
Il Frosinone non decolla in trasferta: solo 2 punti in 4 gare. A Bologna pagati errori difensivi e scarsa lucidità negli ultimi 16 metri però nella ripresa la squadra ha reagito e cercato il pari fino all’ultimo respiro. L’ottimo avvio di campionato permette di assorbire la sconfitta anche se la classifica s’accorcia dopo la vittoria dell’Empoli
Non esistono sconfitte onorevoli o che non fanno male. Sarebbe buonismo tanto al chilo. Ma esistono sconfitte e sconfitte che vanno sempre contestualizzate. Un esempio: perdere una partita e di conseguenza fallire l’obiettivo è un conto; un ko alla nona giornata d’andata è un altro. Dunque la terza battuta d’arresto del Frosinone deve essere inquadrata in una cornice ben precisa anche se la delusione c’è e non potrebbe essere il contrario. Come le riflessioni che ne devono scaturire: in primis le difficoltà che Mazzitelli e soci stanno incontrando in trasferta.
Al netto di qualsiasi considerazione, lo scivolone di Bologna in questo momento del campionato non deve scoraggiare più di tanto e si può voltare pagina facendo tesoro degli errori ma anche degli aspetti positivi. “Subire 2 gol in 3 minuti ti può tagliare le gambe definitivamente e invece siamo stati bravi a cercare di riprenderla fino alla fine – ha detto il tecnico Eusebio Di Francesco – Se andiamo ad analizzare il risultato è sfavorevole ma se scendiamo sulla prestazione debbo dire che i ragazzi hanno dato tutto per tentare di pareggiarla. Siamo mancati in qualità negli ultimi 15-20 metri”.
I 12 punti attutiscono il colpo

Il Frosinone è stato scavalcato da Roma, Bologna, Lazio e Lecce e ci può stare. La classifica con 12 punti permette di assorbire la sconfitta del Dall’Ara. La squadra di Di Francesco resta ovviamente in linea con l’obiettivo-salvezza, anche se l’inattesa vittoria dell’Empoli a Firenze ha accorciato la classifica. Ora il terz’ultimo posto (occupato dall’Udinese) è distante 6 lunghezze e non più otto. A parte l’Empoli le dirette concorrenti non hanno fatto molto meglio. Salernitana, Cagliari, Lecce ed Udinese hanno conquistato 1 punto. Le altre (Monza, Sassuolo, Genoa, Hellas Verona ed Empoli) hanno perso. Insomma quasi tutte hanno faticato in un campionato molto complicato se si pensa che nelle zone basse annaspa pure il Torino inchiodato a quota 9.
L’ottimo avvio di campionato ha consentito al Frosinone di costruirsi una dote di serenità fondamentale per gestire al meglio la sconfitta. Ma ora non va sprecata e i giallazzurri devono cercare di tornare a fare punti in una settimana impegnativa con 3 gare (Cagliari ancora fuori casa, Torino in Coppa Italia ed Empoli in casa).
Un secondo tempo di sostanza

A Bologna soprattutto nella ripresa il Frosinone ha dimostrato ancora una volta di avere un impianto di gioco credibile che non si scioglie davanti alle difficoltà e non cede un centimetro. L’uno-due di Ferguson e De Silvestri avrebbe tagliato le gambe a qualunque avversaria e chiuso i giochi dopo soli 22’.
Ed invece la squadra giallazzurra ha saputo reagire, trovare il gol della speranza e con maggiore fortuna e precisione avrebbe potuto pareggiare (non sarebbe stato uno scandalo). Già a Cagliari Di Francesco potrà ripartire dal secondo tempo di domenica fatto di carattere, voglia di lottare fino all’ultimo respiro ed un’organizzazione di gioco con armi importanti. Ma altresì dovrà smussare quei limiti che sono stati fatali.
Problema trasferta?

I numeri dicono che il Frosinone lontano dallo “Stirpe” non tiene il passo delle gare interne. Solo 2 punti in 4 partite (pari con Udinese e Salernitana, sconfitte a Roma e Bologna) con 2 gol segnati e 5 subiti, rispetto ai 10 conquistati in 5 match interni (3 vittorie, 1 pari ed 1 ko con 10 reti fatte e 8 incassate). Una differenza importante che non può essere sottovalutata. Qualcosa vorrà pur dire.
Certo l’effetto-Stirpe fa la sua parte, lo stadio di viale Olympia si sta rivelando un’autentica “fossa”, ma la spinta della tifoseria non è mancata neppure in trasferta. A Salerno oltre 1.000 i sostenitori, 3.000 a Roma e 1.340 a Bologna. Ad onor del vero anche gli episodi spesso sono stati sfavorevoli. Ma a lungo andare il rendimento esterno deludente potrebbe diventare un problema. Già domenica nel lunch-match di Cagliari sono attese risposte possibilmente positive. Una sterzata sarebbe fondamentale soprattutto dal punto di vista psicologico.
Poca incisività in attacco, difesa ingenua

Come ha sottolineato Di Francesco il Frosinone ha peccato di qualità negli ultimi metri. Scarsa precisione (su 12 tiri solo 5 nello specchio) e mancanza di cattiveria in zona-gol (la chance fallita da Oyono è emblematica). Senza parlare dell’inesperienza che in taluni frangenti fa la differenza in negativo. A parte Soulé (terzo sigillo), mancano le reti degli altri attaccanti (Cheddira ha segnato 1 rete su rigore). Incoraggiante l’impatto di Cuni. Si è rivisto Kaio Jorge e si spera che possa dare una mano sotto porta.
La difesa invece continua a pagare dazio ad ingenuità ed errori evitabili. Subisce gol da 6 turni di fila, finora 1 solo clean sheet (ad Udine). C’è un altro dato che farà riflettere in casa-Frosinone: i ciociari hanno incassato ben 7 reti nella prima mezzora, più dei 6 presi nell’ultima ora di gioco. Romagnoli e compagni forse scontano improvvisi cali di concentrazione che in Serie A nessuno può permettersi altrimenti si viene puniti.