I consigli di Modestino: «Falso, vigliacco, traditore, dimettiti»

Non sono ancora finiti i piatti nella dispensa del Comune di San Giorgio a Liri. Dopo quelli rotti dall’assessore defenestrato per tradimento Pasquale Ciacciarelli (Leggi qui Volano i piatti a San Giorgio a Liri) tocca al sindaco tradito Modesto Della Rosa lanciare le stoviglie. Fosse stato per lui, avrebbe chiuso la faccenda ricorrendo ad una sana tanica d’olio di ricino (leggi qui). Ma i tempi non lo consentono.

Così, bolla le dichiarazioni del suo ormai ex assessore al Bilancio definendole «rancorose e colme di livore». E per fargli capire che non è una decisione personale ma è stato buttato fuori per decisione di tutti aggiunge: «in qualità di sindaco e dopo aver ascoltato il parere di tutti i miei consiglieri e assessori, gli ho revocato la delega di Assessore al Bilancio del comune di San Giorgio a Liri».

Pasqualino aveva accusato il ‘suo’ sindaco d’avere compiuto un «atto di arroganza politica». Invece per Modestino «è un semplice e naturale “atto conseguenziale” causato dal comportamento falso e vigliacco posto in essere da egli stesso nei miei confronti: Ciacciarelli ha tradito la parola data, in presenza di testimoni, promettendomi il suo sostegno alla provincia senza che io glielo avessi chiesto».

Falso e vigliacco. Tanto per cominciare. E c’è altro. Modestino sbatte sul tavolo l’elenco degli adulteri compiuti dal suo ex assessore. «Ha fatto campagna denigratoria nei confronti della mia persona presso gli amministratori del territorio, provando sfacciatamente a togliermi il consenso guadagnato con impegno».

Tradimenti così sfacciati che Modestino assicura «La mia mancata elezione non ha nulla a che fare con il provvedimento preso, tant’e` che l’avrei posto in essere anche se fossi stato eletto. Un sindaco non può riporre la propria fiducia in chi mente spudoratamente».

Insomma, anche bugiardo. E anche incompetente in materia di politica, nonostante sia Coordinatore Provinciale di Forza Italia. O «Soltanto commissario, dal momento che nessuno lo ha eletto» come ha spoiegato l’altra sera durante la riunione di Coordinamento il syuo predecessore Adriano Roma. (Leggi qui il resoconto del Coordinamento) .

E perché Modesto Della Rosa, già deputato e fondatore con Pino Rauti di Fiamma Tricolore, lo accusa di impreparazione? «Chi, come Ciacciarelli, coltiva grandi aspirazioni in politica, dovrebbe conoscere le norme più elementari che la regolano. Ne enuncio una che lui, evidentemente, ignora: il presupposto imprescindibile su cui si fonda il rapporto tra il Sindaco ed i suoi assessori, delegati ad agire in nome e per suo conto, è la fiducia. Se Ciacciarelli avesse avuto la decenza e, soprattutto il coraggio (che, come ben ci insegna il Manzoni “se uno non ce l’ha, non se lo può dare”…) di dire la verità sulle sue intenzioni, oggi sarebbe ancora al suo posto».

E poi la lezione di Analisi del voto. «Se non fosse inesperto, Ciacciarelli saprebbe che l’analisi del dato elettorale è un tantino più complessa del semplice assioma “vincere/perdere” al quale fa, avventatamente, riferimento lui, definendo un fallimento la mia ultima campagna elettorale. Se il giovane Pasquale non fosse inesperto, saprebbe che, in tema di voto ponderato, ho ottenuto un risultato straordinario, considerato che ho combattuto le ultime provinciali da solo, da uomo libero quale sono, senza strutture di partito e nomi altisonanti alle spalle. Ho conquistato la fiducia spontanea e disinteressata di 26 amministratori. A livello numerico ho avuto consensi pari ad alcuni consiglieri eletti. Posso dire che, da solo, valgo la meta` di un intero partito come Fratelli d’Italia.

Ma il macigno nella scarpa esce quando si parla di ideali e di coerenza. «Dopo trent’anni sulla breccia, con decine di campagne elettorali vincenti alle spalle, totalizzando oltre cinquantamila consensi, mi dispiace per Ciacciarelli, ma non mi sento ne` “ferito nell’orgoglio” né “fallito”. Anzi, posso dire, a testa alta che, a differenza di altri, ho sacrificato, deliberatamente, una carriera politica certa per i miei ideali e la mia dignità e, ancora oggi, sono un uomo libero che non deve rispondere a nessuno».

E prima di sbattere la porta in modo definitivo, c’è spazio per un altro consiglio. «Invito pubblicamente Ciacciarelli a prendere atto della sua sconfitta alle ultime provinciali come coordinatore di Forza Italia, perchè è stato capace di perdere elezioni che dovevano essere già vinte in partenza, visto che tutte le amministrazioni delle maggiori città erano in mano al centrodestra».

L’ultima frase è per dire quello che nessuno ha avuto il coraggio di tirare fuori durante il Coordinamento: «Coerenza e serietà richiederebbero le sue dimissioni».

E con questo, la porta è chiusa.

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