In marcia contro la scuola sovranista a Trisulti: «È ora di agire»

La Marcia del 29 dicembre per 'salvare' la certosa di Trisulti, evitando che diventi il centro culturale dell'internazionale nera

di Nicola Fratoianni

Domani, 29 dicembre, tutti alla Certosa di Trisulti. Potrebbe essere l’occasione di una passeggiata in mezzo alla natura, tra i boschi di querce della cosiddetta Selva d’Ecio, sui Monti Ernici. A poco più di 5 km dal comune di Collepardo in provincia di Frosinone. Un grande complesso monumentale edificato nel 1204 che dal 1873 è divenuto Monumento Nazionale.

Ma l’occasione ha, almeno, anche un’altra ragione.

Dobbiamo essere a Trisulti per difendere la nostra libertà e l’idea di una società aperta e solidale. L’abbazia, nel febbraio scorso, è stata affidata in concessione attraverso un bando del ministero della Cultura (allora guidato da Dario Franceschini) alla fondazione Dignitatis Humanae Institute. Centomila euro l’anno per 19 anni. Fin qui nulla di particolarmente allarmante, se non, forse, un ennesimo esempio della scarsa capacità del nostro Paese di utilizzare il proprio straordinario patrimonio culturale nell’ambito di una strategia pubblica di investimento e valorizzazione.

L’allarme però è del tutto fondato, e motiva pienamente le ragioni della marcia promossa da una rete di associazioni locali che domani mattina partirà da Collepardo per raggiungere ed abbracciare simbolicamente l’Abbazia.

Sì, perché la fondazione che si è aggiudicata il bando, è uno dei nodi di una rete globale, nella quale circolano soldi, molti soldi, e in cui si incrociano personaggi e relazioni uniti da quello che sempre più assume le fattezze di un progetto inquietante e regressivo. (leggi qui A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano)

Un vero e proprio fronte globale della destra religiosa e integralista. Fascisti e nazionalisti, antiabortisti, militanti contro i diritti civili, esponenti del clero ultra conservatore come il Cardinale Burke che presiede il think thank della Fondazione e che figura tra i più attivi avversari di Papa Francesco. (leggi qui Da Trisulti al Vaticano e Bruxelles, quello che non abbiamo capito del progetto di Bannon)

Costituita da Benjamin Harnwell, politico britannico e amico personale di Steve Bannon, la Dignitatis Humanae Institute vuole trasformare l’Abbazia in una scuola internazionale per formare la nuova classe dirigente della destra oltranzista Europea. Sotto la guida di Bannon, ex consigliere e responsabile della campagna elettorale di Trump, ammiratore di Matteo Salvini, frequentatore di Marine Le Pen e fondatore di The Movement, un’organizzazione che lavora alla costruzione di una rete mondiale della destra reazionaria e integralista.

Stiamo parlando della stessa rete che da anni lavora sul l’uso dei big data per condizionare l’opinione pubblica in un incrocio di relazioni che vanno dalla destra conservatrice americana alla Russia di Putin.

Guardando all’Abbazia di Trisulti emerge il quadro preoccupante di una destra identitaria e nazionalista che ha saputo costruire un pensiero e, sempre più, una azione coordinata a livello globale.

Una internazionale nera contro cui è necessario mobilitarsi. Insomma, in quello che al primo sguardo potrebbe apparire come un luogo periferico e marginale, Bannon e i suoi amici vogliono costruire la centrale di un nuovo oscurantismo, il cui obbiettivo siamo tutti e tutte noi, le nostre libertà, la nostra cultura, l’idea che sia possibile e necessario immaginare e costruire un mondo senza muri, fondato su eguaglianza e giustizia sociale.

Per questo sabato 29 dicembre sarò anche io a Collepardo e poi, per i 5 km del percorso, in marcia con i cittadini e le cittadine che hanno organizzato la giornata. Perché come scrivono nel testo che convoca la marcia di domani “la ricchezza è di chi custodisce il senso delle cose per restituirlo giorno dopo giorno e non per farlo prigioniero di un pensiero totalizzante”.

E perché è l’ora di reagire.

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Nicola Fratoianni è Segretario Nazionale di Sinistra Italiana – È deputato dell’area del socialismo democratico e dell’eco socialismo.

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