«La sentenza Mastrobuono è definitiva: subito a Frosinone»

Isabella ha presentato il conto. I soldi in più le interessano poco. Lei vuole tornare nel suo posto di lavoro a Frosinone: nell’ufficio di Direttore Generale della Asl dalla quale l’hanno mandata via più di un anno fa. La professoressa Isabella Mastrobuono lo ha detto ai giudici del Tar riuniti nel pomeriggio per il ‘giudizio di ottemperanza‘. E’ lo strumento giudiziario con cui chi ha vinto la causa riesce poi ad ottenere che la sentenza venga applicata, nei casi in cui la pubblica amministrazione non adempia spontaneamente.

E’ quello che è accaduto ieri. La Regione non applica la sentenza che il 17 gennaio l’ha bocciata su tutta la linea, dicendole che sbagliò a bocciare la professoressa Mastrobuono ed a mandarla via da Frosinone. (leggi qui ‘Il Tar: «Mastrobuono centrò tutti gli obiettivi, non doveva essere bocciata»’).

Quel verdetto riconosce che l’ex direttore generale raggiunse tutti gli obiettivi che le erano stati assegnati dalla Regione al momento di affidarle l’incarico. E di conseguenza dichiara nulla la bocciatura, azzera la nomina del commissario Luigi Macchitella mandato al timone della Sanità ciociara, cancella il commissariamento della Asl.

Ma la Regione, nonostante questo, continua a non reintegrare Isabella Mastrobuono. Mantiene Luigi Macchitella nell’ufficio da Dg in via Fabi a Frosinone. Soprattutto tiene commissariata la Asl da oltre un anno.

I professori Francesco Castiello ed Edoardo Giardino, i due professori universitari che a gennaio hanno ottenuto la vittoria giudiziaria su tutta la linea di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale, ancora una volta hanno indossato la toga per sostenere le ragioni di Isabella Mastrobuono.

Ai giudici dell’ottemperanza hanno detto «Noi siamo qui per esigere un diritto. Che non è solo della nostra assistita ma è in nome della Giustizia Amministrativa e dei cittadini della Provincia di Frosinone».

Il professor Castiello ha illustrato un lungo elenco di sentenze firmate dal professor Sabino Cassese: giurista, accademico, presidente emerito della Cassazione. Quelle sentenze, nella lettura che ne danno i legali di Isabella Mastrobuono, stabiliscono una cosa precisa: la manager deve essere reintegrata a Frosinone, senza se e senza ma. Un eventuale ristoro in denaro – spiegano – sarebbe un ulteriore danno per le casse della Regione.

Ecco perché reclama il reintegro a Frosinone.

Ma perché dalla regione si ostinano a non applicare la sentenza?

Gli avvocati della Regione Lazio hanno spiegato la loro posizione. Sostengono di non poter riammettere in sevizio la professoressa in quanto, nel frattempo, è diventata ‘inconferibile‘. Cioè non le può essere conferito l’incarico in quanto è stata consulente per una clinica privata e questo è in contrasto con la funzione di direttore generale di un’azienda sanitaria pubblica.

Castiello & Giardino hanno ribattuto anche su questo punto. Hanno fatto notare che la Regione, con la bocciatura della professoressa Mastrobuono aveva determinato anche la sua cancellazione dagli elenchi degli abilitati al ruolo di Dg nelle Asl. E questo le pregiudicava qualsiasi concorso o assunzione in una struttura sanitaria pubblica.

Andando a lavorare per la clinica privata – hanno sostenuto i due professori – è stata solo la sacrosanta applicazione del suo diritto costituzionale di mangiare. Altrimenti come avrebbe dovuto vivere?

Respingono anche la tesi dell’inconferibilità, in quanto la consulenza è stata fatta per una struttura nella città di Roma, mentre il suo incarico di Dg è per la Asl di Frosinone. Che non ha rapporti di alcun tipo con quella clinica privata.

Ma c’è un dettaglio importante, che Castiello & Giardino hanno messo in evidenza: la sentenza che riabilita la professoressa Mastrobuono e condanna la Regione è diventata definitiva. La Regione non l’ha impugnata.

Adesso deve essere solo applicata.

Il giudizio di ottemperanza è atteso per le prossime ore.

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