Tremate… è tempo di cerimonie (Diario di una mamma ciociara)

Il diario della Mamma Ciociara. Arriva il periodo delle cerimonie: comunioni, cresime... Ma i più terribili sono i matrimoni. La mission impossible per vestire bimbi e marito. Organizzare tutto per essere puntuali. E senza macchie. Poi...

Il diario di Mamma Ciociara

Diario settimanale, molto poco ordinario, di una mamma ciociara in una famiglia ciociara molto poco ordinaria

E’ tempo di cerimonie… tremate tutti

Anche quest’anno è arrivato quel periodo, quello in cui ci si spoglia, i bimbi cacciano le gambette, le donne lasciano le calze e gli uomini inforcano improbabili bermuda e camicie floreali. E con il caldo tepore primaverile, arrivano le minacce… Dopo il tempo delle mele… arriva il tempo delle cerimonie.

Una decina tra cresime e comunioni, una manciata di battesimi rinviati anche dal periodo invernale per poter organizzare la festa in giardino e i peggio…i matrimoni. Per un totale complessivo di spesa tra buste, regali e abbigliamento per tutta la famiglia di un trilione di euro.

 

Marito e pupi

Dopo la prima, naturale, scrematura tra gli amici stretti, i parenti insopportabili e i conosocenti inutili, rimane un calendario fatto di circa due comunioni, un battesimo (se necessario) e due matrimoni, possibilmente a distanza l’uno dall’altro. E così scatta l’impegno shopping: uscire con i figli per trovare abiti da poter indossare in più di una occasione è l’obiettivo primario di ogni mamma perchè “non c’è un euro da spendere inutilmente”.

Allora si parte, abolito il bianco, che è bello ma non arriva immacolato al portone di casa, si alla maglietta di filo di cotone che va bene su tutto, le scarpe con il fiocchetto per lei e scamosciate per lui.

Le direttive della mamma vengono date al papà prima di partire da casa, poiché saranno presenti durante il tour i “nani” e il papà avrà il compito di controllore e di ricercare taglie direttamente sugli stand, ergo deve sapere dove andare a colpo sicuro, deve avere bene in mente l’outfit dei cuccioli.

Si parte, e la lite scoppia già nel cortile di casa, i bambini non vogliono sedersi dietro e il papà sbuffa come il trenino Thomas. A lei girano le balle che neanche le eliche del Titanic, odia tutti i sacramenti.

Le lotte iniziano già al centro commerciale: non importa se alle Sorgenti, alle Grange o a Campania oppure Roma Est che così c’è più scelta e magari trovo qualcosa che nessuna ha qui in zona. Iniziano le lotte perchè i bambini vogliono salire sui giochetti e mamma e papà hanno circa 90 minuti di tempo per riuscire a rivestirli con pezzi componibili adatti a tre tipi di cerimonie, sparsi in quattro mesi e in diverse fasce orarie giornaliere. Solo una mamma può riuscirci, lui osserva inebetito, seduto sulla panchina vicino alle poltrone massaggianti.

Bambini pronti alla guerra della cerimonia, per lui basta una giacca e una camicia (se c’è proprio necessità, “ma tanto per te non ne vale la pena”) e il resto è già appeso nell’armadio. Lei torna a casa, il suo shopping sarà organizzato in un orario e in una location che resterà segreta per sempre.

 

E poi c’è la cerimonia

Pronti partenza via, saltiamo a piè pari le comunioni e i battesimi, per i quali lei se la cava con una mise semplice e i bambini pronti a giocare tra palloncini, prati e ludoteche improvviaste, lui: non conta.

I matrimoni sono il vero terrore, bisogna essere impeccabili, trucco, parrucco, unghiette, scarpette, al primo pelo fuori posto, cerchietto indossato male, cravatta con il nodo che fa difetto scatta l’urlo vendicatore della iena ridens alterata.

Si parte direzione chiesa, lei dopo aver salutato tutti con figli perfetti all’ordine “se ti sporchi e ti lamenti ti pisto e poi ti do il resto” abbandona la prole a lui che già ha intercettato il bar più vicino alla cattedrale dove poter sostare con tutti i suoi simili e sfamare e dissetare i suoi pargoli con alimenti secchi, che “gelati e creme lasciano segni indelebili su mani, volti e abiti”.

Una tortura che lui affronta con un mezzo sorriso e una decina di mezzi Negroni seguiti da mezzo pacchetto di Vivident.

Esce la sposa (lo sposo già non conta) tutti accalcati per il lancio del riso e lei intima a lui, “appena fatto, porta con te i bambini, caricali in macchina e vienimi a prendere che non reisco a camminare più di 50 centimetri. Perchè mi hai fatto mettere questi tacchi?”.

Lui ubbidisce e già se la ride perchè sa che le prossime 10 ore saranno a base di cravatta poggiata sullo schienale della sedia, pantalone semi slacciato e chiacchiere inutili tra amici, i bambini saranno dimenticati affidati alle “martiri” del babyclub fino allo svenimento serale e successivo recupero, e una giornata di confronto, pettegolezzo e camminata claudicante per lei e per tutte quelle come lei.

Il film si svolge come da sceneggiatura, il cuore di lui piange al momento della busta, in quel foglio piegato di carta color pesca perlato una cifra troppo elevata oltre qualsiasi immaginazione, “Si deve fare, lo sai” la vocina stridula di lei che rimbomba nella testa.

 

Rientro alla base

Taglio della torta, foto, controfoto, ritiro bomboniera, saluto e rientro alla base. Caricati in macchina i figli ormai privi di sensi, sudati, luridi, appiccicaticci, lei con il volto squagliato come una maschera di cera, lui sale a bordo e spara tante di quelle trombette flatulente durante il viaggio da far temere per l’incolumità dei minori a bordo.

Arrivati a casa lui desidera solo morire sul letto, lei “se non ti lavi non entri nel letto, le lenzuola sono pulite”, lui ormai non ha più sensibilità, si butta sotto al doccia.

Quando ne esce trova i figli lavati, puliti, cambiati e nei rispettivi lettini e cullette…non si sono mai svegliati. Ha scelto un demone come compagna di vita.

Lei si strucca, si doccia, carica la lavatrice, la lavastoviglie e ritira il bucato. Poi si stende finalmente al letto, si gira e gli dice “Certo potevamo anche non andare, non mi sono neanche divertita”.

Tutto per il costo complessivo di 500 euro contenuto busta color pesca perlato- 160 euro abiti figli – 19.90 camicia in offerta Upim per lui – una cifra non ben identificata abito lei e 60 euro acconciature madre e figlia – 50 estetista per ceretta e gel mani.

Totale: circa mille euro per una vera giornata di merda.

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