Nasce l’Internazionale Progressista: arriverà anche in Ciociaria?

Il progetto che sta unendo, poco alla volta, i principali fronti progressisti mondiali. E che potrebbe arrivare anche in provincia di Frosinone. Come spiega l'analisi di Mirabella


di Armando MIRABELLA

C’è finalmente una prospettiva, un punto di approdo dell’entropico viaggio di quella Italia progressista che ha la freddezza di comprendere che le differenze non sono devianze. Che la fila al Pronto Soccorso non si risolve con lo sgombero dei poveri. Che non dipende dagli sbarchi il fatto che,  anche stamattina, hanno dovuto portare alla scuola dei figli la carta igienica e quella per le fotocopie. E che hanno ben compreso che chi precarizza la situazione dei migranti lo fa solo per trasformarli in un problema delle comunità locali così che proprio loro, i precarizzatori, possano farsi votare come spacconi sceriffi “risolutori” del disordine che essi stessi, a cinica arte, hanno creato. Condonare ai ricchi, grazie al voto dei poveri.

Se in Italia siamo medaglia d’oro nelle olimpiadi del disfattismo a sinistra (in cui spicchiamo per la capacità di esaltare le differenze e le diffidenze con gli altri leggermente più impuri di noi nell’essere a sinistra) forse una mano per costruire un compatto “Sistema di ragionevoli” viene dal resto del mondo.

L’Internazionale Progressista

Bernie Sanders, il senatore (socialista) democratico americano che avrebbe battuto Trump, il greco Yanis Varoufakis, la sindaca di Barcellona Ada Colau, tutta la rete municipalista europea (che raccoglie tra le altre città come Napoli, Parigi, Amsterdam, Madrid, Grenoble), con altri 250 leader politici e di movimenti progressisti, si sono incontrati dal 29 novembre al 1 dicembre presso un centro conferenze del Vermont.

All’appuntamento organizzato dalla formazione di Varoufakis, Diem25, e dalla Sanders Institute non sono di certo mancati anche strettissimi collaboratori del leader dei laburisti inglesi Jeremy Corbyn.

Un vero e proprio calcio d’inizio di un nuovo progetto mondiale che punti a costruire un terzo spazio alternativo agli ultraliberisti, tecnocrati in stile Macron-Merkel e ai populisti xenofobi alla Bannon-Orban-Balsorano-Salvini: insomma un’area di ragionevolezza pensante e concreta.

Ddi più: una Internazionale progressista radunata attorno a una dichiarazione come questa: «Allora diamo vita a un comitato globale col compito di progettare un piano comune per un New deal internazionale, un nuovo e progressista Bretton Woods».

Tutto si basa sul municipio

Colpisce che questo movimento mondiale abbia individuato tra gli elementi di concretezza su cui poggiarsi quello del territorio, del municipio.

È lì che è minima la distanza tra cittadino e politica, una lezione che, a proprie spese, prima o poi impareranno anche Partiti leggeri nella struttura organizzativa per essere oligarchici in quella decisionale che utilizzano i territori solo come carne da cannone per le proprie campagne nazionali.

E’ quella minima distanza che favorisce la partecipazione, che da un riscontro tangibile del proprio impegno, che ridà potere alle persone.

Non si può pensare di fare politiche nazionali senza il sostegno delle persone e le persone sono pronte ad offrire sostegno se vengono da esperienze in cui hanno compreso di non aver sprecato tempo e risorse nel loro impegno precedente, se tornano a cogliere nella politica uno strumento incisivo della realtà: intanto quella in cui vivono.

Ai cittadini che hanno compreso quanto le questioni ambientali, quelle dei servizi pubblici, dello sviluppo economico, sociale o, considerando quello che accade in diversi comuni anche, dei diritti, necessitino di città che collaborino, che stringano alleanze, che lottino insieme, la notizia di una internazionale progressista è un motivo di fiducia nel futuro.

Ripeto fiducia nel futuro, col quale guardare subito-subito alle elezioni europee, ma nel nostro piccolo anche a quelle provinciali. Già da queste ci aspettiamo una prova di responsabilità, maturità e di organizzazione anche tra le tante liste civiche, progressiste che ormai sono apparse in diversi consigli comunali di città grandi, medie e piccole della Ciociaria.

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Armando MirabellaProgressista, ha militato nel Pd e ne è uscito con la frattura di Pippo Civati aderendo a Possibile. Ha lasciato gli incarichi direttivi nella formazione politica. È una delle anime che ha ispirato la civica Frosinone in Comune, presente in Consiglio comunale ed all’opposizione del sindaco Ottaviani.