Alla conquista del gabinetto perduto (Mamma Ciociara)

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Un nuovo problema si affaccia nella casa di Mamma Ciociara e Papà. Non è più solo il maledetto rigore del '93. Ora c'è CR7 che giocherà contro il Frosinone. Lei intanto mette a punto le strategie. Per riuscire a riconquistare il gabinetto di casa

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

Da quando Mamma è mamma e Papà è papà alcune cose fondamentali e naturali per un essere umano che non abbia generato prole, possono rappresentare un sogno erotico: come quando hai 17 anni e ti strusceresti pure sul divano pur di provare emozione.

Tra questi bisogni Papà ha trovato una soluzione… continua a strusciarsi sul divano. Si comporta esattamente come quando aveva 17 anni ovvero pensa al sesso, spera di poterlo fare in qualsiasi momento, mangia, dorme, libera l’intestino e combatte con i suoi dubbi sul rigore dubbio del ’93.

La Mamma invece ha iniziato ad avere problemi dopo la prima settimana di convivenza. All’inizio pensava che quei difetti di Papà fossero romantici, bohemien come il più figo Ewan Mcgregor del Moulin Rouge… Poi è diventato un horror… come nel peggiore di Saw l’Enigmista…

Un dedalo di arme mortali e prove da superare per uscire indenne dalle stanze e dalla stessa abitazione condivisa, tra oggetti inutili e confezioni di bagnoschiuma e dentifricio vuoti lasciati per settimane nel piatto doccia o sul lavandino.

 

A guardarlo bene papà ha proprio quell’espressione lì, della maschera di Saw.

Mamma ormai è oltre, rassegnata come Whoopy Goldberg nel film Il colore viola.

Dopo una giornata devastante passata tra gente folle al lavoro, pazzi sciroccati al supermercato, mamme isteriche alla ludoteca e familiari apprensivi che prenotano qualche ora con i nipoti, entrare a casa sembra quasi la salvezza….quasi.

Papà inizia “Vuoi fare un gioco con me?”…Rocco Siffredi del quartiere. Mamma sfama la squadra, pulisce e cambia la prole e dopo mezz’ora di pianti e minacce finalmente può dedicarsi a…i piatti e la lavatrice da svuotare. Dentro di lei quel pensiero fisso…il bagno…il suo intestino reclama dignità e protesta. Il suo corpo implora una doccia e uno shampoo, questo caldo africano la sta uccidendo, grado dopo grado.

 

Papà enigmista è li con un’espressione idiota, spalmato sul divano. Ma a catturare la sua attenzione non è il rigore dubbio.

Mamma è preoccupata e si avvicina. “Tutto a posto?

E lui “Devo dirti una cosa!“.

La tensione in casa si taglia a fette, i proiettili che Neo schiva in Matrix sono niente a confronto.

Papà: “Hai capito? Cristiano Ronaldo va alla Juve! Il Frosinone è in serie A. Cr7 giocherà allo Stirpe! Devo farmi l’abbonamento“.

Mamma è senza parole…l’intestino ha il suo pensiero sulla questione.

 

Mamma si alza…rassegnata…sarà un anno molto difficile che a confronto il rigore del ’93 è un caso risolto da Jessica Fletcher.

Mi sarà difficile. Chi tifo? Metà canarino e metà zebra? Un canarebra o un zebrarino?“. Questioni vitali quelli di Papà che in mutande sghignazza e si gratta le chiappe.

Mamma tiene duro, chiappe strette e mente concentrata….ormai per poter passare dieci minuti in bagno da sola deve aspettare le tenebre. Con la prole è una battaglia persa. Impossibile liberare l’intestino davanti a due nani che chiedono ogni istante “Mamma hai fatto? Mamma hai fatto? Mamma hai fatto? Ora hai fatto?“.

E che dire della doccia con due facce spiaccicate al vetro che la fissano come se fosse una balena all’acquario di Genova.

 

Passano le ore, la notte è sempre più silenziosa e oscura, papà è sempre più preso da neologismi da ultras rincoglionito.

Allora mamma ci prova…. entra nel bagno… si siede sul trono e si rilassa… Per principio vorrebbe vedere l’alba da quella postazione, ma l’intestino è a un passo dalla cassa integrazione. Allora una voce arriva da dietro la porta ” Amò hai fatto??“.

Mamma sogna di essere in Star Wars… Basterebbe una spada laser a risolvere il quesito di Papà. Invece urla minacce in serpentese indicando a papà luoghi in cui salvarsi la vita. Allora, e solo allora, Mamma si infila in doccia e quando l’ acqua le scorre sui capelli sporchi come solo la sugna potrebbe fare, ricorda di quando quelle attività erano normali e prive di prenotazioni, ricorda l’aroma dei saponi fragranti che utiizzava e dei riti per avere capelli lucenti e pelle morbida.

Ora una semplice lavata già basta a sentirsi umana.

Il livello successivo sarebbe riuscire a cospargersi di crema rassodante e anticellulite ma qui si sta parlando già di fantascienza.

E la vita di Mamma è una commedia horror.

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