Mastrangeli, due motori non è come uno

I ritmi blandi dell'amministrazione nel Capoluogo. Prima i motori erano due. Ora a spingere è uno soltanto. La marcia indietro sul parcheggio di via Valle Fioretta. la necessità di aumentare i giri

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’impressione è che viaggi ancora con il freno a mano tirato. La giunta di Frosinone guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli si avvicina al traguardo dei primi dieci mesi d’attività: ma ad oggi non può esibire alcun trofeo amministrativo. E questo nonostante sia ‘in continuità’ con i dieci anni che l’hanno preceduta.

Quella eletta nel 2022 è la terza amministrazione consecutiva di centrodestra a Frosinone. A precederla sono state le due guidate dal sindaco Nicola Ottaviani. Un periodo di rodaggio era comprensibile ed anche necessario, diversi assessori sono alla loro prima esperienza. Ma trecento giorni sono un tempo sufficiente per adeguare i motori e riportarli a regime, dal momento che quasi tutto avviene nel solco dei dieci anni precedenti. Non a caso, Riccardo Mastrangeli è stato l’assessore alle Finanze nei due mandati Ottaviani e rappresenta una sorta di erede naturale.

Invece, la percezione è che manchi ancora la spinta necessaria per portare la macchina comunale alla stessa velocità degli anni passati.

Two is meglio che one

Mastrangeli e Ottaviani

Per Nicola Ottaviani vale l’espressione di Enzo Biagi detta a proposito di Silvio Berlusconi: “Se avesse le tette farebbe pure l’annunciatrice”. Ottaviani quando era sindaco, se avesse avuto ulteriore tempo da togliere al suo studio legale, probabilmente avrebbe anche aperto e chiuso Palazzo Munari. Seguiva ogni singolo atto, senza delegare: nemmeno le fotocopie delle delibere.

Riccardo Mastrangeli non ha la stessa spinta di Nicola Ottaviani? No: la questione è diversa. Ottaviani aveva un Mastrangeli nel motore, ora Mastrangeli non può contare su un Ottaviani che a Montecitorio e nella Lega ha lo stesso peso di un sottosegretario. Una cosa è volare con due motori, cosa diversa è farlo con la spinta di uno soltanto.

A rendere poi meno performante la propulsione è una giunta che solo in alcuni assessori può vantare l’affidabilità di dieci anni d’esperienza.

Aumentare i giri

L’unica soluzione ora è accelerare. Su tutto. Concedendosi quei margini di errore che un perfezionista come Mastrangeli non tollera. Ma che spesso sono necessari per fare esperienza. Come nel caso del nuovo parcheggio di via Valle Fioretta, nel quartiere Scalo a Frosinone. Rimasto vuoto per buona parte della settimana nonostante la fame di posti auto nel capoluogo, il Comune ora ne ha preso atto ed in mattinata ha disposto l’ampliamento degli orari dalle 5 del mattino alle 24. In pratica ora diventa al servizio anche dei pendolari e non solo di chi va a fare la spesa.

Altrettanta spinta adesso serve sull’approvazione di delibere importanti da sottoporre poi all’approvazione del Consiglio. Infatti, scorrendo l’Albo Pretorio si notano in larga parte delibere relative alla concessione di patrocini, resistenze in giudizio su contenziosi di varia natura. Niente di particolarmente importante e qualificante tale da suscitare un costruttivo dibattito in Aula consiliare.

A questo proposito, da quanto tempo il Consiglio Comunale ordinario non viene convocato per l’approvazione di delibere strategiche per lo sviluppo della Città di Frosinone? Fino ad oggi il lavoro d’Aula si è concentrato sulle interrogazioni “volanti” agli assessori.

La necessità di delegare

Il Consiglio Comunale di Frosinone

Perché questo non accade? Perché non si convoca il Consiglio? Non è sostenibile la tesi, veicolata da alcuni assessori, “stiamo gestendo ancora criticità ereditate dalle passate amministrazioni”. A meno di non voler sostenere che le criticità le abbia generate il centrodestra di Ottaviani, dopo dieci anni e dieci mesi di gestione ininterrotta del centrodestra le criticità ereditate non possono essere una giustificazione. La responsabilità è in toto in capo alla maggioranza da troppo tempo per giustificare una velocità di crociera ridotta.

Il problema verrà alla luce con maggiore fragore quando bisognerà affrontare il tema delle nuove piste ciclabili e su quali zone intervenire. Alcuni commercianti storici e diversi residenti di Via Marittima sono già in pre allarme per questo.

Inoltre, determinati assessori faticano ancora ad essere riferimento certo, per le tematiche di propria competenza. Vuoi per scarsa visibilità mediatica o per assenza di iniziative del proprio assessorato. Di contro però il pungolo all’amministrazione a fare di più e meglio, proviene più dall’interno piuttosto che dall’opposizione come sarebbe naturale e fisiologico.

Pericolo dall’opposizione

Marzi ed il Segretario Pd Fantini

Opposizione che inizia a dare segni di vita. Come avvenuto nei giorni scorsi quando l’avvocato Domenico Marzi ha mostrato i canini alla maggioranza, rimproverando una scarsa incisività sui problemi di Frosinone. La minoranza consiliare recentemente aveva assunto l’impegno ad essere maggiormente efficace attraverso un’azione unitaria. Tuttavia, dopo aver indetto una conferenza stampa congiunta, con tutti i gruppi consiliari di minoranza, per l’annuncio del nuovo corso, ha fatto poi come la famosa filastrocca che partecipò allo Zecchino d’Oro del 1971 “Partiam partiam ma stiamo sempre qua“. Di quella conferenza stampa, si sono perse le tracce. (Leggi qui: Se l’opposizione riporta il dibattito al centro).

Il rischio per l’opposizione è speculare. I ritmi blandi di oggi evitano di mettere qualcuno sotto i riflettori e dargli l’investitura da leader della coalizione che tra quattro anni sfiderà Riccardo Mastrangeli. La frantumazione è stata una costante dell’area progressista negli ultimi quindici anni.

Per maggioranza ed opposizione vale la frase di Lewis Munford. Diceva “Non aver paura dell’opposizione. Ricorda, un aquilone si leva quando ha il vento contro, non a favore“.

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