La tragedia di Manuel Bertuzzo e quel proiettile che ha ucciso i suoi sogni speciali: perché nuotavano e non volavano. Manuel che in ospedale consola la mamma. Non c'è alternativa: è venuto al mondo una seconda volta
Sono giorni che Mamma Ciociara non fa altro che pensare a una cosa. La sorpresa è tanta quando a tavola, di fronte a un bel piatto di tagliatelle, Papà Facocero, solitamente facilmente distraibile da una mega porzione di carboidrati, se ne esce amareggiato “Hai sentito di quel ragazzo, poverello, Manuel? Era uscito con la fidanzata e gli amici a prendere una birra e ora si ritrova in sedia a rotelle. Sai la cosa assurda qual è? Che quando si è risvegliato e gliel’hanno detto ha cercato la madre e l’ha consolata. Allora ho pensato che quei genitori hanno allevato veramente un bravo ragazzo e forse sono degli eroi. Chissà se noi siamo allo stesso livello? Me lo domando quando vedo i terremoti che distruggono ogni giocattolo e che fanno impazzire te e i nonni, forse non siamo bravi genitori“.
Mamma Ciociara ha perso 3 battiti: Papà Facocero riflette sulla genitorialità!
Lei invece in tutto questo tempo non ha fatto altro che pensare alla paura, al terrore di mettere al mondo un figlio, crescerlo ed educarlo nel migliore dei modi, farlo vivere nello sport tra ragazzi sani per poi vederlo su una sedia a rotelle a causa di due coetanei diversi da lui, tanto diversi da rubargli il futuro.
Sì perché il futuro di Manuel non era sulla terra ma nell’acqua, i suoi sogni nuotavano non volavano e in quello che faceva era anche piuttosto bravo. Sicuramente diventerà un bravissimo uomo e conquisterà il mondo ma una fredda sera d’inverno due coetanei armati a bordo di uno scooter gli sono sfrecciati davanti scambiandolo per un altro, forse, o sparando a caso, questo non si sa, rubandogli per sempre la possibilità di fare una passeggiata con la donna che ama o una corsa dietro a un figlio.
Si sa che i disabili conducono una vita normale al pari degli altri, quasi. Ma i sogni non hanno disabilità. Il sogno di Manuel era quello di partecipare ai Mondiali, agli europei, magari alle Olimpiadi. Manuel ci insegna che nella vita la forza esiste e a volte una reazione più pacata è la migliore arma per andare avanti.
Il rancore e l’odio che molte persone provano in questo momento, compresa la Mamma Ciociara che, se fosse stata al posto della madre di Manuel avrebbe impugnato un badile e spaccato il collo a quei due, sono sentimenti che logorano forse più della possibilità di non camminare.
Papà Facocero mangia senza troppo entusiasmo le sue tagliatelle e pensa ad alta voce “Chissà se fosse successo a me, se oggi sarei qui a fianco a te. Chissà se un giorno accadesse qualcosa ai miei figli come reagirei”.
Quando i cuccioli si fanno male, anche solo un graffio diventa una ferita per Mamma Ciociara, quel proiettile le é entrato nella schiena e gliel’ha spezzata. “Diventi genitore e fai quello che credi sia meglio. Tuo figlio é un bravo ragazzo ma se ha la sfortuna di incontrare qualcuno diverso da lui può vedere la sua vita cambiare del tutto. Puoi fare i conti con i tuoi errori ma come si fa ad accettare di dover subire quelli degli altri?” commenta Mamma Ciociara.
Papà Facocero scosta il piatto. “Non ho poi tanta fame” si alza e va sul tappeto a giocare con i bambini improvvisati artisti con pennelli e colori.
Quel maledetto proiettile brucia nella schiena di ogni madre, di ogni genitore. Quando partorisci credi di stare sul punto di spaccarti a metà. Ed é così, metti al mondo una parte di te. La mamma di Manuel lo ha partorito di nuovo, ora ha una nuova vita da conquistare, perchè una sera d’inverno due idioti armati hanno premuto il grilletto.