Una nuova stanza per Bordin: la Sala Stampa della Regione in memoria del mitico direttore

La sala Stampa della Regione Lazio da oggi è intitolata all'ex direttore di Radio Radicale Massimo Bordin. Il ricordo di Buschini, insediatosi lo stesso giorno in cui il giornalista moriva. "Tenere accesa l'informazione libera che è una conquista civile"

«Un vecchio ‘compagno’ la mattina ci portava in macchina alla federazione del Partito a Frosinone e durante il tragitto ci suggeriva quale giornale comprare e quale fosse del tutto inutile prendere, indicandoci gli articoli interessanti da leggere. Ancora non c’era la rassegna stampa e io gli dissi ‘Scusa ma tu prima di comprare il giornale gia’ sai che articolo c’e’? Lui mi rispose ‘Tu la mattina ti devi sentire Bordin, cosi’ sei pronto su tutto‘». Mauro Buschini, presidente del Consiglio regionale del Lazio, lo ha ricordato scoprendo questa mattina la targa che intitola all’ex direttore di Radio Radicale la Sala Stampa del Consiglio Regionale del Lazio.

Lo storico giornalista di Radio Radicale è scomparso lo scorso 17 aprile, lo stesso giorno dell’insediamento di Buschini. La decisione di intitolargli la Sala Stampa è stato il primo atto da presidente d’Aula. Oggi la targa è stata scoperta insieme al figlio di Massimo Pierpaolo Bordin, al direttore di Radio Radicale Alessio Falconio, a Daniela Preziosi, compagna di Bordin.

«Ci mancherà la sua libertà intellettuale – ha sottolineato Buschini – e l’attenzione che ha sempre posto ai valori della democrazia, ai diritti civili e umani». Ma la cerimonia è stata anche l’occasione per attaccare le politiche del Governo contro l’editoria. «Con questo piccolo atto abbiamo voluto ribadire l’importanza dell’informazione libera, la necessità di non spegnere la voce di chi è un pezzo di storia d’Italia e di conquiste civili, di chi fa il suo mestiere con professionalità e onestà intellettuale, libero da condizionamenti, anche e soprattutto in un periodo difficile come questo, quando arrivano da più parti segnali duri contro i giornalisti».

Il presidente del Consiglio Regionale ha evidenziato che quella dedica è un simbolo, un modo ideale con il quale dare una nuova casa a Bordin dopo Radio Radicale e Il Foglio, una stanza in quella che è la casa di tutti i cittadini del Lazio.

Il direttore Alessio Falconio ha ringraziato Buschini e il Consiglio regionale. «Il vostro è un grande gesto, questa scelta consegna a noi e a chi verrà dopo di noi una grande storia: quella di un maestro, lui ci ha insegnato tanto. Con Massimo ogni momento era prezioso come possibilità di apprendimento e di lezione non solo professionale ma umana perche’ ci ha insegnato come e quanto si lavora“.

Massimo Bordin era famoso per la sua totale assenza di timore reverenziale nei confronti della politica e soprattutto dei politici. Lo ha ricordato la compagna Daniela Preziosi. Spiegando che «Dedicare una sala a Massimo Bordin significa ricordarsi che chi fa il nostro mestiere non deve avere alcun timore dei poteri e delle istituzioni. Lui le rispettava ma non aveva alcun timore di essere abrasivo. Era una maestro che non voleva allievi, non avrebbe voluto fondare una scuola ma il suo era un metodo, basato su una fortissima capacità di analisi e sostenuto da un grandissimo studio e una grandissima cultura».

Proprio il ‘metodo’ Bordin ha reso fruibile a tutti ciò che prima era riservato a pochi: la possibilità di comprendere la politica attraverso la lettura delle pagine di Politica dei giornali che invece spesso sono pensate e scritte per gli addetti ai lavori. Il capogruppo regionale di +Europa Radicali, Alessandro Capriccioli, lo ha messo in luce dicendo che Bordin «è riuscito a fare un’impresa impossibile, rendere pop una roba di altissimo livello. Era la voce che sentivamo tutte le mattine e mi ha insegnato la lezione fondamentale di tentare di sapere quello che si dice quando si parla. Chi passerà di qua negli anni a venire leggerà questo nome, spero saranno in tanti a farlo e a studiare bene l’opera di questo uomo straordinario nella storia di questo Paese».