La Meccatronica laziale diventa una scuderia. Con il suo purosangue

Paolo Marini è il cavallo di razza che ha preso in mano il settore meccatronico del Lazio. Pedigree specchiato e idee chiare. Per prendere le potenzialità del Lazio e farne certezze hi tech.

È il presente. Era il futuro vent’anni fa. Ma nessuno ha ascoltato gli industriali quando chiedevano alle istituzioni di realizzare gli Istituti tecnici ad indirizzo Meccatronico. Alla fine hanno fatto da soli ed hanno finanziato e realizzato la prima scuola di questo tipo in provincia di Frosinone. Per creare i tecnici con competenze. Dove? Sia nella meccanica che nell’elettronica, tecnici di cui c’è una fame disperata negli stabilimenti. Il settore industriale della meccatronica nel Lazio da oggi ha il suo nuovo presidente. È Paolo Marini, General manager di Icapgroup di Latina azienda specializzata nella realizzazione di macchinari industriali complessi.

È lui il nuovo Presidente della Sezione Meccatronica di Unindustria. Cioè dell’Unione degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo. Lo sarà per il quadriennio 2020-2024.

Numeri e nomi

Quello della meccatronica è un settore ormai vitale dello sviluppo

La Sezione raggruppa l’insieme dei settori: Metalmeccanica, Metallurgica, Costruzione Macchinari, Elettronica ed Elettrotecnica. In più, associa 146 imprese per 17.616 dipendenti. Marini è stato eletto all’unanimità dall’assemblea. Che ha nominato tre Vicepresidenti. Sono Alessandro Francolini (Ericsson Telecomunicazioni Spa di Roma), Gian Rodolfo Bertoli (Siderfac Srl di Montecompatri) e Stefano Casula (Wuerth Srl).

In 12 fanno parte del Consiglio Direttivo della Sezione. Serenella Monteferri (Monteferri Srl di Roma, specializzata nella produzione di ingranaggi meccanici). Poi Marco De Vincentis (Tesmec Automation Srl di Patrica). Ancora: Vittorio Celletti (Lear Corporation Italia Srl di Cassino dove realizza selleria per automotive). E poi Nancy Mammaro (Mappi International Srl di Cisterna di Latina). A seguire Salvatore Giacobetti (Bianchi Industry Spa di Cisterna di Latina).

In CD anche Sergio Attilio Jesi (Elettronica Spa di Roma) e Fabrizio Promutico (Bitron SpA di Alatri. Quest’ultima è specializzata nelle produzioni meccatroniche). Chiudono Stefano Bruno (Phoenix Electronic System Srl di Rieti) e Irene Del Prete (Sider Cisterna Srl di Cisterna di Latina). Con loro Angelo Grassi (Lombardini Kohler Engines di Rieti), Enzo Mancini (Gelco Spa di Viterbo) e Massimiliano Daini (Microdos Srl di Rieti.).

Dalle Officine ad Icapgroup

Una linea di meccatronica

Marini, 56 anni, sposato, è padre di 2 figli. È laureato in Economia e Commercio presso la Sapienza di Roma. Ha fondato nel 1998 la Officine Marini Srl, trasformatasi poi nella attuale IcapGroup.

L’azienda ha società che operano nell’ambito della automazione industriale robotizzata, con forte vocazione internazionale. Il gruppo conta oltre cento addetti complessivi ed un fatturato di oltre 20 milioni di euro, con sede anche in Cina e negli USA.

Nel corso degli anni ha avuto esperienze di gestione anche delle aziende familiari, in ambito immobiliare, tessile, commerciale ed agricolo. Non solo, ma anche esperienze in ambito “confindustriale”. È stato eletto prima Presidente dei Giovani Imprenditori, poi Presidente della Piccola Industria. Il tutto per diventare infine Presidente della territoriale di Latina. In questa ultima veste ha gestito il processo di fusione di Confindustria Latina con Unindustria.

E’ molto attivo anche in ambito sociale, con la promozione di iniziative volte a stimolare i giovani. Con essi la promozione di studi e ricerche sulla condizione giovanile. E’ stato Presidente della Sezione Elettronica ed Elettrotecnica di Unindustria. Ma anche componente di comitati scientifici e consigli di amministrazione di società ed enti. 

Macchine ed innovazione

Unindustria

Il Marini-pensiero è esplicito, agile e sul pezzo. «La meccatronica riveste in tutti i Paesi industriali un ruolo fondamentale. Questo da un punto di vista quantitativo (in termini di occupazione, valore aggiunto e scambi internazionali). Ma anche per il ruolo strategico che assolve. Produce, infatti, la totalità dei beni d’investimento in macchine e attrezzature».

«Attraverso di essi trasmette l’innovazione tecnologica a tutti i rami dell’industria. In più contribuisce in modo determinante alla crescita di un Paese. Ed al mantenimento dei livelli di competitività dell’intero comparto industriale».

Il segnale chiaro di Unindustria

E l’idea di mettere tutto in nicchia specifica a Marini piace davvero. «È quindi un segnale importante, quello dato da Unindustria con la creazione di una sezione specifica. Una sezione che tenda a valorizzare questo importante asset strategico del nostro Paese».

L’obiettivo? «Far comprendere le potenzialità del settore nel Lazio. Tutto questo accompagnando le aziende appartenenti verso un percorso di visibilità e di crescita. La nuova sezione sarà in grado di rappresentare tutto il mondo manifatturiero e della meccanica del futuro. Come? Avendo particolare attenzione. A cosa? Agli ambiti interessati alle produzioni soggette ai fattoir chiave. Che sono innovazione tecnologica, competizione dei mercati e problematiche di filiera».