Marini appoggia Marzi: perché non è una notizia

Michele Marini ufficializza quello che era ufficiale dal 3 marzo. Non è questa la notizia. La conferma della sua lista al fianco di Marzi invece dice una serie di cose. Per nulla scontate

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il Comunicato stampa viene lanciato in tarda mattinata: annuncia che l’ex sindaco Michele Marini appoggerà la candidatura del suo predecessore Domenico Marzi. Non è una notizia: semplicemente perché questo si sa dal 3 marzo scorso, in queste settimane non è mai stato messo in discussione. (Lo anticipò Alessioporcu.it: Marzi fa pace con Marini: si candidano insieme).

Le notizie legate all’annuncio fatto questa mattina sono altre. Alcune sono solo conferme, altre sono novità assolute.

Non si candida Michele

Michele Marini e Domenico Marzi

Michele Marini non scenderà in campo personalmente: schiererà la sua lista. Anche questo era in larga parte già stato annunciato. Quella di oggi è solo una conferma. Che però è politicamente molto importante.

Il fatto che Michele marini non si candidi, nulla toglie al notevole contributo elettorale che porterà alla candidatura Domenico Marzi. Perché Marini ci metterà il suo nome, la sua faccia sui palchi e nel chiedere il voto ai cittadini. Ci metterà soprattutto i candidati: sono quelli della sua area politica moderata, capaci di mobilitare decine e decine di preferenze che in questi dieci anni sono rimaste in sonno, ritenendo un affronto il mancato appoggio all’elezione bis di Marini nel 2012.

Il ruolo di Pompeo

Antonio Pompeo

In questi giorni è stato sottolineato il ruolo del Presidente della Provincia Antonio Pompeo. È il leader degli ex renziani di Base Riformista, soprattutto è l’erede del senatore Francesco Scalia che dal 2018 ha lasciato la politica per dedicarsi all’insegnamento universitario ed alla professione forense. Michele Marini viene da quella matrice popolare e margheritina della quale Scalia era uno dei leader a livello nazionale.

Facile che lui e Pompeo si siano trovati in sintonia. Ma si deve evitare di dare un peso ed un valore eccessivo a questa sintonia. Per essere chiari: Michele Marini non è un purosangue nella scuderia di Pompeo, Marini appartiene solo a Marini e si mette la sella da solo senza che ci siano altri a sellarlo politicamente.

È certo che Antonio Pompeo ha svolto un lavoro non secondario nel convincere Michele Marini a tornare in campo per il centrosinistra. Altrettanto è certo che contribuirà al confezionamento della lista. E che ci metterà il suo nome o comunque un segnale distintivo.

Si conterà lì: ma quella resta la lista di Marini e non è la lista di Pompeo.

La conta a distanza

L’abbraccio tra Buschini e Zingaretti

Questo rende evidente però anche un’altra cosa. Se Antonio Pompeo si pesa elettoralmente nella lista di Michele Marini, allora la lista del Partito Democratico sarà a trazione Pensare Democratico cioè la componente maggioritaria di Francesco De Angelis ed alla quale fanno riferimento i consiglieri regionali Sara Battisti (Vice Segretario Pd nel Lazio e presidente di Commissione in Regione) e Mauro Buschini (coordinatore della maggioranza di Nicola Zingaretti in Regione).

Sul ruolo di Mauro Buschini va ridimensionata una leggenda metropolitana. A confermare la sua sintonia con Nicola Zingaretti, nei mesi scorsi è stata necessaria una foto che ha immortalato il loro abbraccio in occasione della visita alle grotte di Collepardo. A ribadire la sintonia con Francesco De Angelis sono le sequenze dell’evento ospitato giovedì scorso nella sede di Frosinone del Consorzio Industriale del Lazio. Durante la presentazione dei progetti per 38 milioni di euro, Buschini è stato fisicamente al fianco di De Angelis ed in tutte le sue inquadrature. Se gelo c’è stato ora è superato.

Il ruolo di Fantini

Fantini e Marzi

La lista di Michele Marini a sostegno dell’elezione di Domenico Marzi a sindaco è il risultato di un paziente lavoro di ricucitura portato avanti da Francesco De Angelis ma con altrettanto impegno e dedizione anche dal segretario provinciale Luca Fantini.

C’è voluto un Segretario provinciale giovane, che nulla aveva da spartire con i fatti di dieci anni fa, per riuscire a rammendare quella lacerazione. È la conferma che il Pd ha bisogno con urgenza di quella rigenerazione dall’interno che auspicò Sara Battisti quando due anni fa diede il via al processo conclusosi con il Congresso e l’elezione proprio di Fantini.

Che a questo punto non ha più scuse. Con lo schieramento della Lista Marini il Campo è definito. Il prossimo passo deve essere la definizione del Campo Largo nel suo assetto definitivo: con l’ufficializzazione dell’adesione di Polo Civico e della lista di Carmine Tucci.

Che fine fa Vacana

Luigi Vacana (Foto © Stefano Strani)

C’è un dato innegabile. Lo schieramento della Lista Marini provocherà dei contraccolpi nella Piattaforma Civica di Luigi Vacana. Che nelle ore scorse ha dovuto subire lo smacco dell’addio di Christian Bellincampi passato sul fronte opposto con Fratelli d’Italia al termine di una magistrale operazione condotta dal coordinatore cittadino Fabio Tagliaferri. (Leggi qui Bellincampi lascia Vacana: si candida con FdI).

Infatti, una parte dei candidati di Vacana venivano dall’area Marini. Non è un caso che oggi il consigliere provinciale abbia pubblicato un post sulla sua pagina Facebook. Nel quale dice: “Resistere alla tentazione dei Partiti rende ancora più belle le sfide e impareggiabile la soddisfazione di vincerle senza casacca. Unica maglietta addosso quella della passione e delle idee. Con questo spirito lavoriamo senza sosta per le prossime elezioni amministrative di Frosinone. Un gruppo che a giugno troverete sulla scheda elettorale anche nel capoluogo. Nella coalizione di Memmo Marzi. Ovviamente Civici”.

Significa che non arretra. Ma soprattutto significa che Domenico Marzi si ritroverà con una serie di liste motivate, nelle quali nessuno può fallire: da quella di Vacana a quella del Pd a quella di Michele Marini. Tutti a remare. Sarà lui a beneficiarne in ogni caso.

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