“Mancano i documenti, gravi errori, procedure opache”: i dubbi M5S sul caso Mastrobuono

C’è puzza di bruciato dietro alla cacciata di Isabella Mastrobuono dalla direzione generale della Asl di Frosinone: “mancano i documenti e ci sono stati errori” rivela Davide Barillari, già capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lazio e mai tenero con la ex manager.

I grillini hanno messo a punto un dossier. Hanno raccolto tutti gli elementi che in questa operazione non convincono. E annunciano: “Nella prossima seduta tireremo fuori tutto”.

Barillari – che nella scorsa tornata elettorale è stato candidato alla guida della Regione Lazio per il M5S – denuncia “una forte opacità su tutta la procedura” E ancora: “Se entriamo nel merito, scopriamo che si sono utilizzati criteri non oggettivi, e molti ci hanno messo il loro zampino. C’e’ poco di tecnico riguardo gli obiettivi assegnati, ma c’e’ molto di politico… si utilizzano pesi e misure diverse, a seconda del direttore generale da valutare”.

Il Movimento 5 Stelle denuncia che dietro all’affondamento di Isabella Mastrobuono potrebbe esserci stato un problema legato ad appalti ed assunzioni, facendo così una differenza tra: “chi è stato fedele, chi si è meritato la promozione, e chi invece non si è asservito e ha avuto il coraggio di contestare il sistema di appalti e assunzioni”.

I sospetti di Barillari hanno preso corpo quando in Commissione Sanità è iniziata l’analisi delle valutazioni dei Direttori Generali degli ospedali e delle Asl laziali. L’unica bocciata in tutta la Regione è stata la manager di Frosinone. Eppure la discussione sul suo insuccesso non è nemmeno iniziata: “a causa della mancanza di documentazione che ha fatto slittare i tempi” rivela Barillari.

E c’è di più: scrive Barillari che Flori De Grassi, responsabile della direzione sanitaria regionale “Ha già ammesso i primi errori e confermato l’incapacità dell’attuale giunta di effettuare valutazioni tecniche ed oggettive”.

Il Consigliere regionale avanza debbi anche sull’OIV, l’Organismo Indipendente di Valutazione, la struttura che ha valutato i risultati ottenuti dai direttori generali. Sospetta che non abbiano esaminato un bel niente. Di che sono “Persone di fiducia nominate da Zingaretti senza bando pubblico, che in pochi giorni avrebbero letto migliaia di pagine per esprimere la loro valutazione sui direttori generali. Umanamente è impossibile, quindi riteniamo che abbiano solo svolto un’attività di facciata”.

E’ per questo il M5S ha seri dubbi sull’indipendenza e sull’attendibilità dei giudizi.

I fatti – annuncia il Gruppo – verranno rivelati in aula durante la prossima seduta di Consiglio