Mattarella a Cassino con un orecchio costante su Roma

Il presidente della Repubblica all’Università del Basso Lazio. Ma in queste ore convulse per quanto sta succedendo tra Lega e Cinque Stelle sulla Tav, il Capo dello Stato è l’unico faro dell’Italia a livello internazionale. E in ogni caso dopo le europee il pallino sarà nelle sue mani.

Domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Cassino, per l’apertura dell’anno accademico, a 40 anni dall’inaugurazione dell’Università. Un evento in sé. Ma non si può ignorare un elemento di straordinaria attualità.

Il Capo dello Stato, in questo momento più che mai, è il garante dell’Italia ad ogni livello. Perché la grottesca polemica a distanza tra Lega e Cinque Stelle sulla Tav sta avendo riflessi sul ruolo dell’Italia in Europa, considerando proprio che è stato Mattarella a ricucire i rapporti diplomatici con la Francia di Emanuel Macron dopo che il vicepremier e capo politico dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, unitamente ad Alessandro Di Battista, aveva incontrato uno dei leader più controversi dei gilet gialli. Scatenando la protesta dell’Eliseo.

Ora si dà il caso che la Tav ancora una volta comporta un confronto con la Francia. Tra clausole di dissolvenza e dispute sofistiche sulla differenza tra bando e avviso di gara, la maggioranza gialloverde non solo resta profondamente divisa, ma si aggrappa disperatamente a cavilli giuridici degni dell’Azzeccagarbugli manzoniano. In tutto questo l’unico faro a livello internazionale resta proprio Sergio Mattarella, il Capo dello Stato.

Naturalmente a Cassino parlerà di Cultura, di Università, di Sapere. Come pochi giorni ha svolto un illuminante discorso sulla condizione delle donne. La politica nazionale resterà sullo sfondo, ma Mattarella sarà costantemente informato. In queste ore si moltiplicano i retroscena. Con tutti i Partiti che cercano, inutilmente, di tirarlo per la giacca.

Per alcuni non avrebbe piani alternativi se non le elezioni anticipate se il Governo dovesse cadere. (leggi qui Al tavolino di Forza Italia: 4 caffè e una data per le elezioni, 9 giugno 2019)

Ma il Governo non cadrà. I Cinque Stelle non vogliono andare ad elezioni anticipate adesso, con il rischio di essere pesantemente ridimensionati. La Lega non intende tornare allo schema del vecchio centrodestra, soprattutto perché Matteo Salvini non vuole ritrovarsi in una coalizione con Silvio Berlusconi.

Però bisognerà fare i conti, indipendentemente dalla Tav, con la prossima (o le prossime) manovra economica. Da lacrime e sangue. Si parla di 25 miliardi di euro, sempre che non ne serva una correttiva adesso, di 15 miliardi di euro. Enrico Letta, che non è l’ultimo arrivato, ha sostanzialmente detto che la tempesta sull’Italia sta arrivando. In tanti parlano di patrimoniale. Ipotizzando anche governi tecnici guidati da Mario Draghi o Carlo Cottarelli.

Dopo le elezioni di un anno fa Sergio Mattarella aveva pensato a Cottarelli, poi però preferì un governo politico, formato dai vincitori delle elezioni. Cinque Stelle e Lega appunto. Ora potrebbe essere diverso. Una cosa è certa: tra pochi mesi, dopo le Europee, il pallino sarà nelle mani del presidente della Repubblica. Comunque vada a finire la vicenda della Tav.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright