Metti una sera a cena nel centro di Ventotene

Al Camp di Ventotene, la tre giorni di formazione per i sindaci in materia d'Europa, Italia Viva cerca di allargare il campo. E mette nel mirino un po' di sindaci. In vista del voto di fine settembre

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Dicono che sia la quinta colonna di Ettore Rosato oltre le linee degli avversari. Sguinzagliato all’interno di quel vasto campo che un tempo doveva essere l’area a rinforzo del Partito Democratico. Tra i bersagli centrati, gli attribuiscono l’adesione al Partito di Matteo Renzi Italia Viva dell’ex sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone e del consigliere d’opposizione Salvatore Fontana poi dimessosi dall’Aula ma non dalla politica; assicurano che ci sia lui dietro all’operazione che ha portato all’uscita dal Pd il sindaco di Posta Fibreno e dirigente provinciale Dem Adamo Pantano ora candidato renziano al parlamento. Ci sono le sue impronte digitali dietro al concitato passaggio renziano del deputato Francesco Zicchieri una volta uscito dalla Lega; a stopparne la candidatura è stato direttamente Renzi.

L’uomo dietro le linee è Giuseppe Musto risiede a Sora ma è consigliere comunale a Castelnuovo Parano. Elezione centrata con un blitz e pochi voti: una lista civica presentata all’ultimo istante in un Comune dove il sindaco si avviava alla conferma senza avversari. In questo modo ha piazzato tre consiglieri in minoranza: tre voti certi alle prossime Provinciali. Valgono oro. Nelle ore scorse era a Ventotene per l’incontro tra i sindaci in occasione delle tre giornate europee di formazione. Ed ha apparecchiato subito una cena.

Peppe il tentatore

Simone Costanzo

Menù light, sostanza politica tanta. A capotavola ha messo Simone Costanzo, presidente del Consorzio tra i Comuni del Cassinate per i Servizi Sociali, sindaco di Coreno Ausonio, soprattutto ex Segretario provinciale del Pd ai tempi di Scalia e De Angelis. L’altro bersaglio nel suo mirino è Libero Mazzaroppi, sindaco di Aquino dalle radici socialiste, vicino ad Enzo Salera ed alla sua proposta politica per costruire un’alternativa interna al Pd provinciale e fuori dai gruppi maggioritari Pensare Democratico e Base Riformista.

L’altro commensale è Francesco Lavalle, sindaco civico di San Giorgio a Liri troppo presto etichettato sia a destra che a sinistra; lo hanno considerato una proiezione del consigliere regionale leghista Pasquale Ciacciarelli ma subito il sindaco s’è fatto vedere con Nicola Zingaretti. Lo hanno considerato allora nell’orbita di Mauro Buschini coordinatore della maggioranza in Regione ma altrettanto in fretta Lavalle s’è fatto fotografare all’iniziativa elettorale di Ciacciarelli nel suo paese.

Con loro, a tavola, c’era anche il sindaco di Esperia Giuseppe Villani, espressione del centrosinistra ma sotto una bandiera civica; esattamente il target sul quale il centro sta lavorando.

Il pezzo grosso

Gianluca Quadrini

Il pezzo più pregiato però è Gianluca Quadrini, già vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio, migrato alla Lega dopo gli scontri caratteriali con il coordinatore Claudio Fazzone; sul Carroccio siede nella panca più piccola, insieme al deputato uscente Francesca Gerardi che non è stata ricandidata in questa tornata. Abbastanza per far comprendere a Quadrini che presto nella Lega potrebbe sentirsi un intruso.

Infatti sulla panca principale ci sono il bi sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, si fa vedere con molta frequenza l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese. È tutta gente che stava con lui in Forza Italia quando venne silurato e non lo candidarono: scelse una lista sconosciuta e si tolse lo sfizio di drenare circa 8mila voti.

Visioni di prospettiva

Il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi

In termini tecnici, Musto ha cercato di fare scouting. E di portare nelle file renziane quanti più voti possibile. Ora. Non dopo le elezioni del 25 settembre. Spiegando che le porte rimarranno aperte anche dopo il risultato elettorale di Camera e Senato. Ma che entrare adesso ha un significato mentre farlo dopo, sull’onda del nuovo quadro nazionale, ne avrà uno diverso.

A Simone Costanzo che gli ha detto di stare benissimo nel caos del partito Democratico, Musto ha risposto: tanto tra poco staremo tutti insieme dalla stessa parte. Più possibilista Libero Mazzaroppi: tra poco scadrà il suo mandato e da tempo viaggia con la calcolatrice sempre a portata di mano per verificare i margini su un’elezione alle regionali.

L’assedio lo ha compiuto attorno a Gianluca Quadrini. Sul piano emotivo ed ideologico. Domandandogli cosa abbia lui da spartire con sovranisti e putiniani mentre è sempre stato un centrista per eccellenza. Ma a Gianluca Quadrini vengono le bolle appena gli viene nominata la sinistra e lo ha detto con chiarezza. Fulminea la risposta: “Anche noi, per questo non ci stiamo più nel Pd”.