demos. A quel punto Demos dovrà dire – questo è il ragionamento – se vuole stare in maggioranza a Cassino, oppure no.

Un ragionamento che visto dall’altra parte della barricata, ovvero con gli occhi dell’assessore Luigi Maccaro, suona un po’ come “che fai, mi cacci?” di berlusconiana memoria.

L’assessore dal canto suo per il momento non rilascia dichiarazioni, ma non sembra avere alcuna intenzione di fare un passo indietro. Proprio ad AlessioPorcu.it di recente aveva detto: “Malgrado i difetti di questa maggioranza è impossibile pensare di immaginarne un’altra o di andare all’opposizione”. Ma a questo punto non dipende più esclusivamente da lui e lo scontro potrebbe spostarsi a più alti livelli: coinvolgendo Bruno Astorre e Paolo Ciani.

Intanto già nella giornata di domenica il sindaco potrebbe incontrare il Pd e la sua lista. Poi, la settimana prossima, si annunciano scintille. Partendo da Cassino per arrivare a Roma, se necessario.