Se papà vuole essere tenuto sveglio mentre è al volante (Mamma Ciociara)

Mamma Ciociara e Papà Facocero sono partiti ieri per un weekend. I problemi sono iniziati appena entrati in macchina. "Lo so come finirà: io guiderò e voi dormirete". È l'inizio di una nuova disputa nella famiglia più seguita in Ciociaria. Buona lettura

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

La mamma ciociara non è per la parità tra i sessi. Ad ognuno il suo perché, la parità rappresenta solo l’ennesimo tentativo di papà di imbrogliare.

Se alla mamma infatti toccano le cose da mamma (vedi bucato, spesa, piatti e lavaggi) a papà spetta guidare anche e, soprattutto, sulle lunghe distanze senza pretendere compagnia a tribordo, pur trasportando la mamma e la prole.

 

Accade così che durante un fine settimana diretti verso una città d’arte, la mamma ne approfitti per dormire nell’unico momento in cui è autorizzata, anzi obbligata, a legare la prole: in auto.

Papà: «Già lo so come andrà a finire… dormirete tutti e resterò solo. Tu almeno fammi compagnia».

La mamma sente sulle sue spalle tutta la responsabilità della percorrenza: se papà avrà compagnia guiderà meglio e saranno tutti al sicuro. Non appena salita a bordo la mamma sente due macigni poggiarsi sulle palpebre. Resta sveglia grazie alle turbolente rimostranze della prole agganciata a sgargianti seggiolini omologati UE che per i suoi cuccioli rappresentano una sfida impossibile. Come sganciarsi prima di arrivare al casello d’ingresso autostradale. “Mamma ho sete, Mamma voglio un biscotto, Mamma voglio un succo, Mamma un fazzoletto, Mamma devo fare pipì, mamma siamo arrivati??, Mamma “qualcuno” ha fatto la cacca nel pannolino”.

 

La borsa ben sistemata sui piedi di mamma, quella che papà aveva idiotamente pensato di mettere nel cofano, rappresenta l’unica risorsa e la risposta a tutte, o quasi, le necessità dei passeggeri.

Ovviamente papà non è da meno e si intrufola nelle richieste avanzando desideri su crostatine e popcorn… della serie “quando il facocero è alla guida”.

Dopo due ore di viaggio la postazione di mamma sembra malagrotta beach, ci mancano solo i gabbiani, e le gambe hanno perso la sensibilità.

 

Il viaggio prosegue… il sonno avanza. Mamma lo combatte, vuole restare al fianco del facocero, ormai è una questione di principio. Prova con la musica, alla ricerca di assurdi tormentoni estivi da cantare, ma papà ottuso come sempre sceglie brani melodici che conciliano ancora di più la partenza per Morfeo Village.

La mamma demorde… appoggia la testa al sedile, un secondo e già dorme.

Papa: «Lo vedi? Fai sempre così. In macchina ti addormenti e mi lasci solo». Papà la prende sul personale.

La mamma pensa a quanti chili di bucato ha steso in piena notte sola, dopo ore di attesa per risciacquo e centrifuga, pensa ai quintali di spesa trascinati su per le scale osservata da papà facocero in mutande sulla porta che chiedeva se ci fosse bisogno di una mano, pensa a lui che dormiva mentre lei preparava borse, borsoni e scorte alimentari per il viaggio.

 

Pensa e mentre pensa osserva le auto sfrecciare sulle corsie dell’autostrada. Tutti uomini alla guida e i copiloti tutti nelle stessa posizione: collo reclinabile e bocca spalancata. La parità dei sessi viaggia in A1.

«Senti – apostrofa decisa a papà che ha già sbagliato due uscite – se io posso badare a tutti voi da sola h24 tu puoi anche viaggiare senza la mia compagnia attiva. Il tuo culo si farà due chiacchiere con il sedile, vedrai andranno d’accordo immagina che sia il divano».

Mamma ha lanciato la bomba e vinto la sua battaglia sulla parità tra i sessi: ha guadagnato un bel pisolino on the road.

Papà non di scompone, cerca Radio Uno, il calciomercato non finisce mai, chissà che non mandino la replica sonora di Frosinone – Betis Siviglia… o una radiocronaca di qualche partita del ’93.

To be continued

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