Maserati e Alfa, rombano i motori a Cassino Plant: via agli investimenti

Fca conferma ai sindacati la nuova tranche di investimenti pari a 1,5 miliardi. A Cassino il nuovo Maserati. E le versioni hybrid di Giulia e Stelvio. Ma è allarme indotto: o si diversifica o rischia di saltare il 40% dei posti lavoro

Il tridente Maserati ed il biscione Alfa Romeo si preparano a rombare. Fiat Chrysler Automobiles ha dato il via libera ad 1,5 miliardi di investimenti: è la seconda tranche dei 5 miliardi annunciati dalla casa automobilistica il 29 novembre 2018. Andranno a finanziare le nuove linee di Cassino Plant, Modena e del Polo di Torino.

Uno dei plant Fca

La notizia è stata ufficializzata oggi nel corso di un incontro tra azienda e sindacati

A Cassino Plant, nel primo trimestre 2020 partirà il nuovo Suv Maserati. È il fratello più piccolo del Levante e per questo nell’ambiente è stato soprannominato Levantino. Nascerà sulla piattaforma Giorgio, la stessa sulla quale sono nate Alfa romeo Giulia e Stelvio. (nella foto di copertina il Maserati Levantino nell’elaborazione ipotizzata da Motor1.com).

A proposito delle due Alfa del segmento premium, l’azienda che saranno presto realizzate nella versione ibrida ed elettrica. Levantino nascerà già con questo tipo di alimentazione.

Modena, Torino, Pomigliano

Modena sta già partendo con una vettura sportiva elettrica e tradizionale che rimpiazzerà Gran Cabrio e GT. Si punta con convinzione sulla customizzazione cioè sulle attività di personalizzazione delle vetture Maserati.

Un rendering del nuovo Maserati

A Torino sono in partenza gli investimenti per la nuova Gran Cabrio e la nuova Gran Turismo, prodotta in versione ibrida ed elettrica. Confermate sempre a Torino le motorizzazioni elettriche insieme alla nuova 500 elettrica.

Maserati rinnoverà anche i suoi modelli di maggiore successo: la Levante, la Ghibli e la Quattro Porte con la nascita di una versione ibrida.

Fca ha ribadito che il suv compatto Alfa Romeo Tonale verrà realizzato nelle linee di Pomigliano d’Arco.

Con lui nascerà un nuovo cambio che verrà prodotto a Verrone; il nuovo motore nascerà a Pratola Serra; ci sarà un’ulteriore crescita produttiva in Sevel.

Allarme indotto

I nuovi investimenti Fca sono stati esaminati dai sindacati dei metalmeccanici. Se da un lato c’è soddisfazione dall’altro c’è però molta preoccupazione. Non l’hanno nascosta Marco Bentivogli (segretario generale dei metalmeccanici Cisl) e Fabio Bernardini (segretario provinciale Fim di Frosinone).

Alfa Romeo Stelvio prodotto a Cassino Plant

Infatti, da un lato è vero che con questa nuova tranche il 90% del piano presentato a novembre 2018 va in realizzazione. E con lui doventano concreti gli investimenti annunciati. È altrettanto vero che sta partendo la completa elettrificazione e ibridazione di tutta la gamma.

Ma il vero problema sarà l’indotto. O si riqualifica e diversificano le produzioni o rischiamo di perderne circa il 40% entro il 2021. Un allarme che proprio Fabio Bernardini aveva lanciato nel corso dell’ultimo incontro avvenuto presso la Presidenza del Consiglio Regionale e presso l’assessorato della Regione Lazio a luglio.

Questa volta c’è il rischio di lasciarsi alle spalle macerie industriali e vittime. Per Fabio Bernardini «É necessario un piano straordinario e strategico, coordinato e condiviso, evitando proclami e realizzando azioni concrete messe in campo con competenza e non approssimazione, altrimenti sarà l’ennesima occasione persa».

Buschini, pronti ad intervenire

Stelvio Electric © IchnusaPapers

Il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini non sottovaluta l’allarme. E si dice pronto ad attivare un nuovo tavolo di confronto in Regione.

Da un lato esprime soddisfazione per gli investimenti «che danno una prospettiva nuova al periodo grigio che sta vivendo il sito FCA e lo straordinario indotto che ruota intorno alle produzioni di auto». Dall’altro assicura «la massima attenzione nel monitorare gli allarmi evidenziati dal sindacato, relativamente all’indotto».