Melilli cerca Zingaretti disperatamente: per la candidatura

Il coordinatore regionale del Partito Democratico cerca disperatamente il governatore del Lazio. Deve fissare la Direzione Regionale in cui annunciare la candidatura. Le voci in giro da questa mattina.

Fabio Melilli lo sta cercando con insistenza. Vuole una data: precisa e il più possibile ravvicinata. Vuole che Nicola Zingaretti gli dica quando è disponibile a partecipare alla Direzione Regionale del Partito Democratico. Quella nel corso della quale dovrà annunciare se si ricandida per il mandato bis, come promesso la volta scorsa. (leggi qui ‘La Direzione Regionale Pd non scioglie i dubbi’)

 

Il dubbio di Nicola Zingaretti è politico. Il primo riguarda la legge elettorale regionale. L’aula deve esaminarla nelle prossime settimane. E riformarla introducendo la preferenza di genere (possibilità di dare due voti, uomo – donna),  le quote rosa (un equilibrio garantito nel numero dei candidati dei due sessi). Il Governatore non è convinto invece della necessità di abolire il listino con i dieci candidati che entrano in Consiglio in modo automatico insieme al presidente eletto. Ritiene che quei dieci fedelissimi rappresentino una garanzia con la quale il Governatore (di qualsiasi colore) non finirà ostaggio dei Partiti.  (leggi qui ‘Il Pd in cerca di una Direzione). Se l’aula deciderà di abolire il listino sarà molto difficile vedere Zingaretti ri candidato.

 

LE VOCI MALIZIOSE

In queste ore, nei corridoi della Pisana è tornata a circolare una voce che già era stata sentita all’inizio dell’estate:  Zingaretti e parte del Pd starebbero considerando la possibilità di fissare le elezioni regionali tra fine gennaio e fine febbraio. L’interpretazione più maliziosa dice che in questo modo il governatore  potrebbe convergere su una candidatura al senato in caso di sconfitta. Un’altra chiave di lettura, più politica, è che anticipando i tempi del voto: a) il centrodestra sarebbe costretto ad individuare subito il suo candidato, senza poter lavorare agli equilibri con le componenti; b) il Movimento 5 Stelle si ritroverebbe come principale biglietto da visita Virginia Raggi ed i ‘risultati’ ottenuti su Roma

 

IN REALTA’…

Una voce infondata. Per un motivo molto semplice: gennaio – febbraio è la scadenza naturale della consiliatura. E – norme alla mano – le elezioni possono essere convocate 30 giorni prima o 30 giorni dopo la scadenza. Per fare un Election Day che faccia votare nello stesso giorno per Camera, Senato e Regione Lazio occorrerebbe una legge nazionale. Che nessuno ha in mente di fare.

 

Mancano più o meno quattro mesi. Anche per questo Fabio Melilli va di fretta.

 

 

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