Perché se la sindrome di down non si mischia, mamme stronze ci si nasce (Mamma Ciociara)

Foto: © Can Stock Photo / denyskuvaiev

A scuola è arrivata una bambina con la sindrome di down. E ci sono mamme preoccupate. Che possa 'contagiare' i loro figli. Piccola reazione di Mamma Ciociara mentre Papà Facocero ne approfitta per fare tre colazioni, sperando in una sua distrazione

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

Questa settimana c’è una bella novità.

È da giorni che la maestra della piccola ci ha avvisato “Arriverà una sorpresa“. Il tono della maestra però nasconde un timore. La Mamma Ciociara è già entusiasta, pensa a un nuovo divanetto nella zona riposo, o qualche giochino di quelli stile Montessori.

Ma quando arriva davanti al cancello, trafelata come al solito, in ritardo come al solito, con il facocero già piantato al tavolino del bar con il suo ordine (cappuccio schiumato e cornetto), trova una decina di mamme ululanti.

Con una certa indifferenza le aggira ed entra. Anche lì nell’atrio le maestre sono chiuse a capannello con le cuoche.

Deve essere successo qualcosa di brutto” pensa la Mamma Ciociara “saranno i pidocchi“. Ed è questo quello che a una mamma seminormale, indaffarata, che ama i suoi cuccioli può dare pensiero.

 

 

Una volta inserita la nanetta nell’aula dei pulcini la mamma si avvicina “Sono arrivati i pidocchi, vero?!“.

La maestra si gira… “No. Oggi è arrivata Aurora“.

La Mamma Ciociara non capisce..”E quindi? Chi è una bambina? Un lupo mannaro? Un’assassina“.

La maestra con lo sguardo rivolto alla saletta cambio bisbiglia “Ha la sindrome di down“.

E quindi? Ha i pidocchi?“.

La maestra “No. Alcune mamme non sono d’accordo ad averla in classe e ora non sappiamo come comportarci. Abbiamo mezzi adeguati, personale sufficiente e la bimba è tranquilla. Abbiamo assicurato ai genitori che sarebbe andato tutto bene ma…“.

Ma che davvero???” tuona la Mamma Ciociara “Che mi dici, che quelle quattro deficienti non vogliono che i loro figli principi di sto cavolo entrino “a contatto” con una bambina che ha qualcosa in più di loro?“.

 

 

Dalla sala cambio eccola uscire Aurora, un sorrisone stampato in faccia, una tutina grigia con un piccolo velo viola, due codine e fermaglietti colorati. Spara bacetti a tutti. La Mamma si inginocchia e Aurora le corre incontro.

C’è una cosa che molti ignorano, che i bambini con un cromosoma in più sono in grado di dare un amore molto più grande di tutti gli altri. Sono delicati e fiduciosi, sono speciali e, sicuramente, sono un valore aggiunto al gruppo.

Quando era lei ad andare a scuola, alle elementari, arrivò un bimbetto, Paolino, tutti facevano a gara per sedersi accanto a lui e per uscire in fila mano nella mano insieme al bimbo più affettuoso di tutte le classi. Nessuna mamma ha mai storto il muso.

 

Aurora è davvero bella, intelligente e garbata, mostra alla Mamma Ciociara gli animaletti che ha ricamati sulla maglia “C’è un elefante, una giraffa e un ippopotamo. Ma a me piacciono i conigli“.

Aurora saluta e si infila con gli altri nell’aula. Molti suoi coetanei, anche di quelli presenti in quella stessa aula, non rispondono a domande elementari, non pronunciano correttamente le lettere e hanno il dito costantemente piantato nel naso o in bocca.

La Mamma Ciociara non è l’esempio della mamma più presente del mondo per quanto riguarda le questioni di gestione scolastica, soprattutto se si tratta di asilo. Ma questo proprio non può sopportarlo, se non bastasse lo schifo dell’atteggiamento, lo vuole assolutamente fare per la figlia e per insegnarle cosa sia giusto e cosa sbagliato.

 

Non so come faremo adesso” le dice la maestra.

Non dovete fare proprio niente, fate lezione, a quelle quattro demotivate ci penso io. Oggi mi trovano di pessimo umore“. Due bollette scadute e la rata dell’assicurazione sono la benzina giusta per caricare, se pure ce ne fosse bisogno, la Mamma che esce e si ferma ad ascoltare questi premi Nobel della Monti Lepini.

Insomma, ma dove andiamo a finire se adesso accettiamo tutto? Se lei ha bisogno di attenzioni ne daranno in meno ai nostri”.

Si infatti, se iniziano a fare qualcosa di più complicato lei li terrà tutti indietro

Se non riesce a mangiare da sola, a pranzo dovranno dare a lei tutte le attenzioni“.

 

 

La mamma fuma come l’Ilva ai tempi d’oro. Qualche metro più in là facocero agita il braccio e le fa il segno del caffè, vuole sapere se ordinare. Mamma fa segno di aspettare. Facocero ha capito, sta per succedere un disastro, gira la sedia in direzione ingresso e ordina un altro cornetto e un succo di frutta.

Che cavolo pure i genitori, davvero egoisti, non pensano agli altri?“.

Se poi lei beve al bicchiere dei nostri bambini o di mia figlia chissà cosa le può mischiare!“.

 

 

Con questa la mamma è satura e si fa spazio, divide il gruppo di acque reflue come Mosè il Nilo. “Scusa ma perché tu ti preoccupi degli altri quando tuo figlio lancia giocattoli in aria e fa male a tutti? E tu ti preoccupi se invece tua figlia non riesce neanche a colorare nei margini e la maestra resta due ore a spiegarle che la castagna non è rosa ma marrone? Ma che cosa vi siete prese stamattina, troppe pillole dimagranti e diuretici che avete eliminato quegli unici due neuroni che ancora non avete botulinizzato? Lo sapete che Aurora, perchè lei ha un nome, non ha neanche più il pannolino mentre qualcuno dei vostri principi non sa neanche cosa sia un vasetto?“.

Una mamma in tuta fluo e coda di cavallo nero pece piastrata insorge “Come ti permetti tu? Avrai sicuramente un nipote malato che parli così. Noi qua vogliamo stare tranquille e non avere pensieri, non vogliamo rischi per i nostri figli, tu per la tua fai come ti pare!“.

 

Se non volete rischi per i vostri figli mandateli via, ma non da questa scuola, lontani da voi. Meglio un mondo di “malati” come dite voi che un mondo di stronzi come voi! Inoltre, aprite quegli smartphone per informarvi su cose serie qualche volta e non solo per sapere cosa fanno quelle cesse delle amiche vostre. Oltre a Uomini e Donne e le serate al Cotonificio c’è un mondo. La sindrome di down non si mischia bevendo al bicchiere, attraverso saliva o pipì, ma stronzi ci si nasce e voi mi pare che siete nati tutti dalla stessa “mamma”. Se sento ancora mezza parola su Aurora che non sia positiva o, quantomeno, neutra, denuncio tutti. Anzi: vi posto su Facebook. Quello è il tribunale che meritate, quello dei vostri pari“.

 

Come ti permetti? Minacci?” se ne esce la mamma fitness 3.0.

No. Comunico. E se questo non bastasse faccio bere Aurora a tutti i bicchieri, le faccio leccare tutte le forchette e la faccio starnutire dalla finestra. Chissà che ci dica bene e qualche cromosoma in disavanzo vi entri dentro, non tanto per averne uno in più ma per equilibrare quelli che non avete!“.

La mamma attraversa, ormai nel raggio di 200 metri decine di spettatori puntavano su quella o sull’altra mamma. La mamma si siede al tavolo, la cameriera si fionda con un ginseng.

Si può andare in palestra, correre e fare squat e crossfit ventisette ore al giorno, fare lampade a gennaio e farsi truccare dall’estetista subito dopo la ceretta bebè, ma non ci sarà mai esercizio che ti sviluppa il cervello. Se nasci fitness non puoi morire intelligente. Ora salissero sui loro suv direzione ignota che mi è venuto il bruciore di stomaco. Altro che pidocchi, una invasione di pantegane in tuta“.

 

Papà facocero tronfio, con un quintale di briciole sulla maglia, (tre i cornetti consumati nella speranza della distrazione di mamma) “Quella è mia moglie!!”.

Si gira un vecchietto con una mezza sambuca per colazione “Cazzi tuoi allora!“.