Marini, Marzi e quella lettera che il Pd non scriverà mai

Il Partito Democratico sta spostando l’attenzione sulle primarie del centrodestra organizzate da Nicola Ottaviani, per dire che in realtà si tratta di “secondarie” visto che l’esito è scontato.

In questo modo forse si pensa di distogliere l’attenzione sulle primarie del 20 novembre, alle quali dovrebbero presentarsi il presidente dei medici Fabrizio Cristofari e il segretario del circolo cittadino Norberto Venturi.

Non è stato risolto il problema riguardante le scelte che effettuerà Michele Marini, l’ex sindaco con il dente avvelenato nei confronti di Cristofari e dei Socialisti di Gianfranco Schietroma per le scelte di quattro anni fa. Marini vuole una lettera di scuse per quanto successo, che però non arriva.

Non arriva perché se dovesse essere scritta e firmata da Fabrizio Cristofari andrebbe a sconfessare l’azione politica di Domenico Marzi, pure lui ex sindaco e nel 2012 tra gli avversari di Marini.

Il Pd in realtà deve scegliere tra Marzi e Marini. Lo farà? L’altra volta non lo ha fatto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Tra Marini e Marzi, Cristofari e Schietroma si è innescato un meccanismo tale che è davvero complicato pensare di riannodare i fili.

Alla fine ognuno farà le scelte che vuole senza che il Pd intervenga. Le primarie fra l’altro ci sono prima del referendum nazionale. Quindi a Roma potrebbero non fare caso all’ennesimo pasticcio annunciato in quel di Frosinone.

Finché la barca va, lasciala andare. Perfino alla deriva.