Metal e musicoterapia, il percorso di Francesco partito dal Licinio Refice

Musicoterapia per persone non autosufficienti a Frosinone? La fa un chitarrista Heavy Metal, laureato al Licinio Refice.

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

L’ultima volta che ho visto Francesco Caponera credo fosse ad un suo concerto, lui sul palco ed io sotto. Lui con la chitarra, Heavy Metal con la pala, tecnicamente e stilisticamente impeccabile.

In questi ultimi anni abbiamo condiviso qualche palco con i rispettivi gruppi ed è capitato spesso di utilizzare la sua sala prove a Frosinone, il White Rabbit Studio, luogo di passaggio di decine di band della provincia.

Poi lo rivedo qualche settimana fa in un post condiviso su Facebook in una veste completamente diversa da come lo avevo sempre visto. La musica è sempre protagonista ma stavolta il “pubblico” è diverso, il messaggio è più profondo e l’utilità sociale è spinta ai massimi livelli. Le foto di questo post mostrano Francesco tenere classi di musicoterapia a persone affette da disabilità.

Musica (non solo Metal) come linguaggio universale

Francesco Caponera

Immagini potentissime, più di un pezzo Heavy Metal! Allo stesso tempo ho provato tanta tenerezza e tanta curiosità riguardo l’iniziativa. Ho sempre pensato che la musica, intesa anche come semplice ascolto di un brano, sia una terapia ed un linguaggio universale.

Basta mettere la canzone giusta, nel momento giusto e la tua vita cambia, da un momento all’altro.

Ma noi siamo persone fortunate, siamo nati senza particolari problemi o handicap, siamo liberi di ascoltare ciò che vogliamo e siamo pronti in qualsiasi momento ad imbracciare uno strumento e iniziare a suonarlo, o imparare a farlo.

Cooperativa Osa Lazio e le attività per disabili

Francesco e la musicoterapia

Poi ci sono quelli che pur volendo non possono o non riescono, addirittura quelli che nemmeno sanno, loro malgrado, dell’esistenza della musica intesa come arte o intrattenimento. Ecco che in loro aiuto interviene l’associazione Osa Lazio che si occupa di assistenza ai disabili.

Osa (Operatori Sanitari Associati) è una cooperativa che offre assistenza sanitaria a persone non autosufficienti, anziani e disabili. Nata 35 anni fa vanta oggi oltre 4000 soci e più di 50.000 persone assistite. Lo scopo è quello di render loro la vita meno difficile, sia a livello fisico che morale.

Incuriosito chiamo Francesco e mi faccio raccontare un po’ di cose interessanti: “Osa Lazio aiuta persone con disabilità varie più o meno gravi, di varie età ma tutti maggiorenni. Nelle ore che trascorrono con gli operatori presso il Centro Sociale Integrato a Frosinone, i pazienti vengono coinvolti in varie attività, come danza, yoga, laboratori creativi, artigianato, piccola agricoltura e cucina“.

Tempo, socialità e condivisione

Classi di musicoterapia presso il Centro Sociale Integrato

La sfida è quella di dare e riceve tempo, comunicazione e stimoli. Tra le varie attività spunta la musica: “L’idea è nata perché io già do lezioni di musica anche tramite l’associazione. Abbiamo semplicemente allargato la platea, pensando di creare un ambiente dove queste persone con disabilità possano trovare svago e condividere emozioni. Non è facile ma per loro è importantissimo“.

Ma come si fa la musicoterapia? Nella pratica in cosa consiste? Sostanzialmente si gioca con i sensi e si concepisce la musica come un linguaggio non-verbale ma universale: “Cerchiamo di sviluppare il senso del tempo, del ritmo, della musicalità. Si cerca di comunicare con il linguaggio del corpo, bisogna sempre tenere in considerazione che si parla di persone che hanno bisogno di stimoli, quindi pazienza e attesa“.

Come tanti musicisti nati e cresciuti in zona Francesco ha plasmato la sua formazione di musicista al conservatorio Licinio Refice di Frosinone dove si è laureato. Poi studi privati e tanta gavetta sui palchi: “La formazione del conservatorio mi è servita come base per tutto quello che ho fatto dopo, ho proseguito i miei studi post laurea da insegnanti privati e poi tante serate con le varie band”.

Suonare è la mia vita ma il percorso della musicoterapia mi sta dando davvero grandi soddisfazioni, insegnare qualcosa a persone meno fortunate mi rende orgoglioso. Vedere i loro sorrisi a fine lezione ti ripaga di tanti sacrifici e ti fa capire che stai facendo qualcosa di veramente buono per te e per la società”.

Storie commoventi, percorsi locali

Francesco sul palco

In momenti storici difficili come questi le storie che fanno bene al cuore sono sempre le benvenute. Come quella raccontata, con i fatti, da OSA Lazio e dal Centro Sociale Integrato.

E vanno raccontate, queste storie: perché raccontarle significa parlare di noi, di voi, della provincia di Frosinone. Sono realtà che operano sotto casa, a pochi chilometri da noi e con professionisti locali. E dunque anche l’orgoglio è il benvenuto.

(Leggi qui le storie degli altri Outsiders)