Mastrangeli come Clooney: quelli che aspirano al bis

L'eredità pesante per il sindaco di Frosinone è stata la stessa che però l'ha aiutato a vincere le elezioni. Ingombrante. Che deve affrontare da subito per non restarne schiacciato. Cosa c'è nell'agenda del sindaco

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

C’è un film che rappresenta un vero capolavoro tra le pellicole dedicate alla politica ed alle elezioni presidenziali americane. Si intitola Le idi di marzo ed è diretto ed interpretato da un monumentale George Clooney. Una delle battute cult del film è: “noi vogliamo quello che vuole ogni amministrazione al primo mandato… .ottenere un secondo mandato”.

Un’affermazione talmente vera da risultare quasi banale. Ma autentica. Il teorema è semplice: governare bene oggi per ottenere una rielezione tra cinque anni (salvo imprevisti). Vale per tutti. E vale anche per il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.

Che rispetto a qualunque altra piazza ha però una difficoltà in più.

L’eredità ingombrante

Il peso nelle caviglie del sindaco è rappresentato, per paradosso, da quelle che sono state le sue ali elettorali. Riccardo Mastrangeli ha raccolto un’eredità così pesante da risultare perfino ingombrante: quella del suo predecessore Nicola Ottaviani. Uno che sulla vita amministrativa della città ha lasciato una impronta profonda, frutto di decisionismo a tratti tanto esasperato da essere asfissiante. Ma anche gli avversari, seppure a bassa voce, riconoscono all’ex due volte sindaco capacità e programmazione.

Sarà difficile fare meglio dell’onorevole leghista, per chiunque. Riccardo Mastrangeli però ha un vantaggio: è stato lui il motore di molte delle scelte portate avanti da Ottaviani. Sua la capacità finanziaria e di relazione, sulla quale Ottaviani ha messo la sua indiscutibile competenza giuridica e politica. Cosa dovrà fare allora il sindaco farmacista nel corso del suo mandato per non essere da meno del suo predecessore? Quali sono le sfide, nel breve-medio periodo, che dovrà superare, per poi giocarsi la carta della rielezione?

La sfida politica

Pasquale Ciacciarelli

Cominciamo dalla prima sfida, politica: tutta interna alla sua maggioranza. Il risultato delle elezioni Regionali che si terranno tra 5 settimane potrebbe determinare un vero e proprio terremoto nella maggioranza Mastrangeli. Tutto dipende dalla possibilità di confermare nel Capoluogo le percentuali delle elezioni Comunali scorse: con Fratelli d’Italia che doppia gli altri Partiti della coalizione, ed in particolare la Lega.

Ed a proposito di questo punto: attenzione al risultato che il Carroccio e Forza Italia otterranno su Roma; sarà importante per poi far scattare (o non) il seggio Regionale a Frosinone. Per l’uno o per l’altro.

Lega e FdI oggi dicono che non è vero e nulla accadrà alla Giunta comunale di Frosinone qualunque sia l’esito delle Regionali. Ma non è così. Se il Partito della Meloni dovesse ribadire a Frosinone il netto distacco sulla Lega in termini di consensi o, addirittura, dovesse incrementarlo, è chiaro che al sindaco Mastrangeli verrebbe presentato il conto politico. Cioè un riequilibrio degli assetti di Giunta, con al primo posto la richiesta della carica di Vice Sindaco.

Anche perché almeno due liste civiche della maggioranza, Lista Ottaviani e Lista per Frosinone che esprime proprio il Vice Sindaco, faranno più o meno ufficialmente campagna elettorale per la Lega e per i suoi candidati al Consiglio regionale. (Leggi anche: Quelli che non possono floppare le Regionali).

Le sfide amministrative

Matteo Salvini e Nicola Ottaviani sulla pista ciclabile di Frosinone

Le altre sfide, da vincere, sono di carattere amministrativo. Vediamo le più significative.

In primis, quella di adottare politiche ambientali credibili, coerenti e soprattutto ben percepite dalla gente. La vicenda delle piste ciclabili, quelle fatte e quelle ancora da fare, non è stata sufficientemente metabolizzata dalla città. E poi diciamo la verità: il blocco alla circolazione delle auto nella ZTL, decisa in extremis domenica mattina, non è stato proprio un esempio di programmazione efficace.

Serve altro, in termini di decisioni ambientali. E bisogna veicolarle bene, dal punto di vista della comunicazione e informazione ai cittadini.

Altra importante sfida da vincere, sarà quella di gestire con grande oculatezza ed equilibrio, le risorse finanziarie disponibili. E destinarle lì dove effettivamente servono, e dove creano PIL per la città.

C’è un passaggio cruciale nella storia politica di Frosinone negli ultimi dieci anni. È la decisione presa dieci anni fa da Nicola Ottaviani di prendere tutti i debiti accumulati dal Dopoguerra in poi ed avviare la città sul percorso di un piano di riequilibrio finanziario. Tradotto: prendere una volta per tutte i debiti e spalmarli in dieci anni, risanando per sempre le casse cittadine.

Frosinone ha affrontato un piano da 50 milioni di euro: è stata una decisione giusta sul piano amministrativo, ma è stata anche una decisione lacrime e sangue. Una decisione che, di fatto, ha precluso altre scelte amministrative, per il momento solo accantonate, che potevano però, nell’immediato, servire allo sviluppo ulteriore della città.

Senza il debito

Foto © Stefano Strani

Una volta terminata definitivamente la procedura di rientro, il Comune potrà tornare a fare nuove assunzioni di personale. Necessarie come il pane per far viaggiare la macchina comunale alla velocità necessaria. Quella capace di fornire finalmente risposte tempestive alle istanze dei cittadini e delle imprese, per gestire un Comune importante come il Capoluogo.

Allo stesso modo, bisognerà prestare particolare attenzione ai vari potenziali contenziosi legali. Pesano sempre, e storicamente, come un macigno sulle casse comunali. Mastrangeli ha fatto l’assessore al bilancio per dieci anni.

Il sindaco e la Giunta dovranno poi mettere mano, definitivamente, al vincolo cimiteriale, che interessa migliaia di cittadini: quelli di Colle Cottorino e che aspettano da anni una soluzione.

Stesso discorso per il processo di ricucitura, tra il tessuto del centro urbano e le zone periferiche della città, a cominciare da Selva Piana. Periferie solo nominali, che nonostante lo sviluppo urbanistico, per estensione e numero di residenti, risultano ancora un corpo estraneo, rispetto al contesto generale del capoluogo. Anche i Commercianti, non solo quelli di via Aldo Moro, attendono iniziative concrete per il necessario rilancio del settore.

I problemi del Centro Storico

Particolare attenzione, da parte della città, sarà destinata poi a come ed in quanto tempo verrà gestita la pratica del completo recupero della zona dei Piloni. Una iniziativa strutturale che dovrebbe ridare nuova vitalità al Centro storico.

A questo proposito, Mastrangeli sarà chiamato a risolvere, una volta per tutte, l’atavico problema della parte alta della città, che nessuna amministrazione, nel corso degli ultimi 20 anni e fino ad oggi, ne di destra ne di sinistra, è riuscita a  portare a soluzione. Con proposte innovative e strutturate nel tempo. Le città più importanti, grandi o piccole che siano, vantano un centro storico degno di tale nome e meritevole di essere vissuto e visitato.

Bisogna conciliare le esigenze e le aspettative: dei residenti, dei commercianti, dei giovani, degli anziani, degli artigiani, ognuno con richieste diverse ed apparentemente inconciliabili. Ma chi amministra ha il dovere di inventarsi l’impossibile, pur di assicurare una buona, o sufficiente, qualità della vita ai propri cittadini.

Troppi emigrano

Altra significativa sfida da vincere per Mastrangeli, sarà quella di riportare nuovi, o magari anche i vecchi residenti, a Frosinone. Troppa gente, nel corso degli anni, ha deciso di abbandonare il Capoluogo, per andare a vivere nei Comuni vicini, come: Alatri, Ceccano, Veroli, Ferentino, Morolo, Patrica, Torrice, Supino. Qualcuno si è mai chiesto il perchè?

Ulteriori importanti banchi di prova che l’amministrazione Mastrangeli dovrà superare di slancio, saranno i progetti dell’area vasta, per la cui realizzazione è stata costituita una commissione consiliare ad hoc.

E la riqualificazione, in tempi ragionevolmente brevi, dell’area Permaflex. Un processo che potrebbe portare al Capoluogo: strutture, investimenti e posti di lavoro.

Elementi di non poco conto, per chi come Mastrangeli/Clooney, aspira ad un secondo mandato.