Miracolo al Senato: Si alla vendita della Ilva di Patrica

La Ilva di Patrica può essere venduta. Non è più vincolata al destino del complesso siderurgico di Taranto. E nel pomeriggio il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la verifica della proposta di acquisto avanzata da un gruppo Emiliano. E’ interessato a spostare in Ciociaria alcune lavorazioni, sfruttando la linea di zincatura a caldo e le due linee di finitura e taglio dell’alluminio.

Il miracolo si è materializzati nel corso del Faccia a faccia con il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, avvenuto nel pomeriggio. Ha ricevuto a Palazzo Madama una delegazione dei lavoratori della Ilva di Patrica. Ad accompagnarli sono stati il segretario provinciale della Cisl, Enrico Coppotelli ed il segretario confederale dei Metalmeccanici Fabio Bernardini. A sollecitare ed ottenere l’incontro con il presidente Gasparri è stato il capogruppo di Forza Italia alla Provincia di Frosinone, Gianluca Quadrini.

Di fronte a loro, il presidente Gasparri ha chiamato l’ex ministro Pietro Gnudi, oggi amministratore straordinario in base alla legge Marzano che tutela i grossi complessi nazionali in crisi.

Gnudi ha spiegato che fino ad oggi il problema dello stabilimento di Patrica stava nel fatto che fosse considerato un pezzo unico insieme alle acciaierie di Taranto e tutti gli altri impianti. Fu il senatore Francesco Scalia a volerlo, per fare in modo che anche Patrica agganciasse un eventuale piano di vendita o rilancio che toccasse Taranto. Il fatto di considerarla un lotto unico ha impedito la vendita. Ma con il passaggio all’amministrazione straordinaria si può procedere allo spacchettamento.

Il presidente Gasparri allora ha chiamato Gianpiero Castano, il direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico, delegato ai Tavoli di Crisi.

Ha preso atto della novità ed avviato subito l’iter di valutazione dell’offerta. Ci sono già le cifre: 4,8 milioni di euro e la possibilità di riassumere il personale in scadenza di mobilità.

Il segretario provinciale della Cisl Enrico Coppotelli ha espresso soddisfazione «Ora abbiamo quantomeno degli elementi che ci consentono di vedere una possibilità in fondo a un tunnel visto che ormai sono più di due anni che i lavoratori sono costretti a non vedere alcuna soluzione. Occorrono ulteriori verifiche per vedere se è attendibile l’acquirente, conditio sine qua non affinchè l’investimento sia serio e concreto e soprattutto duraturo».

«Apprezzamento massimo – afferma il segretario Fabio Bernardinisia per il pragmatismo, sia per la capacità con cui il vicepresidente del Senato Gasparri. Si è attivato e di questo ne siamo assolutamente riconoscenti. Oltretutto l’onorevole Gasparri è stato il primo interlocutore nell’arco di oltre due anni, che è riuscito a fornirci delle risposte chiare. A questo punto è opportuno fare i dovuti approfondimenti ma sappiamo perlomeno quali sono le verifiche necessarie. Prima d’ora gli altri interlocutori hanno fornito infatti risposte non pienamente soddisfacenti. Terminate queste verifiche ci auguriamo che il percorso si concluda con la fine della vertenza e che possa portare un positivo riscontro per tutti i lavoratori».

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