Male che vada cambierà il presidente del Consiglio

Non ci saranno elezioni politiche anticipate: prima il referendum sul taglio dei parlamentari e la nuova legge elettorale. Ma Nicola Zingaretti ha prefigurato questo scenario da mesi e se i Cinque Stelle dovessero franare, per resistere alla spallata di Salvini e Meloni qualcosa dovrà fare. Enrico Letta e Dario Franceschini in preallerta.

Qualunque sarà il risultato delle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria il voto politico anticipato non ci sarà in tempi brevi. Ci sono due appuntamenti che prima vanno rispettati secondo il Quirinale. Il primo è il referendum sul taglio dei parlamentari. Il secondo il nuovo sistema elettorale.

Foto: Paolo Giandotti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non gradisce elezioni anticipate e in questo caso i due scenari sono reali. Ma bisognerà vedere anche quelli che saranno i risultati reali, i numeri, le percentuali, le distanze che separeranno un partito dall’altro.

Giuseppe Conte ha detto che l’unica ricetta per battere Matteo Salvini nel lungo periodo è quella che il Governo continui a lavorare fino al 2023. Il che vuol dire anche che sarà questo Parlamento ad eleggere il prossimo presidente della Repubblica, il passaggio più delicato dei prossimi anni.

Ci saranno però altre elezioni regionali dopo quelle di oggi. Per esempio in Toscana e in Campania. Se il centrodestra dovesse continuare ad avanzare, sarebbe davvero complicato continuare a sostenere la tesi che siccome l’Italia è una Repubblica parlamentare, allora si può continuare ad andare avanti in questo modo. Infatti Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi proveranno la spallata da domani mattina se i risultati dell’Emilia Romagna e della Calabria dovessero essere favorevoli al centrodestra.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Sara Minelli

La posizione più delicata è quella di Nicola Zingaretti, il quale ha immaginato uno scenario del genere mesi fa. Per questo motivo ha rafforzato l’asse con Giuseppe Conte, per questo motivo ha comunque tenuto il rapporto con un Movimento Cinque Stelle dilaniato dalle guerre interne. Dopo l’Emilia Romagna, però, lo schema dovrà cambiare. Specialmente se i Cinque Stelle dovessero franare. A quel punto l’unica cosa che si potrebbe cambiare sarebbe proprio il presidente del consiglio. Dario Franceschini ed Enrico Letta sono in preallerta.