«Meno polemiche: il futuro o si aggancia ora o va altrove»

Incapaci di mettere quattro lampioni per gli operai Fca. Paralizzati da discussioni spesso inutili. Che servono solo a bloccare. Aeroporto, Green Valley, nuove energie, automotive. Il presidente del Cosilam Delle Cese mette al bando lungaggini e discussioni sterili. Il dialogo fra enti ed aziende per l'attrattività vera del territorio.

Qualcosa si muove. È bastata l’anticipazione sul dossier con il Patto per lo Sviluppo del Lazio Meridonale. Sulla scrivania del presidente Cosilam Marco Delle Cese stanno già arrivando le adesioni di principio e le idee di fatto da aggiungere a quel documento. (Leggi qui Il piano segreto di Delle Cese per portare gli investimenti).

Presidente, che risposte ha ricevuto?

«Considerato il modo in cui si è saputo del dossier, sono state risposte assolutamente positive. Avrei preferito essere io a comunicarlo direttamente ai sindaci, rispettando la sostanza delle forme, il dovuto garbo istituzionale, il loro ruolo all’interno dell’assemblea».

Un’anticipazione allunga la vita: in questo caso?
La sede del Cosilam

«In questo caso è stata utile per fare una piacevole scoperta: quasi tutti i sindaci mi hanno già contattato esprimendomi il loro parere favorevole ed esortandomi ad andare avanti. Non solo sindaci ma anche parlamentari come l’onorevole Francesca Gerardi. Altri sono andati oltre».

In che senso?

«Il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi ha ricevuto a sua volta l’interessamento di società interessate all’area aeroportuale. Sta studiando le proposte. Tutto resta subordinato al parere del primario ingegnere aeronautico al quale ci siamo affidati per sapere, tecnicamente e giuridicamente, cosa possiamo fare».

I detrattori dicono che il suo progetto è un libro dei sogni.

«Io non li ho sentiti. Ma comunque rispondo che i sogni talvolta si avverano. E poi, meglio vivere un bel sogno che un brutto incubo».

I sogni però sono impalpabili…

E noi vogliamo trasformarli in progetti. Come abbiamo fatto recentemente con Unindustria. Stiamo realizzando una rete in fibra che permette di avere più sicurezza per i dati e le info sensibili. Cioè quelle strategiche per le aziende. Non solo progetti: anche lavori. In silenzio stiamo recuperando il gap di questo territorio nel campo delle autostrade digitali. Sotto questo aspetto, Unindustria è stata uno stimolo intelligente ed efficace per puntare su un tema strategico ed importante. Un’investitore ha un motovo in più per portare qui i suoi capitali se ha anche questa sicurezza sui dati».

Esaminiamo i temi chiave. L’Energia.

«È il tema dei temi. Non è un caso che l’Europa abbia messo a disposizione da tempo i fondi per le Apea. Le aree industriali devono essere in grado di provvedere ai loro fabbisogni energetici. Cioè devono essere in grado di dare energia alle aziende. E deve essere energia green. Basta inquinamento, basta petrolio, basta bruciare la natura. Dobbiamo farlo al passo con gli altri in Europa altrimenti saremo i soli a rimanere tagliati fuori».

L’Automotive è centrale?
Carlos Tavares e l’ingresso di Stellantis Cassino

«Mi sembra che la recente visita del presidente John Elkann e dell’amministratore delegato Carlos Tavares nello stabilimento Stellantis di Cassino abbia risposto a questa domanda. Ma è una domanda a breve termine. Confermo quanto avete anticipato: saremo un territorio veramente europeo e moderno solo se inizieremo a ragionare anche in termini di mobilità sostenibile. È esattamente quello che sta facendo il presidente Elkann».

Quindi, software e servizi per l’auto.

«Non è una scoperta mia, non è una scoperta di oggi. A Cassino nulla manca per lavorarci. C’è l’università, c’è Stellantis, ci siamo noi. La città di Cassino deve riappropriarsi del suo suolo europeo: deve poter tornare presto a pensare in termini diversi da quelli dello sviluppo turistico. Ha un ruolo strategico nel campo della ricerca, potrebbe averlo tra poco anche nel campo delle nuove economie green e circular ».

E l’economia circolare?

«Ormai tutto è circolare. Tutto si basa sul recupero. Quanta parte di un’auto oggi viene recuperata e riutilizzata per ricavare nuova materia prima? Quasi tutta. Avete notato che non ci sono più gli ‘sfasci’ di un tempo? E che in quelli sopravvissuti non ci sono macchine degli ultimi dieci – quindici anni? È tutto circolare».

La fabbrica della canapa si farà?

«Se ci saranno le condizioni si: noi vogliamo realizzare la Green valley per bonificare ed allo stesso tempo sostituire la plastica con imballaggi eco friendly. Si può fare. facciamolo. In queste ore c’è la firma con un partner scientifico strategico come Enea che si affianca all’Unicas. Tra poco sarà il momento dei partner industriali: confido nella capacità di vidione che è propria di Unindustria».

I rifiuti?

«Tra poco tempo apparterranno al passato. In discarica va sempre meno».

Il casello è necessario?

«Certo: togliere i camion dalla Casilina e farli passare sull’autostrada significa abbattere il carico di polveri sottili nell’aria in zone densamente abitate ed attraversate dalla Casilina».

Cosa significa il capitolo sulla tranquillità sociale: è una dichiarazione di principio…

«Al contrario. Voi andreste ad investire in una zona dove ogni pretesto è buono per bloccare tutto? L’esempio calzante lo avete fatto voi stessi: milioni di investimenti stranieri persi in Puglia per delle polemiche poi rivelatesi infondate. Noi dobbiamo avere un territorio consapevole, informato, con azioni trasparenti ed a vista. Il futuro sta per passare e noi rischiamo di vederlo correre davanti a noi senza saltarci sopra. (Leggi qui “Addio al resort inglese tra gli ulivi secolari. L’investimento da 70 milioni di euro per la struttura contestata da Regione e ambientalisti“.

Si parla troppo?

«Qui si parla troppo. E troppe volte lo si fa a sproposito. Vi sembra possibile che su questo territorio sia necessario il doppio del tempo che occorre altrove per ottenere un si o un no? Ma abbiamo dimenticato che per mettere quattro lampioni intorno allo stabilimento Fca Cassino Plant per rendere più sicuro il transito dei lavoratori l’azienda ha atteso oltre un anno che gli enti locali provvedessero ed alla fine le luci se le sono messe da soli all’interno dello stabilimento che illuminano fuori. È inaccettabile».

Cosa significa pacificare?

«Pacificare significa sotterrare i troppi conflitti che ci sono oggi, le troppe rivalità, troppi veti incrociati. Non è possibile che qui le grandi aziende come le piccole non abbiano rapporti con gli enti locali. E quando li hanno sono rapporti conflittuali. Dobbiamo invertire la rotta».

C’è diffidenza?
Il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi

«Se c’è è fondata su scippi e violenze che questo territorio industriale ha subito nel passato sul fronte Ambientale. Noi dobbiamo cambiare il paradigma. Deve essere chiaro cosa vogliamo fare, con quali regole e con quali garanzie. Non deve accadere che portiamo qui un investitore intenzionato a fare l’aeroporto e poi vederci sollevare il problema che gli aerei sono rumorosi e inquinano. Basta polemiche, serve chiarezza: cosa vogliamo, aerei, alianti, tricicli? Diciamolo con chiarezza e sbrighiamoci pure: perché mentre noi perdiamo tempo a chiacchierare nel frattempo gli altri diventano più attrattivi».

Cosa intende per futuro?

«Il metano bio ricavato dagli avanzi di cucina, i carburanti ricavati dalla frutta, il sampietrino green di Roccasecca, il futuro è una città di Roccasecca che si riappropria del proprio ruolo industriale specializzandosi nelle nuove bio energie e nei nuovi materiali puliti. È Cassino che torna ad essere nota in quanto polo di ricerca e di sviluppo industriale. Per me il futuro è una città di Aquino che utilizza finalmente il suo campo di volo: per scuole di pilotaggio o ciò che si potrà fare. È San Giovanni Incarico che torna a veder fiorire i suoi terreni attraverso le piantagioni di canapa. Il futuro è qui. Sbrighiamoci ad agganciarlo».

Chi sono i nemici di tutto questo?

«In parte noi stessi, con il nostro modo di vedere che è datato. Dobbiamo volare più in alto: gli Enti locali devono contrastare il concetto di decrescita felice. Ma quale decrescita?! Noi qui vogliamo crescere, sviluppare, creare nuovi posti di lavoro, nuovi stipendi, nuova ricchezza. Sviluppo e ambiente favoriscono la crescita. Ed una presenza attiva dei Comuni negli investimenti è il modo di favorire occupazione e benessere. Guardate che colosso hanno saputo creare Milano e Brescia: oggi A2A è uno dei colossi nazionali dell’energia e nasce da un’iniziativa dei Comuni. Qui parliamo solo di cassa integrazione e di decrescita. Non contro gli investimenti ma insieme alle aziende per gli investimenti».

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