Le macerie di Pirozzi? Mattarella difende Zingaretti (e noi l’avevamo detto)

Sergio Mattarella assolve Nicola Zingaretti. Il Capo dello Stato lo fa durante la sua visita ad Amatrice. Girando tra le strade del centro, osservando le macerie rimaste e le aree già liberate ha assicurato che «A breve le macerie delle aree terremotate verranno rimosse».

Il passaggio chiave nelle dichiarazioni di Sergio Mattarella è un altro. Sta nella frase «La Regione Lazio  – ha ricordato ai microfoni di Rainews 24 il presidente – ha fatto molto sulla rimozione delle macerie. Le macerie degli edifici pubblici sono già state tolte perché era più facile fare gli affidamenti non essendoci bisogno del consenso di privati. Ora si è fatto un affidamento di lavori più grande per rimuovere tutte le macerie: anche questo segnerà un importante passo in avanti»».

E’ la conferma di quanto aveva sostenuto nelle settimane scorse la Regione Lazio, in particolare l’assessore Mauro Buschini.

Il sindaco Sergio Pirozzi aveva attaccato in modo frontale Nicola Zingaretti ed il suo assessore all’Ambiente: aveva denunciato i ritardi della Regione nella rimozione delle macerie. (leggi qui ‘«Buschini dimettiti». E invece l’appalto c’è. Manovra per la candidatura?’). Dall’assessorato avevano replicato «L’appalto c’è». E quell’attacco così diretto, così mediatico, aveva fatto nascere il dubbio che si trattasse di un test. E’ quello che in termine tecnico si chiama ‘carotaggio‘ : un intervento ad effetto, con lo scopo principale di registrare le reazioni dell’elettorato. E Sergio Pirozzi è nell’elenco dei possibili candidati contro Nicola Zingaretti.

Nelle ore successive alla replica di Mauro Buschini, il sindaco di Amatrice interveniva su Alessioporcu.it e metteva in chiaro che le cose non stavano assolutamente come sosteneva l’assessore regionale all’ambiente. E spiegava che in Regione si stava perdendo del tempo prezioso. (leggi qui ‘Pirozzi: «Se Buschini non parlava faceva più bella figura»)

Ora, a mettere un punto, arriva il Capo dello Stato: l’appalto c’è, la Regione Lazio ha fatto la sua parte. E continuerà a farla. Tutto il resto rischia di essere campagna elettorale.

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