Le gomme dopo l’ospedale: nuovo altolà per Buschini & Bassetta

Il solco è tracciato. Il Partito Democratico e Progetto Anagni vanno nella stessa direzione. E non è un buon segnale. Nè per l’assessore regionale Mauro Buschini né per il sindaco Fausto Bassetta. (leggi qui ‘La vera operazione politica dietro la finta inaugurazione di Anagni))

Ad entrambi hanno mostrato i muscoli. Insieme: come se fossero il braccio sinistro e quello destro di uno stesso corpo. Un chiaro segnale politico mandato a chi hanno avuto l’impressione volesse tagliarli fuori dai futuri schemi politici cittadini.

La settimana scorsa era accaduto per l’inaugurazione del reparto di Degenza Infermieristica. Oggi si sono ritrovati insieme nel mandare un altolà alla Regione Lazio e la sua decisione di concedere a Marangoni SpA il rinnovo dell’autorizzazione ad incenerire pneumatici.

 

IL CASO MARANGONI
Il caso era esploso in mattinata. Il sito Anagnia.com rivelava il contenuto della Determinazione n. G10636 appena pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio. Un atto con il quale la Direzione Risorse Idriche, Difesa del Suolo e dei Rifiuti della Regione Lazio ha concesso parere favorevole alla società Marangoni spa «per ciò che concerne il procedimento di rinnovo dell’autorizzazione a Impianto di termovalorizzazione e recupero energetico da pneumatici fuori uso».

Un caso non solo ambientale. Ma politico. Perché l’assessore regionale che comanda in quel dicastero è Mauro Buschini di Alatri. Perché il sindaco Fausto Bassetta ed il suo no non sono stati minimamente considerati, nonostante si sia legato a Buschini. E anche perché le associazioni ambintaliste del territorio avevano detto un no altrettanto chiaro alla Regione.

 

LA FRATTURA NEL PD
Il primo a scendere in campo è il Partito Democratico di Anagni. In maniera compatta. Senza giri di parole rende noto il suo no alla Regione. Prendendo una chiara posizione di contrapposizione a Mauro Buschini.

«Sulla determina regionale, che riapre la possibilità per il termovalorizzatore di Marangoni di riavviare l’attività di incenerimento pneumatici, esprimiamo il nostro totale dissenso».

Firmano tutti: il segretario Francesco Sordo, l’anima cattolica del Pd Aurelio Tagliaboschi, il consigliere comunale e provinciale Maurizio Bondatti, l’assessore Sandra Tagliaboschi, il consigliere Egidio Proietti.

Tutta gente che non è di primo pelo e che non è uscita dal convento delle Orsoline. Sanno già cosa gli risponderà Buschini. E ne anticipano le mosse.

«Sappiamo che nelle more di un procedimento tecnico ed amministrativo l’iter è ancora lungo ma il PD di Anagni conferma il proprio impegno affinché la Valle del Sacco, e la nostra città in special modo, non ospiti piu attività industriali di questo tipo. Faremo ogni cosa in nostro potere esattamente come stiamo facendo sulla questione rifiuti».

In termini politici è un attacco ed una sfida a Buschini che ha provato a tagliarli fuori dall’operazione Ospedale intessendo un’operazione che poteva affondarli tutti.

Ma mandano anche anche un avvertimento al sindaco. «Sosteniamo l’azione del comune di Anagni che si sta attivando per ricorrere al Tar contro questo atto, assolutamente contrario a tutte le osservazioni presentate dall’amministrazione in sede di conferenza dei servizi».

 

LA DIFESA DI BUSCHINI
A confermare che non siano degli sprovveduti arriva dopo pochi minuti una nota della Regione Lazio. E’ stato Mauro Buschini a pretendere che venisse inviata, nel disperato tentativo di spegnere l’incendio sul nascere.

Scende in campo il direttore del dipartimento della Direzione Regionale delle Risorse Idriche, Difesa del suolo e Rifiuti. Il dottor ingegner Mauro Lasagna invia una lettera urgente al sindaco Fausto Bassetta ed all’assessore Mauro Buschini. E’ una specie di salvagente. O almeno questa è l’intenzione.

Scrive che che “la determinazione Marangoni spa n. G10636 costituisce solo la conclusione di una fase endoprocedimentale nelle more della richiesta del rilascio di una possibile futura AIA“.

Che significa? Che siamo in una prima fase. Però adesso potranno essere presentate osservazioni e ricorsi. Ci sono 45 giorni di tempo.

Poi, una volta esaminati, la Regione dirà si o no in modo definitivo.

 

L’ALTOLA’ DI BONDATTI
Il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Maurizio Bondatti sente puzza di bruciato. E non viene dall’inceneritore.

Capisce che qualcuno sta tentando di tirarlo dentro, proprio per via della sua delega.

Così prende carta e penna è mette nero su bianco: «In merito al procedimento di rinnovo dell’autorizzazione ex art. 208 del DLgs 152/2006 per l’impianto di termovalorizzazione e recupero energetico da pneumatici fuori uso di Anagni, si fa presente che la competenza non è in capo alla Provincia ma alla Regione Lazio».

Dice in modo chiaro: io non c’entro un bel niente. E che non sia una excusatio non petita ma una difesa da un tentativo di pugnalata lo spiega subito. Dice: «Pertanto le presunte responsabilità che si vogliono far ricadere sull’Ente Provincia si respingono fermamente perché unicamente di natura strumentale, in particolare quando si vuol far passare la mancata partecipazione allaConferenza di servizi come un parere positivo all’attività dell’impianto».

Non sta scaricando le responsabilità. «Una strumentalizzazione, tra l’altro, che non tiene minimamente conto del fatto che il Testo Unico degli Enti locali dispone una netta separazione tra le competenze dell’organo politico e quelle della struttura gestionale».

 

LA BOMBA PROGETTO ANAGNI
Alle 19 finisce il conclave di Progetto Anagni. E per la seconda volta in una settimana manda un segnale al sindaco ed al suo riferimento politico in regione.

Dice che «Progetto Anagni si ribella contro la decisione gravissima della Ragione Lazio che ha dato l’assenso per il rinnovo dell’autorizzazione per l’impianto di termovalorizzazione della Marangoni SpA».

Lo definisce «Un oltraggio che la città di Anagni e il territorio non meritano perché sono note a tutte le condizioni di inquinamento ambientale che hanno determinato il riconoscimento giuridico e l’inclusione nel SIN di questa parte della Ciociaria Nord».

Poi la stoccata a Mauro Buschini. «Gravissimo il silenzio dell’Assessore Regionale all’Ambiente, nativo di questo territorio, che non può non essere a conoscenza dei reali problemi che lo caratterizzano in negativo dal punto ambientale e sanitario. E’ un copione già visto: termocombustore di Colleferro, discarica a Colle Fagiolara, Castellaccio».

E poi il colpo finale. «Ci domandiamo che senso ha parlare – con tanto di propaganda elettorale – del primo Ospedale Ambientale in Italia che l’assessore Buschini promette di realizzare ad Anagni per studiare le patologie da inquinamento. Che senso ha quando si concorre ad aggravare la situazione dell’ambiente che si pretende di studiare?»

 

E QUELLA DE L’ALTR’ANAGNI
Chiusura totale da l’Altr’Anagni: «Il rinnovo dell’autorizzazione a Marangoni è uno schiaffo gravissimo che la Regione ha dato alla città intera, e come da migliore tradizione lo fa in agosto pensando di passare inosservata».

 

IL DATO POLITICO
Il dato politico che emerge è che Fausto Bassetta si ritrova assediato ancora una volta dalle due colonne portanti della sua amministrazione: Pd e Progetto Anagni.

Un segnale chiaro con cui fargli comprendere che non potrà decidere il suo futuro politico da solo. E che se ha deciso di ricandidarsi potrà farlo solo passando attraverso di loro.

Ma anche un chiaro messaggio sulla collocazione politica che sta assumendo: in pochi giorni dall’asse Zingaretti – Buschini gli è arrivato un reparto di infermieri al posto di un reparto d’ospedale ed il via libera all’incenerimento delle gomme usate.

In entrambi i casi, nessun messaggio di sostegno dalle forze che sono di fatto le sue alleate principali.

Le strade della politica ora sono due: o la verifica di maggioranza nella quale mettere i puntini sulle i, oppure correre il rischio di andare allo scontro frontale subito dopo l’estate.

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