Maura, il presidente a destra nella Provincia a guida Pd

L'accusa di essere la stampella del centrosinistra in Provincia. Respinta con sdegno. Ed anche con una serie di perché. Le radici del suo ingresso in politica. La differenza con la Lega. E l'avversione per i Cinque Stelle.

Lo accusano di essere la stampella del centrosinistra in Provincia. Accusa imbarazzante perché mette nel mirino Fratelli d’Italia. Il presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone Daniele Maura nega. Ma è un dato di fatto che sia lui il presidente d’Aula in un governo guidato dal Pd. (Leggi qui Pompeo – Maura: il Patto è servito, ma non chiamatelo inciucio).

Accuse che spesso saltano fuori dal centrosinistra per creare imbarazzo al presidente Dem della Provincia Antonio Pompeo: scaramucce interne al Pd.

Presidente, tra poco si torna alle urne. Gli elettori dovranno giudicare questi due anni nei quali ha fatto da stampella al centrosinistra di Antonio Pompeo. È preoccupato?

«Sorrido».

A lei l’inciucio mette di buon umore?
Daniele Maura e Massimo Ruspandini

«Per me un’accusa di inciucio significa inevitabilmente toccare la mia sfera intima e personale e quella dei sentimenti. Perché la mia vita è fatta di coerenza. In questa provincia, insieme al senatore Massimo Ruspandini ed a tanti amici, abbiamo da sempre combattuto questa “malattia” che ha contagiato e tutt’ora contagia troppi politici e politicanti di sinistra e di destra».

Tutto questo per dire che…?

«Che quello in Provincia non è un inciucio per motivi che sono evidenti».

Quali?

«Il primo: svolgo la funzione di Presidente d’Aula che è notoriamente una mansione di garanzia e di equilibrio tra maggioranza ed opposizione. Se prendete le composizioni di molti Consigli comunali in grandi città il ruolo di Presidente d’Aula è assegnato all’opposizione».

Il secondo?

«La Provincia post riforma Delrio non è più quella di prima. Oggi è un ente di secondo livello dove si amministra e non si fa politica. Le strade che manutenziamo vengono attraversate da automobilisti di centrodestra e centrosinistra; le scuole che facciamo vengono frequentate da ragazzi che vengono da famiglie di centrodestra e di centrosinistra. Oggi le Province svolgono delle funzioni sovracomunali, non sono più enti con un indirizzo politico».

Daniele Maura
Però quando lo stesso ragionamento lo faceva Forza Italia eravate voi a parlare di inciucio…

«Forza Italia non ricopriva un ruolo di garanzia».

Spesso però avete tenuto a galla il presidente Pompeo…

«Altrettante volte io stesso gli ho creato più di qualche imbarazzo: perché su temi estranei alla Provincia ho ribadito le mie posizioni fieramente di Destra. Come è avvenuto in occasione del Gay Pride a Frosinone o altre circostante nelle quali le nostre differenze politiche sono evidenti. Fino a quando si fa amministrazione è possibile andare d’accordo».

Perché daniele Maura è di destra?

«Mi sono schierato a destra per il rispetto sacrale verso la vita, per dare dignità vera alla persona umana, per la difesa orgogliosa della Tradizione. Sono diventato di Destra nel constatare che troppo spesso andavano avanti i figli di papà, che il più delle volte rappresentavano la mediocrità. Mi sono battuto contro la borghesia benpensante e salottiera».

Perché vi sentite migliori dei leghisti?

«Quando vedo persone che inneggiavano all’Europa di Tajani e ora le vedo con il braccialetto leghista, mi vengono in mente gli anni in cui per quelli come me non c’era nemmeno la possibilità di candidarsi alla Provincia, mentre loro sotto lo scudo del moderatismo trovavavano spazio a destra o a sinistra a seconda dell’opportunità».

Però pure da voi ci sono molti ex moderati: da Alfredo Pallone ad Antonello iannarilli ad Alessia Savo…
Daniele Maura con Giorgia Meloni

«Noi abbiamo fatto più selezione. Non c’è paragone. Oggi come ha ben evidenziato il senatore Massimo Ruspandini i tempi sono cambiati. Fratelli d’Italia non è più il Partito dello zero virgola, ma siamo il terzo Partito d’italia ed in questa provincia probabilmente il primo del centro destra. Noi non siamo più i ragazzi utili solo per la nobile arte del volantinaggio e dell’affissione dei manifesti, veniamo orgogliosamente dalla militanza ma siamo cresciuti e l’esperienza maturata ci rende capaci di nuotare nel mare della politica».

Qual è la differenza tra i moderati che avete accolto voi e quelli che invece stanno nella Lega?

«Noi siamo disponibili a ragionare con tutti ma non siamo subalterni a nessuno!».

Fino a poco tempo fa FdI veniva considerato il Partito dell’antipolitica…

«L’antipolitica ha partorito un mostro a 5 Stelle. Penso che la loro incapacità è stata ampiamente dimostrata. Bisogna tornare alla politica con la P maiuscola, quella fatta di militanza, di sezioni e scuole di Partito. Quella in cui io come il senatore Massimo Ruspandini è tanti amici siamo cresciuti. È quella generazione Atreju che Francesco Boezi, bene ha raccontato nel suo libro e di cui eravamo parte organica e che ora si sta affermando».