Memmo Guidi, l’ultimo socialista

Ode a Memmo Guidi, molla l'ultimo dei socialisti: cade Bassiano. E con lei un pezzo di storia politica.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Non c’è memoria di uomo che ricordi Bassiano senza Memmo Guidi sindaco. Bassiano è stata per sei lustri la terra sua. Ultimo dei socialisti. Socialista anche quando l’ingiustizia del combinato disposto di comunisti orfani di Urss e giudici amanti di protagonismo, i socialisti li arrestavano come accadeva in venti tristi anni. Lui, Memmo, teneva il garofano fresco.

Lunedì è caduto: si sono messi tutti contro uno ed hanno avuto ragione i tutti rispetto all’uno. Lui non faceva il sindaco: lo era in maniera maniacale. Chiesero al ministro Giacomo Brodolini se era ministro socialista, era quello dello Statuto dei lavoratori, lui rispose “no, io sono socialista ministro“. I politici di oggi non colgono l’eleganza della osservazione e la sua verità.

Il difetto di Guidi

Il popolo è sovrano e fa sempre il bene suo, ma ci mancherà la maniacale attenzione di Memmo Guidi per l’ amministrazione, il suo punto di vista, la sua imprevedibilità. Perché un difetto lo aveva, il difetto di difettare della verità.

A Bassiano non sono splendidi a denaro e manco a dire la verità, campioni in parsimonia e in bugia.

Il tempo cambia, ma a tutti mancherà il compagno sindaco socialista e quella testa che quando parli ha già capito il non detto e sei già fregato. Quanta intelligenza servirebbe, invece siamo destinati al banale e nel banale non c’è spazio per i Memmo, per i socialisti, per le differenze e le periferie si assomigliano tutte.

Tempo nuovo, forse non bello o forse che non capiamo noi che veniamo da un’altra epoca. Quella in cui c’erano i socialisti.