Vendette a Cinque Stelle sulle Regionali del Lazio: si candida De Vito

Vendette a Cinque Stelle sulle Regionali del Lazio: si candida Francesca De Vito: militante grillina di lungo corso, sorella del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito, che è stato il consigliere comunale più votato a Roma

Maria Giovanna Maglie
per Dagospia.com

 

 

 

«Saremo il vostro peggiore nemico» aveva minacciosamente promesso Francesca De Vito un anno fa a Virginia Raggi e al suo cerchio magico.

 

Ce l’aveva con le nomine. «Adesso basta, dovevamo dimostrare la differenza e la non continuità con il passato e io da attivista lo pretendo! Nessuno di voi ricopre un ruolo politico per “doti personali” ma in quanto appartenente al Movimento 5 stelle e per questo deve rispondere a regole e parametri stabiliti!».

 

Poi aveva guidato la piazza nel febbraio del 2017 insieme agli attivisti e al coordinatore del tavolo dell’Urbanistica, Francesco Sanvitto, che chiedevano il ritiro della delibera sullo.stadio a Roma. Ora ha deciso evidentemente di passare da scomoda attivista cittadina a cittadina aspirante a carica politica.

 

Dynasty tra la Pisana e il Campidoglio? Oltre a Roberta Lombardi infatti si si candida alle regionarie del Lazio Francesca De Vito, la sorella del presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, che è stato il consigliere comunale più votato a Roma, che è un esponente di spicco dell’ala cosiddetta lombardiana, da Roberta Lombardi, del MoVimento 5 stelle.

 

E’ la dimostrazione che la fronda contro Virginia Raggi non solo non si è fermata, ma si allarga dal Comune alla Regione, e che le regionarie, termine terribile mutuato dalle primarie, che lunedì il MoVimento 5 Stelle tiene per scegliere i candidati alla Regione Lazio, promettono di essere una bella lotta che avrà conseguenze anche sul Campidoglio.

 

Francesca De Vito, militante grillina di lungo corso, alle cronache del movimento e delle polemiche era assurta un anno fa, ad agosto 2016, per un post fortemente critico con Virginia Raggi e il suo entourage, per le scelte dello staff.

 

«Dovevano dimostrare la differenza e la non continuità col passato – scrisse De Vito – che Virginia abbia sentito il bisogno di circondarsi di persone di fiducia ci può stare, malgrado alcune scelte lascino il boccone amaro in bocca, che poi però ogni persona di fiducia compreso Daniele (Frongia, allora vicesindaco, oggi assessore allo sport) debba circondarsi di amichetti di merende, questo diventa inaccettabile».

 

Oggi le polemiche potrebbero riguardare lei, che però non si tira indietro e annuncia la candidatura su YouTube e Facebook, si presenta per chi già non la conosce come “ 51 anni, sposata, residente a Roma, sono laureata in scienze dell’amministrazione e lavoro in una società privata con incarichi di responsabilità nell’ufficio gare e contratti con alte competenze legali e tecniche”; conclude scrivendo: “Ho sempre fatto i giusti e ‘dovuti’ passi indietro, ora e’ arrivato il momento di combattere in ‘prima persona’, con competenza e serieta’, Per questo ho deciso di candidarmi alle regionarie del Lazio, nella speranza di far parte di una squadra a 5 stelle che, insieme a tutti gli attivisti, conquisti la Regione!“.

 

Che già è una notizia, visto che perlomeno Beppe Grillo di allargare i ruoli di governo locale sembrava non volerne più sapere, e al movimento rivendica il ruolo di oppositore permanente che dall’esterno pungola e influenza e scomoda addirittura il Pci di Enrico Berlinguer.

 

«Marito, moglie e sorella, tutti dentro e tutto er cucuzzaro!!!!», le scrive un militante assai polemico su Facebook, facendo riferimento non solo a lei ma anche alla moglie di Marcello De Vito, Giovanna Tadoni, che ricopre l’incarico di assessore nel III Municipio.

 

Risponde: «Se una famiglia intera ha creduto in un sogno quando eravamo al 2% la colpa non può essere la nostra….ci sono anche due Letta, se è per questo...». Mica male come ambizione.

 

E ancora: «Non si chiama familismo…altrimenti sarei imboscata in un bell’ufficio in Comune….. Io mi sono messa in gioco per la prima volta dopo più di 5 anni di partecipazione, se gli iscritti valuteranno che il mio attivismo sia più forte della mia parentela, vorrà dire che mi voteranno altrimenti no. Ma non posso continuare a pagare un dazio che sinceramente non è giusto. Sono anni che faccio le mie battaglie in nome del 5 stelle, ora e’ la mia occasione».

 

Tutto sta che alle regionarie di lunedì ci sia una partecipazione accettabile, per il resto piccole passionarie crescono, e a loro Virginia Raggi non potrà rispondere cavandosela con un “sono leggermente vegetariana”, perché queste mordono e vogliono il sangue.