Terremoto tra gli Orfiniani: Mancini twitta e scarica a De Angelis per la sua intervista

Terremoto nella componente del segretario nazionale Pd Matteo Orfini. Le dichiarazioni rilasciate in queste ore da Francesco De Angelis hanno provocato la reazione di Claudio Mancini. Un tweet e poi ha lasciato la chat di Pensare Democratico. Fine delle trasmissioni

Claudio Mancini sbatte la porta. E taglia i ponti tra Francesco De Angelis e la corrente del presidente nazionale del Pd Matteo Orfini.

Sta provocando un terremoto politico l’intervista rilasciata a Corrado Trento dal leader della componente Dem maggioritaria in provincia di Frosinone, in edicola questa mattina su Ciociaria Oggi (leggi qui De Angelis rinuncia: non si candida. Sosterrà Zingaretti. E se ne frega di Orfini).

 

L’addio con un tweet

In quell’intervista, Francesco De Angelis annuncia tre cose. Che sosterrà Nicola Zingaretti per la corsa a Segretario nazionale del Partito, che se ne frega di ciò che farà il presidente Orfini, che a qusto punto rinuncia pure alla candidatura a segretario Pd del Lazio.

La risposta dell’onorevole Claudio Mancini (il più vicino collaboratore di Orfin ) è stato un tweet, con una foto di De Angelis e la dichiarazione secondo la quale sarebbe stato un buon segretario. Ha fatto lo screenshot di quel messaggio è lo ha girato sulla chat interna di Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis.

Poi il deputato ha abbandonato la chat. Fine delle trasmissioni, fine del dialogo.

 

Chi ha avuto e chi ha dato

Fino ad oggi il bilancio tra Francesco De Angelis e l’area del presidente nazionale Pd Matteo orfini non si chiude in pareggio. Per niente.

In questi due anni di permanenza nella corrente, De Angelis ha soltanto portato senza ottenere nulla di concreto.

Ha portato i voti che sono stati necessari per eleggere Claudio Mancini alla Camera dei Deputati. Ha portato visibilità ad Orfini al di fuori della cintura romana nella quale ha un certo seguito ma non oltre. Ha dato alla componente un capogruppo in Regione Lazio (Mauro Buschini) ed un consigliere regionale (Sara Battisti), contribuendo in modo determinante alla loro elezione.

In cambio? Ha ottenuto una inutile candidatura alle scorse elezioni Politiche: in una posizione che non dava margini di eleggibilità.

 

Il ritiro per la Segreteria

La candidatura di Francesco De Angelis dalla corsa per la Segreteria Regionale del Pd destabilizza gli equilibri che la componente di Orfini aveva disegnato.

Quella candidatura era contrapposta a quella (non dichiarata) di Bruno Astorre, il signore delle preferenze nei Castelli Romani, leader dell’area di Dario Franceschini nel Lazio, fedelissimo di Nicola Zingaretti.

Il ritiro dalla corsa è una spina in meno nel fianco dell’area Zingarettiana. È un altro pezzo di Pd che si colloca ufficialmente a suo sostegno allontanandosi, allo stesso tempo, dal fronte di Matteo Renzi.

Che si sarebbe arrivati ad una mossa di questo tipo, circolava voce già una settimana fa a Cortona nelle retrovie della convention di Franceschini (leggi qui Nelle retrovie di Cortona il Pd parla anche di De Angelis e di Mignanelli)

Quel giorno c’era stata una lunga chiacchierata tra Bruno Astorre e Nicola Zingaretti: la voce data per certa era che De Angelis si sarebbe ritirato, schierandosi con i due antichi amici. In cambio di un riconoscimento: che non sarà la candidatura alle Europee.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright