Le scuole hanno riaperto. E sono tornate loro, le mamme con un ca*** da fare tutta la mattina, acchittate e tutte in tiro. Impegnate a fare taglia e cuci contro tutto e tutti. Poi, papà facocero, con la camicia e la bocca piena di briciole, pronuncia la sua perla di saggezza...
Se c’è una cosa che lascia tanti a bocca aperta è che la mamma e il papà ciociari ancora escano insieme la mattina per accompagnare la prole a scuola.
In realtà un motivo c’è: è il bar che si trova di fronte all’asilo della piccola, sforna dei cornetti che neanche a Parigi e la schiuma del cappuccino è oppiacea. E papà facocero si venderebbe un arto pur di fare colazione lì.
L’iniziativa di iscrivere la piccola proprio in quell’istituto è stata l’unica decisione presa dal facocero. Così dopo le tappe tra botteghe per merende, edicola per giornali e scuola della grande, l’ultima tappa è riservata alla piccola.
Quando anche l’ultimo cucciolo se ne va sgambettando nella stanza dei giochi, arriva il momento della colazione, che per mamma è rappresentata da un ginseng. Questo a causa di una cerimonia invernale inaspettata che la costringerà ad entrare in un abito che ancora non esiste se non nei suoi sogni.
Il papà invece, come Charlie davanti ai cancelli della fabbrica di Willy Wonka resta a sbavare sulle vetrine per scegliere il cornetto.
Davanti al bar, assiepate ai tavolini, orde di mamme esaurite, in tuta ginnica delle migliori marche, o tondine e con agende piene di fogli neanche fossero la reincarnazione di Steve Jobs.
Esagitate macchine da pettegolezzo, criticano questa o quella mamma per come ha mandato il figlio a scuola (e parliamo di asilo), si organizzano per ore di pilates e pulizie del viso, danno tutte le colpe del mondo alle maestre tutte incapaci, ignoranti, incompetenti che non capiscono i loro figli, tutti rigorosamente perfetti.
Sono talmente convinte che la mamma ciociara si sente in colpa per aver sgridato le sue di figlie, e per non averle pettinate, alla piccola ha lasciato il body dl giorno precedente!
Mamme a frotte che alle 9 sono tutte a fancazzeggio davanti al bar. La mamma ciociara ha già l’ansia per i dieci minuti di ritardo che accumulerà come sempre, e loro là.
Le torna in mente la domanda della maestra “Fino a che ora la lasciate? Alle 12.30 la venite a prendere?”
La faccia della mamma a quella domanda sembra quella di mr Bean. “Ma scusi la scuola non è aperta fino alle 17?”
La maestra, giovane e delicata come un cerbiatto “Si signora certo!“.
“Bene, allora ci vediamo alle 16.59! Mando mia figlia all’asilo perchè lavoro, se non avessi una mazza da fare me la terrei volentieri“.
La maestra mortificata “Scusi, qui molte mamme se li vengono a prendere dopo mangiato“.
La mamma esce contrariata e, seduta al suo tavolo mentre centellina la sua dose liquida di zuccheri, osserva il branco.
Portano i figli all’asilo per tre o quattro ore, giusto il tempo di fare quello che vogliono e farli sfamare da altri per poi riportarli a casa, o dai nonni, o in ludoteca, e continuare a non fare una mazza. Poi la sera preparano i vestitini per la sfilata.
Non è che la mamma si senta madre Teresa di Calcutta, lei ha delle super nonne alle quali ricorre ben volentieri, ma si sente un po’ di schifo quando a volte non vede la sua prole per più di due ore al giorno.
E tutte quelle mamme esagitate, super acchittate, che sembrano ingegneri della Naumdf (non abbiamo una mazza da fare), rendono il momento della colazione un vero viaggio allucinogeno.
La mamma si riprende e vede di fronte a lei facocero, con le briciole del cornetto sparse ovunque e lo sguardo perso da overdose di burro e zucchero. Papà si alza, cerca di cancellare le prove dalla camicia e chiede: “Oggi a pranzo che ci mangiamo? Pensavo a due fettuccine!“.
E menomale che c’è lui che riporta la mamma alla realtà, quella fatta di fame e pranzi.
Salgono in auto diretti, in ritardo, al lavoro e papà, assente per tutta la colazione esclama aggressivo, dopato da glucosio e saccarina: “Guarda tu ‘ste femmine alla guida dei suv, non sanno portare neanche un carrello della spesa e se ne vanno girando sui macchinoni. I mariti a lavoro e loro a “darsi da fare”, sembrano cacciatori all’apertura della stagione, sparano a qualsiasi uccello!“.
Forse è per questo che la mamma ha il facocero, la sua utilitaria sfondata è quella per la caccia ai cinghialotti.