La maturità ai tempi del Covid e gli Stati generali ai tempi di Giuseppe Conte

Il forte contrasto tra le speranze dei ragazzi in un Paese che non dà loro prospettive e la passerella di Villa Pamphilj. Dove oggi arriva il presidente di Confindustria Bonomi, che continua a cannoneggiare.

La notte prima degli esami è stata la stessa per gli alunni che da questa mattina alle 8.30 stanno sostenendo l’esame di maturità. E sarà la stessa per tutti gli altri che svolgeranno la prova nei prossimi giorni. Cinquecentomila ragazzi in tutto.

Certamente non ci saranno gli scritti, certamente tutto si riassumerà in una prova orale di un’ora tutt’altro che semplice e scontata. Ma la maturità di quest’anno sarà ricordata per sempre come quella ai tempi del Covid-19. Con la mascherina, con i gel igienizzanti, con il termoscanner, con il distanziamento sociale.

Rocco Casalino al telefono a Villa Doria Pampili Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

La ministra Lucia Azzolina ha scelto Bergamo, luogo simbolo dell’Italia martoriata dal Coronavirus. Una scelta intelligente e opportuna. Ma per una serie di coincidenze la prima giornata della Maturità si va ad intrecciare con l’ennesima giornata degli Stati Generali a Villa Doria Pamphilj, dove il premier Giuseppe Conte sta svolgendo gli Stati Generali che ricordano Versailles. Tutto basato sugli effetti speciali, poco o nulla sulla sostanza.

Oggi è il giorno del confronto con Carlo Bonomi, nuovo presidente di Confindustria, il quale ha continuato a cannoneggiare sul Governo perfino nelle ore immediatamente precedenti il faccia a faccia. Confindustria ha criticato la Fase 1, poi la 2 e quindi la 3. Non c’è alcuna sintonia. Perciò la giornata di oggi sarà emblematica. Perché ognuno resterà sulle sue posizioni, in un’Italia dove non si vedono ipotesi di rilancio serie. In un’Italia dove tutto resta esattamente come è.

Giuseppe Conte

Mentre intanto cresce la rabbia sociale di chi non ce la fa semplicemente perché non può farcela senza un aiuto vero dello Stato. E mentre a Villa Pamhilj, sotto la regia dei Cinque Stelle, si svolge la più inutile kermesse politica della storia d’Italia, sui banchi di scuola, benché distanziati, gli studenti affronteranno l’ultimo atto del loro percorso, per poi intraprendere la strada degli studi universitari o del lavoro (che non c’è).

Il Governo dovrebbe preoccuparsi, oggi, del Paese che offre ai propri giovani. I quali si troveranno a dover scalare una montagna di debito pubblico sempre più alta.

In realtà il vero esame di maturità dovrebbe farlo il Governo. Ma rischierebbe la bocciatura.