Tagli alle pensioni, i sindacati manifestano davanti alla Prefettura

I sindacati Cgil, Cisl e Uil davanti alle prefetture di Roma, Frosinone, Latina, Viterbo e Rieti, insieme alle Federazioni dei pensionati. Contro i tagli alle pensioni medio-basse

Tagli da 60 euro alle pensioni sopra i 1.522 euro e addirittura di 167 euro per quelle sei volte il trattamento minimo. È la proiezione fatta dai sindacati che questa mattina hanno manifestato davanti alla prefettura di Frosinone.

«Ancora una volta – hanno spiegato – la Legge di bilancio fa cassa con chi ha fatto anni di sacrifici e oggi potrebbe godersi la propria pensione. Nonostante i roboanti proclami del Governo in materia di pensioni, nella manovra economica non c’e’ nulla per i pensionati».

I tagli alle pensioni

In base ai calcoli dei confederali, nel provvedimento di Bilancio ci sono risparmi di spesa per oltre 2,5 miliardi di euro nei prossimi anni. È per questo che i pensionati di Spi CgilFnp CislUilp Uil sono scesi in piazza davanti al Palazzo di Governo a Frosinone.

«Il Governo – spiega Enrico Capuano, segretario generale provinciale della Cisl di Frosinone – si appresta a varare una manovra che non prevede la rivalutazione delle pensioni sopra i 1.522 euro. Dalle simulazioni si evince infatti come le pensioni che hanno importi 5 volte il minimo perderanno 60 euro l’anno e quelle 6 volte il trattamento minimo perderanno oltre 167 euro l’anno. Contemporaneamente pero’ il Governo fa un grosso regalo di Natale a chi negli anni passati non ha pagato le tasse o le ha evase, varando il ‘saldo e stralcio’ delle cartelle fiscali».  

Ricevuti dal prefetto

Il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli ha ricevuto una delegazione composta dai rispettivi segretari generali provinciali delle categorie dei pensionati: Beatrice Moretti (Cgil), Antonio Angelucci (Cisl) ed Emilio Lucidi (Uil), nonché dal segretario generale provinciale Cisl Enrico Capuano.

Gli hanno chiesto di rappresentare al Governo la necessità di correggere il testo della legge approvata in Senato. Hanno consegnato al prefetto Portelli un documento unitario nel quale sostengono che la manovra in via di approvazione sia «recessiva, che aumenta le tasse e diminuisce gli investimenti, rappresentando una misura che colpisce in particolare le fasce deboli ed il ceto medio, con ricadute pesantissime per una provincia già in profonda crisi come la nostra».

Robin Hood al contrario

Sul tema è intervenuto anche Enrico Coppotelli, recentemente andato a Roma nella Segreteria regionale Cisl del Lazio.

Sostiene che questa legge di bilancio «taglia la crescita, gli investimenti, soprattutto il reddito. In modo particolare dei pensionati. Ma non dei pensionati d’oro, quello dei pensionati che hanno 1500 euro lordi al mese, con il blocco delle indicizzazioni delle pensioni tre volte il minimo. Forse si sono sbagliati . Fanno ancora in tempo a correggere una manovra che è troppo pesante in modo particolare per i pensionati».

Enrico Coppotelli punta il dito contro i tagli alla crescita, agli investimenti, alle opere pubbliche. Ma anche alla scuola, all’alternanza scuola – lavoro. E cioè «a tutti quegli strumenti come innovazione, ricerca, università che sono indispensabili per fare crescere il paese e rilanciarlo. Quindi l’errore è questo: non si guarda al futuro e si penalizzano fasce già deboli a partire dai pensionati ma anche i giovani. Se il paese non investe nella crescita non crea un futuro lavorativo per loro».