I troppi misteri dell 11 settembre (di B. Cacciola)

L'undici settembre fu uno spartiacque. Ma ancora oggi, a diciassette anni di distanza, troppi aspetti rimangono poco chiari. Per capirli, il professor Cacciola propone una rilettura alla luce dei principi di Machiavelli

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

Sono passati 17 anni dall’evento che ha contribuito più di ogni altro a fare del mondo il luogo della Terza Guerra Mondiale a ‘pezzettini‘, come afferma Papa Francesco.

Quel giorno un commando di cittadini americani di al Quaeda dirottò due aerei, uno dei quali si schiantò contro le Twin Towers di New York. Più di duemila morti perirono in quell’evento apocalittico che segnò uno spartiacque nella storia del mondo.

Infatti proprio in quel periodo il movimento contro la globalizzazione aveva raggiunto una capacità di mobilitazione mondiale.

 

La prima vittima di quella strage, per molti versi ancora sconosciuta, fu proprio la contestazione contro la globalizzazione liberista.

Da Seattle a Genova milioni di persone stavano prendendo posizione contro il liberismo sfrenato che solo sette anni dopo, avrebbe portato al crack della Lehaman Brothers, con la slavina conseguente della crisi economica epocale in cui siamo ancora impantanati.

Sta di fatto che le reazioni dell’allora presidente americano Bush furono dettate da una logica ai più incomprensibile . Al di là dell’impegno già presente in Afghanistan, il presidente Usa scatenò una guerra di aggressione nel 2003 contro il nemico acerrimo di Al quaeda, Saddam Hussein, aggredendo l’Iraq e favorendo proprio quelle milizie fondamentaliste che avrebbe dovuto combattere .

 

Una scia oscura che l’atteggiamento americano ha continuato ad alimentare con posizioni che hanno favorito gruppi di terroristi fondamentalisti in Libia, Yemen e, soprattutto, in Siria ,con una guerra portata avanti da fazioni legate ad al Quaeda e gruppi affini.

Se le azioni si giudicano dalle conseguenze va affermato che quell’undici settembre rappresenta una faida di gruppi di potere legati all’Arabia saudita e alla famiglia di corte dei Ben Laden, commisti a quella della famiglia Bush e alla Arbust petrol. Faida che non ha colpito gli interessi di quello che alcuni ritengono lo Stato canaglia per eccellenza, cioè l’Arabia Saudita (detentrice, come ricorda il regista Moore nel suo film, memorabile, sull’undici settembre, del 7% dei depositi bancari in America), ma gli avversari dell’Arabia Saudita.

 

Forse una rilettura di Machiavelli farebbe comprendere molto meglio i cosiddetti fenomeni ‘oscuri’ della nostra epoca .