Zio Marcello il generoso, con il suoi aperitivi ed i consigli (di F. Dumano)

Foto: copyright Archivio Piero Albery

Zio Marcello Iafrate il generoso, appena lo incontravi era un must che ti offrisse consigli e un aperitivo.

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Una giornata di pioggia, lui appare solare e senza ombrello, lo zio di tante generazioni. Mi piace immaginare che Marcello Iafrate sia in quell’ angolo del salotto di piazza Municipio  dal lato di Gaio Mario: si Gaio con la G ad aspettare il mio papà, che in quel lato aveva il suo studio.

Marcello ora viaggia nell’altrove, è lo zio di Marina, che vola tra gli angeli. Marcello aveva una casa bellissima nel quartiere Ponte e nel suo giardino ho trascorso molte ore del mio tempo.

Di lui, ricordi in bianco e nero, si potrebbe dire che è la bontà fatta uomo, per comprendere il suo cuore nobile mi piace ricordare quanto ha fatto per mio zio Angelo.

Mio zio viveva a Roma, ma quando si è ammalato e non poteva più camminare, è voluto tornare a vivere ad Arpino. La casa in via Giuseppe Cesari doveva essere attrezzata, al terzo piano, bisognava mettere l’ascensore. Mia zia Giovanna al tempo lavorava a Roma, lui l’ha ospitato e come un fratello l’ha accudito, portandolo anche in piazza, perché mio zio traeva la sua linfa vitale circondandosi di amici in quel salotto.

Le barriere architettoniche erano e sono un problema, ma il Marcello si attrezzava. Non si è mai sposato, ma ricordi in bianco e nero, accanto a lui c’era spesso una donna. Solare, pieno di barzellette e storie, è stato anche un gran consigliere per la mia generazione ed altre sulle ”malattie del cuore”.

Correvano gli anni Settanta e ancora mi ricordo una sua lezione sull’affettività. Sedute ai gradini della chiesa, era di moda conquistarsi il posto su quelle scale. «Il preservativo va usato, protegge dalle malattie, da precoci maternità, ma il preservativo non va messo al cuore, altrimenti si diventa ”anafettivi” ed è il rischio più grande. Seguite sempre il cuore, a volte si cade nel vuoto, il paracadute non funziona. Meglio vivere di emozioni che di rimpianti».

Il Marcello era generoso, appena lo incontravi era un must che ti offrisse consigli e un aperitivo.

Realtà e leggende si confondono ma una cosa è certa lui è stato la materializzazione della bontà.

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