A Natale il virus sotto l’albero è servito (Mamma Ciociara)

Foto: © Can Stock Photo / piedmont_photo

Arrivano le vacanze di Natale. E, puntuale come un orologio, arriva l'influenza con febbre e tosse. Mamma Ciociara veglia, Papà Facocero... dorme

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

E come ogni anno che si rispetti con la recita di Natale il virus è assicurato. Le prime avvisaglie sono già ben distinguibili all’uscita di scuola: un colpo di tosse, uno starnuto di troppo e le guance rosse parlano alla Mamma Ciociara la quale ignora volutamente, sperando si tratti di un falso allarme.

In macchina i colpi di tosse si fanno sempre più insistenti così Papà Facocero propone “Fermiamoci comunque in farmacia, compriamo qualcosa“. Ma la Mamma Ciociara è superstiziosa e risponde “Non hanno niente, se prendiamo qualcosa sicuro gli viene la febbre“. Papà Facocero bofonchia al volante “Sarà…. Io già lo so come va a finire!“.

Arrivano a casa, la prole sta bene, solo un po’ accaldata per via del saggio, si sa. Ma passano poche ore e cala la notte, la mamma sente nell’aria uno strano silenzio, se i cuccioli sono a dormire il colpo di tosse che proviene dalla stanzetta è chiaro e ben distinto: si chiama febbre.

La mamma si dirige verso il cassetto delle medicine prende il termometro e lo infila nella tasca della vestaglia perché sono le 3 di notte del primo giorno di vacanza. Vacanza non per lei e per Papà Facocero che ovviamente devono ancora andare al lavoro per diversi giorni. Si avvicina ai lettini, poggia le labbra sulle loro fronti, sono abbastanza calde per poterci cuocere le uova.

Mamma ciociara esce mesta e chiede il supporto di Papà Facocero che tutto soddisfatto, seppur rattristato, esclama “Te l’avevo detto io che finiva così“. La mamma lo fulmina con lo sguardo pietrificante dell’occhio gonfio e struccato “Sarebbe bello se tu avessi ragione su altre cose!“.

Entrano in camera, accendono la lampadina e illuminano la prole che nel dormiveglia vede lo strumento di tortura più antico del mondo: il termometro. Partono pianti, lamentele, chiamate d’emergenza, invocazioni mistiche a nonna, principesse ed elfi ma bastano 15 minuti per diagnosticare un bel 39.4 per entrambi.

La seconda parte, ancora più complicata, è l’operazione suppostina nella quale la mamma con un braccio regge i corpicini accaldati e il papà coccola i cuccioli perché lui è quello buono. La nottata sarà lunga, la prima di circa una decina di giorni schifosi in cui Papà Facocero crollerà dopo 2 ore di guardia e la mamma ciociara sarà costretta a stare sveglia le altre 22 ore della giornata.

Ma quant’è bella la recita di Natale!!

L’anno prossimo le vacanze le decide la Mamma Ciociara e inizieranno circa il 19 dicembre. Il destino è già segnato 24 e 25 con febbre 26 nausea e diarrea 27 28 un po’ meglio 29 occhi lucidi anche a mamma e papà 30 31 e primo si riparte con febbre nausea e diarrea per tutti forse verso il 6 gennaio un po’ si migliora il 7 di nuovo a scuola mentre mamma e papà meditano una fuga verso le Barbados.

Per il 2019 al posto della recita e della poesia nel sacchetto per i genitori le maestre potrebbero pensare di mettere un paio di blister di Tachipirina.

Intanto, anche per questo Natale 2018 il virus sotto l’albero é servito.