Marini al vetriolo: «Se faccio perdere il Pd, tra due anni mi premiano»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Michele Marini non si scompone. Apprende i dettagli della riunione con cui l’altra sera la Direzione Pd ha dato il via libera alla candidatura di Fabrizio Cristofari a sindaco di Frosinone. E resta indifferente. Glieli comunicano per telefono nel suo ufficio al Ministero. La reazione è gelida: «Non riconosco Fabrizio Cristofari come candidato. Non voglio entrare nel merito».

Nessun commento, nessuna considerazione. Chi ha parlato con l’ex sindaco assicura che in realtà fosse amareggiato. Per un Pd che ancora una volta non ha dettato l’agenda politica ma ha dovuto prendere atto. Che non è stato protagonista della scelta ma guidato dagli eventi. Dove i possibili concorrenti si sono autoesclusi, per un motivo o per un altro.

Qualcuno sostiene che Marini abbia detto qualcosa del tipo: «In altri tempi, quando si designava un candidato, si andava a festeggiare». Punto. Nulla in più. Il riferimento è chiaro, anche alle frasi pronunciate da Ermisio Mazzocchi durante i lavori: «Compagni, non siamo un ufficio notarile, dobbiamo fare l’analisi politica». (leggi qui) L’immagine è quella di un Partito che arriva a determinare il candidato quasi obtorto collo.

Marini non darà una mano a Fabrizio Cristofari. Non sarà al fianco del Pd. Cinque anni fa, mezzo Partito gli voltò le spalle a ridosso della campagna elettorale dopo averlo tenuto sulla brace per mesi (leggi qui). E tra questi c’era Cristofari, all’epoca segretario del Pd di Frosinone. Rientrato poi solo nel 2014. Ora si sta creando la stessa situazione. ma a parti invertite.

«Miché, mica vorrai passare alla storia come quello che ha fatto perdere le elezioni di Frosinone al Pd?» gli ha domandato l’altro giorno l’assessore regionale Mauro  Buschini quando si sono visti per un prosecco al ‘Tre punto zero’.

La risposta di Michele Marini è stata al veleno. «Spero di si». Buschini ha sgranato gli occhi.

Marini ha affondato il colpo: «Visto come è stato premiato oggi chi mi ha fatto perdere le elezioni nel 2012, se ora riesco a far perdere le elezioni al Pd vuole dire che per premiarmi nel 2018 mi candiderete alla Camera dei Deputati».

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