E Mario Abbruzzese si commuove sul palco

Parla a fatica. Gli hanno dato una sedia e lo hanno fatto accomodare sul palco del Fornaci Village. Enrico Straccamore ha 86 anni e non sta bene in salute. Lo ha detto lui al popolo di Forza Italia riunito per la presentazione delle candidature alle Comunali. E lui è il capolista.

«Sono qui  nonostante la mia malattia. Ma sono venuto lo stesso per sostenere un Partito che ho nel cuore e che amo».  Stretto nel suo maglione a collo alto, a qualcuno confida di non sapere se ce la farà: «Alla mia età, non si hanno più certezze. Io almeno ne ho una: sono riuscito ad essere qui per combattere anche questa battaglia».

La fibra è quella del combattente. Tanto che chi sta sul palco giura d’avere visto Mario Abbruzzese attraversato da un brivido. Proprio lui che non si commuove nemmeno quando ribalta i risultati e vince le elezioni contro ogni pronostico.

Ha gli occhi lucidi Danilo Magliocchetti. Forse è per il colletto della camicia a rigoni bianchi e azzurri talmente rigido che sembra scolpito. Pare uscito dal sarto, l’ex capogruppo consiliare: punta ad essere il primo degli eletti e sa che tutti correranno per impedirglielo. Perché da quelle preferenze arriverà un segnale chiaro: se ci sono o meno i numeri per pensare di correre pure a febbraio, o alla Camera o alla Regione.

Si commuove pure Alessandra Mandarelli. L’ex assessore regionale è in azzurro, il colore d’ordinanza della serata. Azzurra è la camicetta a rouches, gli sbuffi arricciati sul decolté, sui jeans che cadono a pennello.

In azzurro pure il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli, con in mano la lista dei 32 candidati al consiglio comunale di Frosinone. Ma a colpire è la presenza alle sue spalle del sindaco di Settefrati, Riccardo Frattaroli in versione Paolini. Come il celebre disturbatore televisivo sta appolipato alla spalla destra del Coordinatore e non si schida da lì nemmeno quando Ciacciarelli si sposta sul palco. Un’ombra, che appare ora su tutte le fotografie.

Non è l’unico sindaco. Mario Abbruzzese, più scaramantico di Paolo Fox quando elabora gli oroscopi ha voluto replicare a Frosinone la parata di primi cittadini che aveva già messo in campo alle Comunali di Cassino. Si è portato dalla città martire Carlo Maria D’Alessandro, un metro e 87 di altezza e sempre meno morbidezza: continua a perdere peso da quando il diabetologo lo ha terrorizzato. Ormai naviga negli abiti due taglie più grandi: «Ottaviani mi ha portato bene alle elezioni di Cassino, gli rendo la cortesia».

Tra Nicola Ottaviani e Mario Abbruzzese è sfida a chi ha il tono più elettrico di blue. Ed a chi dei due è più informale. Mario ha i jeans e la camicia bianca aperta, Nicola ha il colletto sbottonato sulla cravatta allentata. Parla, ricorda i risultati ottenuti da Frosinone durante la sua amministrazione, attacca la Regione che ha parlato tanto ma non ha dato nulla alla città «Ci siamo fatti tutto da soli, con i nostri soldi: dal Ponte di Bailey al Teatro Comunale, dalla stagione teatrale alle borse di studio» Ottaviani, arringa e strappa applausi.

Pure Mario non vuole essere da meno. sa che se tira la volata al sindaco, su quello stesso palco ci tornerà tra pochi mesi per raccogliere i voti su se stesso alle Regionali. Cita i giovanissimi messi in lista, «perché questo è un partito giovane e fatto di giovani». Ma c’è anche l’esperienza. Quella di Magliocchetti e di Adriano Piacentini. Dei consiglieri uscenti e di quelli che sperano di entrare. E c’è l’esperienza degli 86 anni del capolista Enrico Straccamore. Quello che per la prima volta, su un palco, ha fatto emozionare Mario Abbruzzese.

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