Mario manda tutti in soffitta a cercare la ricevuta dei contributi Inpdap (di M. Molisani)

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Il sindaco, con Mario Abbruzzese e Benedetto Leone, disperatamente scartabellano alla ricerca della ricevuta dei contributi Inpdap pagati ai dipendenti. Intanto però...

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

IL DURC IRREGOLARE

«Se ogni tanto non vi togliete la giacca e la cravatta e indossate la tuta da lavoro non risolverete mai un problema qui dentro»: il tono della voce calmo e serafico è quello che Mario Abbruzzese  utilizza quando deve dire le cose più affilate. Per farti male con dolcezza. Chissà se ha provato un gusto quasi sadico l’altra mattina, mentre pronunciava la frase nello studio del sindaco Carlo non più snellissimo D’Alessandro,  in presenza del factotum Benedetto benedettino Leone.

Carlo non più snellissimo D’Alessandro aveva appena ricevuto l’ennesima brutta notizia della giornata dal suo vice sindaco in pectore (che non può essere nominato e deve restare serbato nell’abbondante pectore del sindaco, altrimenti Carmelo Geremia Palombo gli fa saltare l’amministrazione). Benedetto in pectore Leone gli aveva appena comunicato: «Se non mettiamo a posto il DURC ci saltano tutti i finanziamenti e le sponsorizzazioni».

Il Durc è il documento che attesta il regolare pagamento di tasse e contributi per i lavoratori  che si hanno alle proprie dipendenze. Il cratere milionario nei conti dell’Università di Cassino nei mesi scorsi era stato scoperto proprio perché l’Inps aveva risposto ad una richiesta di Durc dicendo: “Posizione Irregolare“.

 

NO DURC NON PARTY

In sostanza è successo questo: l’INPS (che ha assorbito nel 2012 l’lNPDAP, ente di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) sostiene che il Comune di Cassino non abbia pagato alcuni oneri contributivi per i suoi dipendenti. Gli anni segnati in rosso dall’Istituto sono quelli degli anni 2010, 2011 e 2014.

La municipalità sostiene che invece tutto sia in regola. Ma deve dimostrarlo. In che modo: producendo la documentazione necessaria.

Il problema principale è che tale “contenzioso” con l’INPS fa si che il DURC sia ‘Negativo‘. Quindi? Stop a tutti i finanziamenti regionali e nazionali. Lo Stato non vuole avere a che fare con persone che non pagano i contributi ai loro dipendenti e li fanno lavorare in nero.  In sostanza no DURC no party, cosi dice la legge.

Un altro grave problema è che la responsabile dell’Ufficio Ragioneria Monica per molti mozzafiato Tallini dice, come sempre, quasi recitasse un mantra tibetano, che l’esiguo personale a disposizione per il suo Settore non consente di fare ricerche straordinarie come quella che le è stata appena richiesta; può a malapena svolgere il lavoro quotidiano, tra l’altro già pieno di priorità e criticità da risolvere. Come può mettersi ad esaminare faldoni e faldoni di documenti contabili?

 

LA TUTA DA LAVORO

Appena uno sconsolato CMD’A ha illustrato la situazione, è partita la sciabolata di cui all’inizio: sferrata con tono dolce e affilato da Mario Abbruzzese, l’uomo che si appresta a malincuore ad andare ad occupare uno scranno a Montecitorio ma gradirebbe invece essere abate di Montecassino (leggi qui Dom Mario Abbruzzese: «Eccellenza, se io fossi abate… »).

Con una frase, ricorda a tutti perché lo chiamano Mario commander: «Vado io a fare questi controlli chi viene con me?». A cui fa seguire «Diamo l’esempio e vedrai che chi ci osteggia, prima o poi cambierà atteggiamento». Seguito dalla sciabolata. «Se ogni tanto non vi togliete la giacca e la cravatta e indossate la tuta da lavoro non risolverete mai un problema qui dentro»

Si guardano tutti perplessi. Nel frattempo è arrivato anche l’assessore Ulderico Schimperna che osserva il commander come se avesse appena parlato in aramaico antico.

Carlo non più snellissimo D’Alessandro, oltre a quello sulla bilancia, sente il peso della responsabilità. E afferma deciso «Andiamo».

La scena che si palesa alle persone presenti nei corridoi di Palazzo De Gasperi sembra la rievocazione dei fatti narrati da Luigi Mercantini nella “Spigolatrice di Sapri” ispirata alla missione fallita di Calo Pisacane nel 1857 quando tentò di suscitare una rivoluzione anti borbonica: “Con gli occhi azzurri e i capelli doro un giovane camminava innanzi a loro“.

Il commander in chief in tutto il suo splendore apriva la strada, poi il fedele CMD’A e il cerimoniere Benedettino Leone, a qualche passo di distanza ancora increduli. Seguivano l’eroica comitiva Ulderico professor Schimperna e il giovane Gianrico bei capelli Langiano reclutato al volo nell’atrio dell’ufficio del Sindaco ancora con il cuscino stampato sui baffi. Passando davanti alla sua stanza, viene arruolato d’imperio il funzionario Biagio Castelli.

 

ERAN GIOVANI E FORTI…

Come i cento narrati nella  “Spigolatrice di Sapri”  anche i nostri eran giovani e forti ma… dopo un’ora a scartabellare negli archivi hanno trovato meno di nulla. Le carte con cui dimostrare che i contributi sono stati pagati non si trovano.

Ora, tanto per capire: ma nel Comune di Cassino come il pagate i contributi? Mica vorrete far credere che l’economo del municipio, dopo avere chiuso a chiave la porta della sua stanza, aiutato dalla segretaria, sposti la scrivania e sollevi una mattonella dalla quale estrae il sacchetto con i dobloni d’oro sui quali è effigiata su un lato l’immagine di Mario Commander e sull’altra quella di Carlo snellissimo?

Con ogni probabilità l’economo non ha mandato la segretaria, scortata da due lazichenecchi, a fare la fila all’ufficio postale per versare dobloni, fiorini e cartamoneta con cui tacitare l’Inps. Forse avrà fatto un bonifico. E non si fa prima a chiedere un bell’estratto conto?

Misteri della burocrazia.

 

IL RISCHIO COLLASSO

Ora però si rischia il collasso. Non quello degli eroici lavoratori impolverati tra i faldoni. ma quello dei conti comunali.

Il buco ammonterebbe a 460mila euro, stando ai calcoli ex Inpdap. Lo si apprende dalla cartella inviata da Equitalia Servizi di Riscossione Spa lo scorso 17 luglio.

Il timore per CMD’A è che venga attivato quanto previsto dal decreto legislativo 2017 del 2010: tradotto dal burocratese dice in sostanza: se un Ente deve dare dei soldi a qualcuno che non ha pagato i contributi ai suoi lavoratori quel denaro se lo incamera Equitalia e ci salda la bolletta.

Nel caso del Comune di cassino, i soldi della Regione per finanziare un bel po’ di iniziative rischiano di andare a coprire, in automatico, il buco all’ex Inpdap.

E le spese fatte nel frattempo, in attesa dei soldi della Regione, chi le paga?