Chi troppo vuole cade dai tacchi e nulla stringe (di M. Molisani)

E Mario Abbruzzese disse a 'Rossellissima caduta dai tacchi': «Tutta colpa della tua ambizione». La mossa segreta per costringerla a votare. Pasqualino 'Segnaposto' Ciacciarelli: perché se Fazzone... Perché a Mario è tornato il sorriso: donne o motori?

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE

Chi troppo vuole nulla stringe” è uno dei proverbi più diffusi nella letteratura e tra la gente comune. Non ne ha tenuto conto fino a qualche tempo fa, però, la consigliera comunalprovinciale Rosella Rosellissima Chiusaroli, che, per usar una metafora che le si addice, ha voluto indossare tacchi sempre più alti per poi cadere rovinosamente a terra.
Per stare sui tacchi, quelli alti, occorre esercizio e di certo l’ambizione non è mai raccomandata.

 

E MARIO DISSE: COLPA DELLA TUA AMBIZIONE

Lo sapeva bene anche il Commander in chief Mario Abbruzzese che ha aspettato ed è passato sopra a tutti gli atteggiamenti ambigui che una delle sue “creature” gli aveva riservato nell’ultimo periodo.

L’ambizione, quella sbagliata, porta a commettere errori. In politica gli errori si pagano” Questa è la frase che M.A. ha detto ad un familiare di Rossellissima sui tacchi che, esclusivamente nella sua testa, aveva deciso di bruciare ulteriormente le tappe. E quindi dopo essere diventata, in un anno, consigliere comunale, consigliere provinciale, pretendeva uno scranno alla Pisana. Tanto da provare il tutto per tutto raccomandandosi niente proprio di meno che al Capo gruppo di Forza Italia alla Regione Lazio, Antonello Aurigemma. (Leggi qui Mario e la cena delle beffe: «Io sono candidato e voi no. L’erede è Pasquale» (Conte della Selvotta))

Lei giura che lui fosse informato di tutto. E che l’incontro con Aurigemma fosse stato poco meno che casuale. Ma che in ogni caso Mario l’avesse saputo ancor prima che avvenisse.

Al Commader però, il solo fatto che qualcuno osi pascolare nelle sue prateria (fosse anche per caso e con informazione preventiva) è una mancanza di rispetto. Soprattutto in questo caso non gli è andata giù e in silenzio. Come solo gli spietati cinici sanno fare ha aspettato che Rossellissima si cuocesse nel suo brodo. Per poi assestare il colpo fatale.

 

IL FRATELLO……TUTTOFARE

Il fratello di Rossellissima, Riccardino Tuttofare Chiusaroli, è stato piazzato da M.A. nella segreteria che sta gestendo la Campagna elettorale di Pasqualino Segnaposto Ciacciarelli, così chiamato perché in “corsa”, ufficialmente, per uno scranno nel Consiglio regionale del Lazio; in realtà messo lì per tranquillità di Mario: se Claudio Fazzone dovesse servire a Mario il piattino della mancata candidatura alla Camera all’ultimo secondo, Pasqualino cederebbe subito il posto in lista alle Regionali.

Insieme a Riccardino Tuttofare, altri giovani esponenti di Forza Italia sono stati mobilitati da Gianrico Bellachioma Langiano. Tutti capitanati da Dino il DiVino Secondino.

Molti si chiedono ora come farà Rosellissima sui tacchi, seppur col broncio, a non tirare la volata a Pasqualino Segnaposto Ciacciarelli? Avrebbe fatto volentieri a meno di votarlo e farlo votare. Ma quando il tuo sangue lavora lì che fai?

Mario ne sa una più delle volpi.

 

CERTI AMORI NON FINISCONO…

Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava Antonello Venditti in “Amici Mai”, album “Benvenuti in Paradiso” del 1991.

Ed è stato cosi anche per il Commader in chief Mario Abbruzzese ormai di nuovo sorridente dopo qualche mese di astinenza.

Cosa lo avrà reso di nuovo così felice? Forse è stato il cambio di benzinaio: quello dove andava prima gli ha grippato la Stelvio nuova per ben tre volte, ispirandogli non pochi smadonnamenti all’indirizzo dell’Alfa e di chi le produce. Alla fine i super ingegneri di Cassino hanno analizzato il mezzo di locomozione del Commander. Ed hanno commentato: “Ma che ci mette, nafta agricola?“.  Da quel momento la Stelvio ha preso a funzionare alla perfezione e Mario è tornato Master oltre che Commander.

Mica avrete pensato che ci fosse una donna di mezzo? Diceva Eva Peron, la bionda più amata dagli argentini, “In politica la donna deve essere a fianco dell’uomo, ma senza mai permettergli di immischiarsi nei suoi affari.”

Frase che M.A. traduce in: “Per evitare di fare danno anche in la politica la donna adda sapè sta zitta”. Anche perché parole e cuoricini non alzano la stanghetta alle urne e l’adolescenza è finita da un pezzo. Se si vuole una “Cameretta” tutta personale bisogna imparare a dormire da soli.