Il senso di precarietà della generazione che oggi si trova a crescere dei figli. E non ha le stesse certezze della propria infanzia. Famiglie in bilico ma piene di dignità. Solo che in passato era un pregio. Oggi ti perculano perché non hai i soldi
Avere famiglia nel 2019 è sempre più difficile. Ne è sempre più convinta la Mamma Ciociara che è costretta a fare i conti con notti insonni e problemi che non trovano una soluzione. La situazione è notevolmente peggiorata da quando Papà Facocero ha cambiato lavoro, un po’ per costrizione un po’ per fatalità, e si è ritrovato a fare qualcosa che gli piace molto ma per la quale è davvero tanto difficile ottenere il pagamento.
L’inizio del mese arriva, arrivano le rate da pagare, arrivano le bollette e, soprattutto, arriva il desiderio di vivere e di far vivere ai propri figli una vita quanto più normale possibile. Questo significa poter avere la libertà di comprare quel gelato in più, di andare a fare la spesa senza una lista stabilita in base alle offerte del volantino e, magari, regalarsi un pomeriggio tutti insieme al cinema o in montagna o al mare. Ma non si può perché la sola idea di muoversi significa spostare quasi un centinaio di euro.
Quando Mamma Ciociara e Papà Facocero erano piccoli le cose erano decisamente diverse e quello che può sembrare un luogo comune, in realtà è un pensiero condiviso da tutti. Sicuramente in famiglia ci si accontentava più facilmente, bastava meno per essere felici, ma c’era anche quella possibilità e quella certezza che alla fine del mese ci si sarebbe arrivati magari riuscendo a mettere via quei due spicci che permettevano di trascorrere una vacanza al mare d’estate o di non avere il terrore di una qualsiasi malattia, anche banale, che avrebbe richiesto una visita medica fuori programma.
Invece la generazione di Mamma Ciociara e Papà Facocero è costretta a vivere con questa terribile ansia quella di non farcela, quella di non essere un genitore adatto, con quel terribile desiderio di voler dare il meglio e di essere dei genitori attenti presenti e validi non per la quantità di regali o di attenzioni ma per quel senso di serenità che ormai ha abbandonato la maggior parte delle case in tutto il Paese, nondimeno nella provincia di Frosinone.
È proprio nella provincia infatti che si vivono dei contrasti maggiori, così il bambino straniero, l’unico fra tanti, diventa oggetto di consigli di classe, la bambina disabile è la “causa” del rallentamento della classe, e quei quattro cinque bambini che vengono da famiglie benestanti o amanti delle apparenze, distruggono ogni insegnamento o tentativo. Loro, con i loro compleanni Hollywoodiani e torte megagalattiche fanno passare la semplice tortina di crema e pan di spagna dai nonni come la più brutta di sempre, privazione causa di mortificazione.
La provincia, fatta di pregiudizi e confronti tra famiglie di provenienza e lavoro dei genitori. La provincia, fatta di grandi paesoni che hanno la mentalità di piccoli paesini spersi tra gli anni ’50 e la mentalità più maschilista e misogina di sempre.
Essere una famiglia nel 2019 è anche questo, non avere i soldi, non avere certezze, non avere serenità e combattere con un’immagine che prevede il politically correct, l’integrazione a tutti i costi, i tuttologi da social e i compagni di scuola di tuo figlio che lo paraculano perchè si vanta del poncho realizzato con gli scarti della lana da sua nonna.